E’ una sanità agonizzante quella presente sul territorio marsalese. Un sistema pericolante con carenze strutturali e igienico sanitarie da terzo mondo. Il meetup “Marsala 5 Stelle” ha deciso di vederci chiaro, di capire quali siano le piaghe che affliggono il sistema sanitario nella nostra provincia, nella nostra città, Marsala.
Ha voluto sottoporre all’utenza, che si reca giornalmente presso il presidio ospedaliero “Paolo Borsellino”, un questionario al fine di capire e conoscere i disagi, i servizi e i disservizi. Ha voluto appurare eventuali carenze e in ultimo conoscere la qualità dei servizi offerti dal personale medico e sanitario. Ci si è recati, in più giorni, in contrada Cardilla (sede dell’ospedale “Paolo Borsellino”) e in piazza Francesco Pizzo, sede dell’A.S.P. n.9, di Marsala.
Sono agghiaccianti i risultati emersi dai questionari sottoposti.
Pochi posti letto, macchinari guasti o inutilizzati, spreco di risorse, carenze di personale medico e paramedico. Si sprecano le storie di malasanità, si sprecano i racconti di persone che denunciano per le lunghe liste d’attesa "killer" l’ospedale di Marsala.
Un gioiellino, in mezzo al deserto della sanità siciliana.
Eppure doveva essere il fiore all’occhiello per la provincia di Trapani. Sono molti i problemi, tante le lamentele degli utenti. Primo tra tutti la carenza di personale medico e paramedico. Questo genera ricadute, ovviamente, sul servizio reso, con liste d’attesa che diventano lunghissime, tutto a danno dei pazienti.
Spesso i medici denotano un disamore per la propria professione e quindi scarso senso del dovere e assenza di dialogo con i pazienti e i parenti degli stessi.
Tempi di attesa abbastanza lunghi per le visite specialistiche…tempi che diventano però brevissimi se ci si rivolge agli ambulatori privati degli stessi specialisti ospedalieri. I reparti maggiormente citati sono la cardiologia, la medicina, la ginecologia, l’urologia, la pediatria, la chirurgia dove spesso il medico, finita la terapia chirurgica, non si cura di ristabilire il paziente dal punto di vista emodinamico.
E ancora la Radiologia dove per i servizi di TAC pare ci sia un solo medico che in contemporanea si occupa di altri settori. In genere ogni strumento diagnostico viene guidato da un medico specialista di radiologia e da un tecnico di radiologia. Liste d’attesa interminabili, che nei casi di malattie più gravi portano gravi conseguenze alla salute dei cittadini. E’ il caso dei malati oncologici che preferiscono migrare verso strutture private nel settentrione piuttosto che dover appellarsi ai santi in paradiso o, quando possibile, agli “amici degli amici” per esser loro riconosciuto un diritto, quello dell’assistenza sanitaria, dell’assistenza alla vita. Manca il personale qualificato. Mancano gli anestesisti, la cui carenza si fa sentire nel reparto di chirurgia.
Agghiacciante la storia di un signore che recatosi presso l’ospedale “Paolo Borsellino”, perché la moglie aveva riportato, dopo una caduta, una frattura alla caviglia, si è visto costretto a doversi recare presso “Villa dei Gerani”, a Trapani (struttura privata, convenzionata) perché presso l’U.O. di Ortopedia mancava il personale di anestesia.
L’A.S.P. di Trapani ha però preferito mandare gli amici anestesisti a Pantelleria (4 anestesisti) dove vi è l’iperbarica e altri 4 amici a Favignana dove invece si lavora meno, minori responsabilità ed uguale stipendio ai soli due anestesisti che sorvegliano più delle 10 chirurgie presenti all’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala.
Strumenti all’avanguardia, nuovi, macchinari funzionanti, medici competenti, ma è sempre quello il problema. La mancanza di personale. Molti i reparti in standby per la carenza di personale, numerosi i giorni di ricovero dunque per i pazienti, abbandonati spesso tra le corsie del “Paolo Borsellino”, notevole il rischio di contrarre superinfezioni dovute alla lunga degenza. Per non parlare dei costi che aumentano all’aumentare dei giorni di ricovero.
Altro problema fondamentale la totale intolleranza della direzione sanitaria, e della dott.ssa Martorana soprattutto, verso i neo-dottori che spesso offrono all’U.O. di Pronto Soccorso, il loro Servizio “VOLONTARIAMENTE”, affrontando numerosi cavilli burocratici, e spesso si vedono costretti a dover migrare altrove, per offrire il loro operato gratuitamente. Si vuol negare ai giovani medici la possibilità di seguire un periodo, quale medico volontario, presso l’U.O. di Ematologia al fine di poter conseguire l’attestato di medico-prelevatore e così operare, SEMPRE IN QUALITA’ DI MEDICO VOLONTARIO, presso altre strutture, anche loro in difficoltà per il poco personale medico volontario.
Altro problema, fondamentale, è la mancanza di posti letto. Il “Paolo Borsellino” di Marsala ha circa 120 posti letto, copre un'area di oltre 100 mila abitanti, quando la legge nazionale posti letto ne prevede di più per un territorio come Marsala. Ogni provincia dovrebbe avere una media di 3 posti letto per 1.000 (mille) abitanti. E così non mantiene per niente lo standard nazionale. Ce ne vorrebbero il doppio, arrivare a 240-250, per colmare il gap, anche se saremo ancora sotto la media stabilita dalla legge.
