Ci risiamo, anzi, per essere più precisi, l’industria automobilistica cinese, non ha mai smesso di trarre ispirazione, se non di clonare quasi integralmente le vetture europee. Dopo le copie di BMW X5 e Fiat Panda, tra le più famose, negli ultimi anni per la verità questa tendenza è diminuita, visto che alcune case costruttrici della Repubblica Popolare sono ormai dei competitor diretti della produzione europea, soprattutto con l’ingresso di capitali cinesi in gruppi e marchi storici, come l’acquisizione della Volvo da parte della Geely e l’ingresso della Dongfeng nel gruppo PSA Peugeot Citroen e alla costruzione di modelli che si avvicinano sempre più ai gusti e alla tecnologia del mercato europeo. In questo caso l’esempio più calzante viene dalla Great Wall (dal 2010 il primo costruttore di veicoli suv in Cina) che recentemente ha presentato la H6, una suv in grado di reggere il confronto con la produzione europea, e la Qoros, la cui berlina Qoros3 è stata eletta dall’EuroNcap quale auto più sicura del 2013.
Ma in Cina ci sono oltre novanta produttori locali di auto, alcuni sono dei veri colossi, come le “5 sorelle”, la First Automobile Works, Dongfeng Motor Corporation, Shanghai Automotive Industry Corporation (SAIC), Chery Automobile e Chang'an Automobile, gli altri sono così frammentati che è difficile gestirli dallo stesso Governo, e infatti Pechino sta investendo ingenti capitali per ridurre il numero di costruttori a un massimo di quattro/cinque e creare altrettanti grandi “campioni nazionali”, ciascuno con vendite annue superiori ai due milioni di veicoli e competitivi in mercati molto sensibili al prezzo, come quello interno e quelli degli altri paesi in via di sviluppo in Africa, Asia ex sovietica e Medio Oriente. Tornando ai cloni, già allo scorso Salone di Pechino è stata presentata la Lifan 330, vettura che ricorda molto le linee della Fiat 500L e con le dimensioni e parte del design della Mini. Le somiglianze sono infatti molteplici, soprattutto a livello del frontale, dove le linee dei fanali si ispirano a quelle della monovolume torinese, così come anche la calandra ed il paraurti, dal design più compatto ma comunque estremamente simile a quello della Fiat.
Da alcuni mesi si sono fatte sempre più insistenti le notizie relative ad un clone della Range Rover Evoque, e puntualmente, questa volta, dopo le prime foto in cui la Land Wind, X7 o E32, - il suo nome è ancora incerto -, differiva dall’originale Range Rover Evoque, per il disegno della mascherina, dei paraurti e delle luci, con le ultime foto della preserie, appena pubblicate da “Auto Sohu”, la somiglianza con la suv inglese è impressionante. L’auto è stata, infatti, ulteriormemte modificata per somigliare all’inglese che riscuote grande successo in tutto il mondo, Cina compresa. Ora la griglia anteriore metallizzata, i sottili fari anteriori e posteriori, il fregio sul passaruota davanti, la sagoma del cofano a coperchio, i parafanghi, il piccolo lunotto e la finitura nera dei montanti riprendono perfettamente quelli dell’Evoque, e tutto ciò non farà piacere al management di Jaguar-Land Rover di proprietà della Tata Motors. Secondo quanto anticipato da Indian Autos Blog la Land Wind monterà un quattro cilindri 2.0 turbo benzina da 190 CV e verrà venduta in Cina a 120.000 yuan (circa 14.500 euro al cambio attuale), un prezzo quasi quattro volte inferiore a quello della vera Evoque assemblata in Cina.
Carlo Antonio Rallo