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21/08/2014 15:41:00

I Bronzi di Riace, il consigliere Arturo Galfano e il Giovinetto di Mozia

di Leonardo Agate.     In questo momento non si sa se il ministro Dario Franceschini voglia davvero autorizzare il trasporto dei Bronzi di Riace all'Expo 2015, a Milano. Di certo c'é stata la richiesta congiunta del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e del critico d'arte e litigioso interlocutore Vittorio Sgarbi. Di contro e pure di certo c'é stata la dichiarazione all'Ansa del soprintendente archeologico della Calabria, Simonetta Bonomi, contrario allo spostamento sulla base di ripetuti accertamenti dell'Istituto superiore per la conservazione e il restauro, che evidenziano la fragilità strutturale delle due opere.
Il problema dello spostamento temporaneo dei Bronzi di Riace a Milano, ci riguarda, noi marsalesi, in modo indiretto, ma pregnante. Anche il nostro Giovinetto di Mozia é stato circa due anni fuori della sua isola, spedito in giro per il mondo nel 2012. Prima a Londra presso il British Museum, poi negli Stati Uniti a Cleveland e Los Angeles. Due anni sono tanti, e temevo che, per un motivo o per l'altro, non dovesse più tornare. Scampato il pericolo, ricollocato meglio di prima nel Museo Whitaker dell'isola, voglio augurarmi di non temere più che da là venga di nuovo spostato.
Sono pure contrario all'ipotesi ventilata dal consigliere comunale Arturo Galfano, che ha lavorato, per fortuna inutilmente, per farlo spostare nel Baglio Anselmi della nostra città, come sede definitiva e secondo lui migliore.
Innanzi tutto le opere d'arte e archeologiche rinvenute nel sottosuolo, dove giacevano da millenni e più, rivista la luce devono di regola restare nel loro sito. Un'eccezione può essere fatta per quei reperti come la nave punica esposta al Museo del Baglio Anselmi, che una volta scoperta non poteva essere abbandonata nel fondale del mare, né si poteva costruire sott'acqua un apposito museo. Correttamente, quindi, é stata trasportata nella nostra Marsala, di fronte alle cui acque é stata rinvenuta nel 1971 dall'archeologa subacquea Honor Frost con il suo gruppo di lavoro. Ma gli altri tipi di opere hanno il diritto di non essere sradicati dal luogo dove sono stati ai tempi della loro prima vita.
Il legame che unisce un'opera antica al suo territorio, inteso come preciso sito, non é di poco conto. Solo gli insensibili possono non tenerne conto. O anche gli interessati a finalità non storico - culturali. Ipotesi: il Giovinetto di Mozia viene spostato definitivamente dal Museo Whitaker al Museo del Baglio Anselmi, il primo sull'isola di Mozia, la sua antica residenza, il secondo nella terraferma in città. Se questo avvenisse si creerebbe una frattura insanabile tra la storia e l'attualità. Sarebbe come fare un ratto con violenza. Anche se parlo di opere d'arte e di sentimenti e di cultura, uso apposta paragoni paradossali per chiarire come la penso, a scanso di equivoci.
Ma torniamo ai Bronzi di Riace, che Maroni e Sgarbi vorrebbero avere per alcuni mesi a Milano, e che il soprintendente archeologico della Calabria non vorrebbe dargli. Il ministro Franceschini, non sapendo che pesci pigliare, ha pensato di istituire una speciale commissione di esperti per averne un parere.
Ma come, ministro? non ha fiducia nel dissenso espresso dal soprintendente? non conosce le ripetute relazioni degli specialisti dell'Istituto superiore per la conservazione e il restauro, che hanno accertato la fragilità strutturale dei Bronzi, e quindi il rischio che sempre esiste nel trasportare qualcosa di strutturalmente debole? c'é proprio bisogno di nominare, e credo di pagare, una commissione di esperti per avere un ulteriore parere? e se il parere di questa commissione fosse diverso da quello espresso dal soprintendente e da quelli periodicamente espressi da coloro che li hanno restaurati? che farebbe in questo caso? nominerebbe una commissione di appello?
Ma va' là, Franceschini...non fare come Ponzio Pilato, non lavartene le mani, rifugiandoti in acquisendi pareri. Ricordati di essere tu il ministro. A te spetta la decisione, e hai nel tuo ministero, pagati da noi contribuenti, fior di specialisti e di esperti, che già il parere te l'hanno dato.
Franceschini, non fare il democristiano. Ricordati di essere Pd.