Parlando della triste realtà sanitaria presente nella nostra città, citiamo parte dei contenuti pervenutici, per mezzo di una lettera, dall’Associazione “Giovani Diabetici Marsala” ONLUS, la quale ha ricevuto lamentele da parte di numerosi associati in ordine alle difficoltà, da qualche mese, di accesso per le visite specialistiche e per il rilascio di certificazioni presso il reparto di diabetologia del P.O. Borsellino di Marsala.
“In considerazione della nota disponibilità del personale a far fronte, da sempre al meglio, ai problemi dell’utenza, l’Associazione ha chiesto spiegazioni e ha appreso che la riduzione delle prestazioni diabetologiche era motivata dall’assenza dal regolare turno di servizio dei medici presso la diabetologia perché impegnati a svolgere turni per la guardia notturna interdivisionale dell’area medica del P.O.
Considerando che per ogni turno notturno, i suddetti medici vengono a mancare dal reparto di diabetologia per due giorni, per un totale medio di 12-14 giorni mensili, viene meno la possibilità di svolgere il normale lavoro di reparto e da qui il disservizio e le conseguenti lamentele.
Già in precedenza codesta Associazione aveva sollevato il problema, e ricevuto dal precedente Direttore Sanitario rassicurazioni per la riduzione dei turni che, dato l’esiguo numero del personale medico di Diabetologia avrebbe provocato comunque disagio, ma garantito come temporaneo vista la prospettiva di convocazioni e l’arrivo di nuovo personale in forza alla medicina che avrebbero liberato da questa incombenza i diabetologi.
Tutto questo non è stato finora attuato e il numero dei turni rimane sempre eccessivo, ancor più se si tiene conto che esiste già di base una carenza di personale sanitario e parasanitario in Diabetologia che non permette lo svolgimento di tante attività che ormai sono considerate essenziali nella gestione della persona con diabete (corsi di educazione alla corretta alimentazione e all’attività fisica, etc).
Occorre altresì tener presente i dati epidemiologici relativi al diabete sia mondiali, che della popolazione locale afferente al reparto di Marsala, unico centro specialistico dell’ASP di Trapani, presso cui afferiscono pazienti anche dalle altre ASP confinanti per un totale di oltre 15.000 persone.
Da sottolineare che, mentre prima non c’erano liste d’attesa soprattutto per la cura del “piede diabetico”, adesso tale disservizio, ne determina inevitabilmente la formazione con conseguenti gravi rischi (necrosi ed amputazioni) oltre che un aggravio economico per l’ASP”.
Eppure con una nota del 30.12.2010 il Ministero della Salute ha inoltrato a tutte le regioni le linee guida sulle modalità di trasmissione e rilevazione dei flussi informativi per il monitoraggio dei tempi d'attesa.
Vogliamo ricordare a tal proposito il decreto dell'assessore regionale alla sanità dottor Massimo Russo del 30 giugno 2011 n.01220/11, e successive modificazioni, con cui la Regione Sicilia, con il presente P.R.G.T.A. (Piano Regionale Per il Governo dei Tempi d’Attesa), fa proprie le indicazioni nazionali e si impegna a sviluppare ulteriormente la riorganizzazione dei servizi sanitari secondo una logica di processo e di percorso assistenziale.
Noi del Meetup “Marsala 5 Stelle” abbiamo voluto conoscere come l’utenza giudicasse anche i servizi offerti dall’A.S.P. 9 di Marsala, la cui sede è in piazza F.sco Pizzo.
Gli utenti lamentano i numerosi sportelli (alcuni vuoti, altri riempiti da funzionari o impiegati poco validi, altri addirittura pieni di documentazioni lasciate alla mercé di tutti). Lamentano il forte distacco del personale medico dalle realtà che ivi si recano. Porte chiuse, scarso dialogo, SCARSA PREPARAZIONE E UMANITA’ da parte di diverse unità del personale impiegatizio, che spesso sembra non essere qualificato per i ruoli che ricoprono. Molti degli stessi impiegati, infatti, sono stati assunti come “ausiliari e personale di pulizia” e solo dopo i regali generosi degli amici politici sono diventati impiegati ASL.
Gli utenti riconoscono la disponibilità da parte degli specialisti, tranne nel settore della Radiologia, settore in cui, spesso, si finisce per essere indirizzati negli studi privati da parte degli stessi medici per “VEROSIMILE” mancanza di strumenti diagnostici.
Talvolta “si è costretti” a scegliere il medico di famiglia senza conoscerlo in quanto sono gli stessi funzionari di sportello a indirizzare il paziente presso il nuovo medico di famiglia o spesso è il medico di famiglia che va in pensione ed indirizza la scelta verso un altro medico (forse perché adesso i pazienti si comprano !?!?.....Esiste dunque il mercato dei pazienti !?!?). E’ tutto ciò, la sanità nel nostro territorio. Una giungla che fa impallidire, più delle stesse malattie, i cittadini marsalesi.
Anche in questo settore occorre un deciso cambio di rotta al fine d'evitare che i cittadini continuino a subire.
Torneremo alla carica anche su questo argomento.
I componenti del Meetup “Marsala 5 Stelle”