Manca un ultimo passaggio per l’attivazione della cedolare secca al 10% per gli affitti a canone concordato a Marsala.
Dovrà esserci un incontro per definire il tutto tra comune e organizzazioni sindacali, e poi la formalizzazione presso l’agenzia delle entrate. Lo annuncia il consigliere comunale Arturo Galfano.
“Già dallo scorso mese di Maggio ho chiesto all’Amministrazione Comunale guidata dall’ex Sindaco Giulia Adamo, il rinnovo dell’accordo territoriale stipulato nell’anno 2006 tra le organizzazioni sindacali dei proprietari e degli inquilini, al fine di poter applicare la cedolare secca con riduzione dei costi relativi alle imposte e tasse da applicare ai contratti di affitto da stipulare” dichiara.
“La richiesta è stata accolta favorevolmente dall’ex primo cittadino, che ha tempestivamente investito della questione il Dirigente del Settore Attività Produttive e Sviluppo Economico Dott. Giuseppe Fazio. L’attività per quanto ricordo, ma ricordo bene, è iniziata da subito ma si è bloccata a seguito di quanto accaduto alla politica locale e a noi tutti noto. La questione è stata riproposta al Commissario Dott. Giovanni Bologna che ha manifestato, da subito, la volontà a definire l’iter previsto dalla legge” continua Galfano.
“Mi risulta con certezza, - aggiunge il consigliere comunale - avendo proprio qualche giorno addietro parlato con il Dott. Fazio, che l’attività ascrivibile alle competenze del Comune di Marsala si è appena conclusa, anche se con notevole difficoltà, con possibile sottoscrizione del nuovo accordo in tempi brevi, salvo aspetti non prevedibili”.
Alle persone fisiche, che opteranno per la cedolare secca, oltre a non pagare le spese di registrazione e di bollo, sarà applicata un’aliquota fissa del 21 % (al posto dell’aliquota Irpef che invece varia a secondo del reddito). Adesso terminato l’iter procedurale da parte del Comune trattandosi di contratti di locazione a canone concordato o concertato sulla base di appositi accordi tra le organizzazioni dei proprietari e degli inquilini, l’aliquota, per il triennio 2014-2017, scenderebbe al 10%.
“L’applicazione della cedolare secca al 10% per la sua convenienza sarebbe un freno agli affitti in nero e un dissuasivo all’evasione” conclude Galfano.