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16/10/2014 06:35:00

Dopo il declino, il Convitto per audiofonolesi di Marsala tenta di rialzarsi

“Bisogna mettere passione e impegno nel lavoro che si fa. Dobbiamo cominciare a garantire servizi al di là degli adempimenti burocratici. Bisogna far capire che il Convitto è una risorsa importante per la comunità dei sordi”. Impegno e tanto lavoro da fare. Sono le parole chiavi di Mariella Parrinello, nuova dirigente del convitto audiofonolesi di via Grotta del Toro a Marsala.
Una struttura che in questi anni è andata in declino. Servizi non garantiti, progetti per l'integrazione che non venivano attuati, la cucina chiusa. Educatori che non facevano gli educatori. E di conseguenza gli iscritti sono diminuiti, con lo Stato che già per due anni ha ammesso una deroga ai limiti previsti dalla legge. I convitti per esistere devono avere almeno 40 iscritti. Al momento ci sono 15 convittori sordi, a cui se ne aggiungeranno altri 15 fonolesi. L'obbiettivo è quello di aumentare le iscrizioni e salvare il convitto. Lo ha annunciato ieri la dirigente Parrinello in una conferenza stampa che aveva l'aspetto di una dichiarazione di intenti anche ai convittori presenti. “Noi ci mettiamo il nostro impegno per la promozione della persona. Che significa migliorare le opportunità di integrazione non solo a scuola ma anche in società”. E per farlo ci vuole maggiore collaborazione e sinergia tra gli educatori e i ragazzi sordomuti. Cose che non è avvenuta in pieno negli anni scorsi. “Ci vuole un raccordo costante con la scuola, sia per le attività ma anche per monitorare il percorso dell'alunno”. E quindi non bisogna fare soltanto doposcuola, ma una guida allo studio con progetti di supporto alunno per alunno. In programma, annuncia ancora la Parrinello, c'è il miglioramento di un servizio che passa dalla garanzia dell'assistenza sanitaria, ma anche la logopedia, psicomotricità, l'audiologo in collaborazione con l'Asp almeno una volta a settimana. “Dobbiamo far ripartire il convitto. Anche se non abbiamo un consiglio di amministrazione, anche se la Regione non ci dà risposte”. E neanche soldi. Al momento è solo l'ex Provincia di Trapani a garantire l'esistenza del convitto, con le rette che vengono pagate per ogni ragazzo. Si va dai 18 ai 25 euro ciascuno al giorno, in base a reddito e se si tratta di convittore o semiconvittore. Alla conferenza di ieri c'era anche il dirigente provinciale del provveditorato agli studi, Luca Girardi: “abbiamo capito che per una vita normale di questo convitto ci sia bisogno di incrocio tra amministrazioni ed enti. Ereditiamo una situazione difficile, dovuta a tante circostanze. Non si può più rinviare il rilancio di questa struttura. E' necessaria la passione per questi compiti. Se non si crede nell'integrazione non si va da nessuna parte. Oggi ci diamo l'ultimatum, il convitto deve rinascere. Ufficio scolastico provinciale dà supporto in termini di organico. Se cresceranno i collaboratori, crescerà la struttura”.
Una struttura che la Parrinello eredita dopo anni di gestione ballerina, in cui i ragazzi non venivano, forse, seguiti a dovere. Dove i soldi non venivano spesi per progetti e integrazione. Per questo adesso c'è un tesoretto da poter utilizzare. “Alla provincia chiedo un servizio non solo per i sordi ma anche per chi ha problemi di linguaggio. Per loro, per i fonolesi, al momento non sono stati messi soldi in bilancio”, ha continuato la Parrinello.
Pietro lombardo, presidente della Sezione provinciale Ente Nazionale Sordi, ha puntato il suo intervento sulla necessità di una maggiore collaborazione tra studenti, comunità, educatori, e istituzioni. “I bambini piccoli soprattutto più di una volta al mese incontrare genitori per lavorare assieme. Occorre tutelare la della comunità sorda, e questo si può fare dando un ottimo servizio.