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22/09/2014 06:45:00

L'estate breve di Marsala, e il vuoto di Adamo. Prendere atto del fallimento per ripartire

 No, non fu estate, questa. Sia per il tempo - poche le giornate veramente belle, da mare - sia per le cose di Marsala: l’estate è finita subito, appena Giulia Adamo si è dimessa da Sindaco. Un minuto dopo le spiagge si sono spopolate da politici, vip e compagnie di giro: erano tutti a fare riunioni.
“Perciò, che si dice? Chi si candida?” è la domanda che mi fanno tutti, ma proprio tutti, nelle poche occasioni in cui esco... E’ la curiosità del momento, prima ancora di sapere quando si vota - adesso lo sappiamo, si vota a Maggio - ci prude sapere chi ci vuole provare. La risposta è: tutti. Nel senso che, ad oggi, avrò ricevuto direttamente o indirettamente notizie su almeno una trentina di candidati. Tutti - a sentirli - autorevoli, tutti convinti di farcela, tutti espressioni del nuovo, tutti chiaramente contro Giulia Adamo. C’è la crisi, penso io: non ci sono più le province, l’Ars ha cancellato 20 posti da deputato strapagato su 90, Renzi tra poco cancella il Senato, le belle società pubbliche di una volta sono alla canna del gas, rimane solo il Comune, come collocamento. Quindi, il politico medio marsalese ha chiuso in fretta la sua brevissima estate per dedicarsi all’attività che sa fare meglio: fare riunioni. Dopocena da me, portateco da te, un aperitivo, una riunione al circolo, un caffè al bar, anzi, un cremino. Tutti candidati a Sindaco, con la speranza di poter trattare, e poi al momento buono fare sintesi, e sistemarsi, come assessore, come consigliere, come uno che a fine mese porta a casa qualcosa. Senza schieramenti, senza partiti.

Singolare, poi, è notare, come accennavo poco fa, che non c’è un supporter di Giulia Adamo in giro neanche a pagarlo oro. E' rimasta solo - e ciò va detto a suo onore - Ginetta Ingrassia, consigliera comunale. Poi, nulla. Come accade sempre in questi casi, la rovina politica del leader, comporta, nella corte, il fuggi fuggi generale. L’elettorato si scopre tutto d’opposizione, anzi, addirittura si scopre che c’è un’opposizione, a Marsala. Invece all’esperienza della sindacatura Adamo si dovrebbe guardare senza fervore, ma con serenità e attenzione, per capire come e da dove ripartire.

Tutti si vogliono candidare a Sindaco, e tutti fanno finta di nulla. Parlano di alleanze, accordi, io ti do questo, tu che mi dai, e ci sono i giovani, la società civile, i professionisti prestati alla politica, e tutto il baraccone. Nessuno guarda però al passato. A ieri, appunto, all’Amministrazione Adamo. Tanto lei si è dimessa, dopo la condanna, e ha liberato tutti.
Vi dico che non è così. Bisogna fare i conti comunque con i due anni di amministrazione Adamo a Marsala e con i suoi fallimenti. Aveva promesso il porto, ricordate? E sappiamo che era tutta una montatura politica, di molte carte e poca sostanza. Ha speso 400.000 euro di soldi del Comune per “Marsala Città Europea del vino”, per portare i turisti in città - sulla carta - , ma senza nessun tipo di intervento strutturale oggi il comparto turistico di Marsala è fermo al palo. Ha agito per colpi di mano, idee del momento, senza alcuna visione strategica, un’idea di città, un programma, circondata da donne e uomini il cui spessore morale consisteva nel dirle sempre di “Si, Giulia, hai ragione”.
L’Amministrazione Adamo è stata un fallimento. E con quel fallimento bisogna fare i conti. Non solo: è un po’ ridicolo che ci sia chi si propone alla guida della città, adesso, sulle ceneri dell’Amministrazione di Giulia Adamo, dopo che di quell’Amministrazione è stato sodale, fiancheggiatore, complice, alleato. Non puoi fare finta di nulla, se fai parte del disastro. Dalle parti del Pd, come del gruppo di quella "cosa" che chiamano Articolo 4, dovrebbero cominciare prima a fare un mea culpa, poi a ragionare di nomi, e chiaramente in discontinutità con l’esperienza politica e amministrativa di questi due anni. Se no vorrebbe dire che si è contenti di quello che Adamo ha fatto, e si vuole continuare su questa strada. Ma è bene che i cittadini lo sappiano.

Non è tempo per una politica miope. Ci vuole sguardo lungo. Bisogna guardare al passato (ieri) a un passato un po' più remoto, e al futuro. Declinare i tempi. Perchè? Lo spiego domani...

Giacomo Di Girolamo