A Trapani la Tasi avrà l’aliquota all’1,7 per mille. Non è passata in consiglio comunale la proposta del sindaco Vito Damiano dell’aliquota al 2,5 per mille. Francesco Salone, consigliere comunale di Forza Italia, c’è da essere felici perché si paga di meno o scontenti perché, come dice il sindaco, questi soldi in qualche modo si devono trovare?
Ai trapanesi poco importa se si sfora di nuovo il patto di stabilità. Interessa invece pagare meno tasse perché la pressione fiscale è arrivata a livelli estremi. Le famiglie non riescono più a pagare i tributi. La Tasi è un’imposta nuova messa dal governo Renzi e riguarda i servizi indivisibili. Servizi che invece i cittadini si vedono mancare. A Trapani i servizi non ci sono, perché l’amministrazione comunale è fallimentare. Non vedo perché i cittadini devono pagare un qualcosa che non ricevono. La Tasi è poi collegata alle abitazioni. Il sindaco ha proposto una aliquota del 2,5 per mille sulla prima casa, perché sulla seconda casa non l’avrebbe potuta aumentare altrimenti l’avrebbe fatto. La legge prevede che il limite di Imu per la seconda casa è di 10,6 per mille, e noi l’abbiamo già questa aliquota e non si poteva andare oltre.
Lei però non ha votato la riduzione all’1,7. La voleva ancora più bassa l’aliquota.
Il consiglio comunale ha deciso che non poteva essere votata la proposta dell’amministrazione comunale, visti anche i precedenti della tassa sui rifiuti dove il mio partito si è opposto l’anno scorso. E anche quest’anno ci siamo opposti. Io non ho votato neanche all’1,7 per mille, per me doveva essere ancora diminuita all’1 per mille l’aliquota.
E sui tagli, che ci dice?
Adesso deve essere Damiano a fare una proposta al consiglio comunale su dove andare a prendere i soldi, ma non può allargare le braccia e incolpare il governo che dà meno soldi. L’amministratore ha questo ruolo, impostare le somme e decidere dove tagliare.
Lei dove taglierebbe?
Ad esempio, spendiamo circa 300 mila euro di carburante all’anno soltanto per le auto del Comune, escludendo i servizi ambientali. Vengono dati 80 mila euro l’anno al Trapani Calcio.
Ma il Trapani è in Serie B.
Ma i trapanesi non possono più sostenere il Trapani Calcio. Non serve a nulla aumentare le tasse a questi livelli. La Tares, che aveva suscitato molte proteste anche in piazza, è stata pagata ad oggi dal 53% dei cittadini. La prossima amministrazione si troverà un buco di 6 milioni di euro. Forse a Damiano questo non interessa.
Canta vittoria il Partito Democratico per il voto sulla Tasi. Il segretario Francesco Brillante ha detto che il Pd è protagonista di questa misura. E’ d’accordo ?
Non proprio. Ognuno si sente protagonista.
Lei?
No. Noi di Forza Italia e io in prima persona abbiamo detto che non andava votata o che questa delibera andava completamente bocciata in modo che si andava in automatico all’1 per mille. I trapanesi non hanno più soldi per le tasse. Si deve tagliare dove si può. Se è possibile tagliare l’Ente Luglio Musicale, si faccia. Damiano ha previsto 270 mila euro in più per la Biblioteca Fardelliana.
Per colmare la mancanza della Provincia che prima della sua “abolizione” era socia.
Ma Damiano anziché prevedere questi aumenti per la Fardelliana, che comporta un aumento delle tasse, perché non va a bussare alle porte della Regione a pretendere i soldi. Lui dice che politica non ne fa, e sbaglia, perché è sindaco di un capoluogo e deve fare politica.
Sempre sulla Tasi, è stato lei, Salone, a far approvare l’emendamento per posticipare la scadenza per presentare domanda per le agevolazioni.
E’ una cosa molto importante. Ho redatto io l’emendamento. Prevede, per tutti quelli che sono soggetti a esenzioni e riduzioni, di presentare ogni anno le domande non dall’1 al 30 settembre, termine troppo breve, ma dall’1 agosto al 10 ottobre.