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26/09/2014 06:20:00

Sicilia, al via una task force per i migranti. Status di rifugiato solo per uno su dieci

Ruolo e responsabilità delle istituzioni sanitarie (e non solo) e delle principali organizzazioni coinvolte nell'accoglienza dei migranti in Sicilia, sono state definite in un accordo operativo che stabilisce, in pratica, procedure omogenee per l'accoglienza. Si chiama " Piano di contingenza sanitario regionale migranti", è stato presentato  a Palazzo dei Normanni, a Palermo alla presenza dell'assessore alla Salute, Lucia Borsellino, del presidente nazionale della Croce rossa italiana, Francesco Rocca  e  del fondatore di Emergency, Gino Strada. Nasce dalla collaborazione di una task force di cui fanno parte, oltre la Regione siciliana, l'Organizzazione mondiale della Sanità, Emergency, Medici senza frontiere e Croce Rossa italiana. Il Piano, che sarà attuato con decreto assessoriale, entrerà in vigore il prossimo 3 ottobre, in occasione del primo anniversario della strage di migranti - morirono in 368 - a largo di Lampedusa. «Si tratta - ha spiegato  Borsellino - di un'intesa che nasce dal basso, sulla scorta del lavoro degli operatori che si sono trovati a gestire un fenomeno che non era programmabile nella sua dimensione. Questo piano ha lo scopo di individuare le buone prassi sperimentate in singole aziende, evitare i conflitti di competenza ed aumentare il livello della salute dei migranti, dei residenti, di forze dell'ordine e soccorritori».

Nel frattempo, Openpolis ha elaborato alcuni dati, sempre sui flussi migratori. Solo un rifugiato politico su dieci riesce ad ottenere l'asilo nel nostro paese. 
Da agosto del 2013 fino allo scorso agosto sono sbarcate sulle nostre coste oltre 116 mila persone. Di queste oltre un terzo (circa 35 mila) ha richiesto qualche tipo di protezione internazionale, ma solo a poco più di tremila di essi è stato concesso l'asilo politico. Dal 1 agosto 2013 al 31 luglio del 2014 sono arrivate sulle coste italiane 116.944 persone, di cui 62.982 salvate grazie alla operazione «Mare Nostrum». Nella sola Sicilia ne sono sbarcate 97.038. Quattro sbarchi su cinque (oltre l'80%) hanno dunque avuto come destinazione la nostra regione. Nello stesso periodo - 1 agosto 2013 al 31 luglio del 2014 - sono state esaminate 35.424 domande di protezione internazionale. Di questi, 24.435 richiedenti hanno ottenuto qualche forma di protezione, ma, in maniera specifica, solo a 3.784 è stato riconosciuto lo status di rifugiato politico. In sostanza soltanto il 10% di chi fa domanda ottiene effettivamente asilo politico, mentre al 27% (e dunque più di uno su quattro) non viene riconosciuto nessun tipo di protezione internazionale.  Al 31 luglio scorso in Italia nelle strutture Sprar c'erano 53.243 persone e di queste il 28% si trova in Sicilia (più del doppio rispetto al Lazio che ne ospita il 13%). La Sicilia da sola in sostanza ne ospita quanto tutto il Nord Italia messo insieme (Lombardia 7%, Emilia Romagna 4%, Piemonte 4%, Toscana 3%, Veneto 2%, Friuli Venezia Giulia 2%, Liguria 2%, Trentino Alto Adige 1%). 

Oltre ai numeri ci sono poi le parole, quelle di Papa Francesco.  Le «diffidenze e ostilità» spesso suscitate dall'arrivo dei migranti attecchiscono «anche nelle comunità ecclesiali»: e la Chiesa deve assolutamente superarle, perché «sospetti e pregiudizi» sono «in conflitto con il comandamento biblico di accogliere con rispetto e solidarietà lo straniero bisognoso». Questo il  Messaggio di papa Francesco, pubblicato  per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2015, che ricorrerà il prossimo 18 gennaio. Il Papa, ricordando che verso i migranti «non basta la tolleranza» ma occorrono «accoglienza e solidarietà», fa appello a una «globalizzazione della carità e della cooperazione», con una maggiore sinergia tra gli Stati, dal momento che «nessun Paese può affrontare da solo» i drammi del fenomeno migratorio. Papa Bergoglio torna così a focalizzare la sua attenzione su una delle questioni centrali nel suo pontificato, alla quale dedicò già il suo primo viaggio con la visita dell'8 luglio 2013 a Lampedusa. Trattando nel Messaggio il tema «Chiesa senza frontiere: madre di tutti», il Papa invita dapprima a «riconoscere il volto sofferente» di Gesù nelle «vittime delle nuove forme di povertà e di schiavitù», nei «migranti e i rifugiati».