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30/09/2014 10:47:00

Gioco d'azzardo, numeri allarmanti in Sicilia

 Il 37% di tutte le scommesse sono attribuibili a giocatori di eta’ inferiore ai diciotto anni. Nel 2014 si è registrato un forte incremento pari al 12,1%, ed in soli 3 anni i giocatori minorenni sono passati da 860 mila unita’ a 4,8 milioni. A rivelarlo e’ la nuova indagine condotta dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche “Antonella Di Benedetto” di Krls Network of Business Ethics per Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani illustrata oggi a Capri. Inoltre, il 55% dei giocatori e’ risultato nullatenente mentre un ulteriore 29% dichiara al fisco di guadagnare meno di 10mila euro all’anno. In pratica l’84% dei giocatori sono poveri “possidenti” e molti di loro hanno la social card.

“L’Italia ha il primato, in Europa, per la maggior cifra giocata al tavolo da gioco, una media quasi 2.430 euro a persona, che vengono sottratti all’economia reale, minorenni inclusi, il cui numero e’ passato in soli 3 anni da 860 mila unita’ a 4,8 milioni – afferma Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani. – L’erario si preoccupa piu’ di fare cassa che combattere l’evasione fiscale accertando i giocatori nullatenenti”.I giocatori in Italia sono 33,2 milioni, di cui 8,4 milioni giocano con frequenza settimanale”.

“Il giro di affari nel 2014 potrebbe superare i 115miliardi di euro all’anno, in forte crescita rispetto ai 100 miliardi di euro del 2013, ai 85 del 2012 e agli appena 16 del 2003. I giocatori piu’ incalliti sono quelli residenti in Molise con il 57%, segue la Campania con il 51% e dalla Sicilia 50,7%. In ultimo posto troviamo quelli del Trentino Alto Adige con il 31,9%. L’Associazione Contribuenti Italiani propone che vengano introdotte serie misure per combattere il gioco d’azzardo, l’evasione fiscale ed il riciclaggio come quella di vietare il gioco in tutti i luoghi pubblici e applicare il redditometro a tutti i giocatori, previa identificazione degli stessi tramite la tessera sanitaria, al fine di evitare non solo l’approccio dei minorenni al gioco, quanto il diffondersi del riciclaggio, l’usura e l’evasione fiscale.