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21/10/2014 08:03:00

Trapani, il Sindaco Damiano: "Sconcerto per le contraddizioni in consiglio comunale"

 Provo sconcerto per le evidenti contraddizioni che, giornalmente, si evidenziano in Consiglio comunale.
Da un lato tanti consiglieri - non accogliendo il mio invito a rinunciare a quel 30% sui loro gettoni di presenza che avrebbe fatto risparmiare al Comune più di 300.000 euro - vogliono, di fatto, "aumentarsi lo stipendio".
Dall'altro, la maggior parte dei consiglieri ha votato la riduzione dell'aliquota TASI dal 2,5 all'1,7 per mille creando nel bilancio, già pressoché pareggiato, un buco di 1 milione e 200.000 euro, ben sapendo che ciò avrebbe comportato quasi certamente tagli ai servizi, tagli le cui conseguenze sarebbero ricadute - come ricadranno - sulle classi più deboli.

Tutti, anche i consiglieri, sanno della gravissima situazione economico-finanziaria in cui versa la quasi totalità dei Comuni italiani, fra i quali anche Trapani (che ricordo essere in Sicilia e non in Svizzera!)… eppure tanti consiglieri chiedono interventi impossibili da realizzare: Salone attacca Damiano perché vuole sia riparato il tetto degli spogliatoi del campo CONI, crollato per incuria pluriennale; Barbera vuole sia riedificato un padiglione del cimitero, puntellato da più anni per
un crollo avvenuto nello scorso secolo; La Porta vuole più luce al parcheggio di piazzale Ilio ecc… Tutte richieste legittime e sacrosante, qualcuna l'abbiamo già definita e l'intervento è stato inserito in bilancio.

Giusto e legittimo sollecitare l'Amministrazione a fare.
Altrettanto giusto pretendere la risoluzione - ora - di vecchie problematiche.
Ma, consentitemi, il voler contrabbandare il messaggio che questa Amministrazione non fa niente, questo non lo posso accettare.

Si dica pure di tetti crollati e di parcheggi poco illuminati: certamente non potrà dirsi che questa Amministrazione, per rifare i tetti al campo CONI, per illuminare piazzale Ilio e per altri interventi (differibili), ha ridotto la spesa destinata al sociale e ai cittadini più svantaggiati.

Vito Damiano