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14/09/2014 00:25:00

Il vino, le donne, le ostriche

 di Leonardo Agate - L'Iap (Istituto per l'autodisciplina pubblicitaria) ha analizzato un manifesto di Pellegrino s. p. a. , che rappresenta un donna dormiente con una bottiglia di "Gibilé" in mano. Nell'analisi ha rilevato che il manifesto nell'insieme veicola un'immagine distorta della donna, e la usa come oggetto provocatorio di turpi sentimenti in coloro che lo guardano. Secondo l'Iap, l'immagine spinge chi guarda a dedurre che con una bottiglia di "Gibilé", in accompagnamento alle ostriche, si possa andare incontro a un esito sessuale di tutto rilievo.
Nel terzo millennio d. C. appare incredibile che si possa censurare la pubblicità di un vino, solo perché viene accoppiato a una donna e alle ostriche. Ma gli acuti censori ne hanno subodorato l'aspetto secondo loro fuorviante. C'é da rimanere alluccuti, dato che l'istituto censorio sembra essere serio. Non sappiamo quali poteri questo ente abbia. Se, per esempio, possa far togliere dai muri i manifesti dell'azienda vinicola marsalese, o se possa solo invitare a farlo, o se possa irrogare sanzioni. Tutto questo mi interessa poco. Quel che più conta é la manifestazione di ottusità che l'istituto mostra.
Che una bella donna sia stata da sempre e da tutti desiderata, é un fatto notorio. Che molte belle donne abbiano avuto spianata la carriera dalle loro forme, é pure da sempre notorio. Che se una donna voglia farsi riprendere in messaggi pubblicitari usando la sua bella persona, é pure da sempre avvenuto. Le donne che lo fanno usano la propria immagine come un palestrato fa bella mostra di sé sulla spiaggia. C'é chi, timorato di Dio e dalle tentazioni del Diavolo, non vorrà guardare né le belle donne, né gli uomini belli. Affari suoi, e ha diritto di volgere lo sguardo altrove. Il mondo é bello perché é vario, ed ognuno ha diritto di guardare o non guardare quel che vuole.
Ma nella presunzione dei censori di ogni risma, e nel nostro caso nella reprimenda dell'Iap, vedo qualcosa di anacronistico. Innanzi tutto é stato dimostrato dalla storia dei secoli, in cui imperavano l'Inquisizione e l'Indice dei libri proibiti, che le eccessive censure rendono il popolo ignorante, e non lo aiutano a crescere. Nel conflitto tra i censori e gli uomini liberi, alla fine ha trionfato la libertà di pensiero, di espressione delle idee, e di azione. In tempi in cui le repressioni moralistiche erano ufficiali e severe, la libertà ha sofferto, ma alla fine ha dato sonori calci in culo ai bigotti.
Non penso che i poteri dell'Iap siano simili a quelli della Santa Inquisizione, e non mi preoccupo tanto delle sue critiche indirizzate a Pellegrino s.p. a. Spero solo che la società vinicola possa continuare ad affiggere i suoi manifesti. La pubblicità é l'anima del commercio, e chi la fa più attraente, più vende. E Dio lo sa se abbiamo bisogno che le nostre aziende possano produrre e vendere di più.
Un'ultima annotazione riguardante le ostriche, che nel manifesto incriminato sono citate come afrodisiaco. Posso assicurare che una buona bottiglia di vino in accompagnamento a buone ostriche agevola molto l'approccio amoroso. Quindi non vedo perché nel manifesto questa faccenda non possa essere esplicitata. Può darsi che mai i membri del comitato censorio dell'Iap abbiano tentato un approccio così discreto e raffinato verso le loro compagne. Mal gliene colga. Non hanno capito un tubo dei rapporti tra uomo e donna.
A proposito, domani comprerò "Gibilé" e ostriche perché voglio bene alla mia amica!