Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
13/02/2015 06:50:00

Marsala 2015. Caos 5 Stelle. Vincenzo Forti: "No a compromessi. Me ne vado"

Vincenzo Forti, de Il Grillo di Marsala, meetup che fa riferimento al Movimento 5 Stelle, esce dalla corsa a sindaco.

 

Mi sento più rilassato.

 

Ma come, Forti, era uno dei protagonisti di questo inizio di campagna elettorale. Cosa è successo?

 

Mi sono ritirato dalla corsa a sindaco e mi sono cancellato dal meetup e dal Blog del Movimento 5 Stelle.

 

Addirittura, come mai?

 

Si sono verificate delle cose all’interno del meetup che rendono la mia presenza ormai del tutto incompatibile.

 

A Marsala però ci sono due meetup.

 

Uno è Il Grillo di Marsala e l’altro è Marsala 5 Stelle che fa riferimento all’avvocato Peppe Gandolfo. I parametri etici dei due gruppi sono diversi. Io non ho la capacità di tapparmi il naso, non sono dotato di sovrastrutture diplomatiche. La mia presenza è incompatibile, tanto vale fare un passo indietro.

 

E proprio dall’esistenza di due meetup pare sia nato tutto. Perchè al gruppo storico dei 5 Stelle di Marsala, quelli che per primi si erano avvicinati anni fa al movimento di Beppe Grillo, si è aggiunto poi il gruppo che fa riferimento a Peppe Gandolfo. I due gruppi si erano beccati, e divisi in due meetup diversi. Nelle ultime settimane sembrava che vi foste uniti di nuovo. Anche perchè la presenza di due meetup in uno stesso territorio non favorirebbe l’accreditamento come Movimento 5 Stelle dal Blog di Grillo. Non l’ha convinta qualcosa di questa operazione?

 

Ha toccato un nervo scoperto. La presenza di due meetup è pregiudizievole nell’ottenimento della certificazione, quindi anche della possibilità di usare il logo alle competizioni elettorali. Il Blog di Grillo non certifica nessuna lista ove dovessero arrivare più di una richiesta di certificazione che insiste sullo stesso territorio.

 

Quindi si era proposto di rimettersi insieme. 

 

Per evitare il rischio di non ottenere la certificazione, si è deciso di accettare questo compromesso e di unirci, nonostante tutto.

 

Nonostante la diversità tra i due gruppi.

 

Per come sono fatto io non sono disposto ad accettare questo tipo di compromessi etici quindi ho fatto un passo indietro. Ora con questo non voglio giudicare negativamente il gruppo del quale facevo parte, il Grillo di Marsala, composto da ragazzi puliti. Solo che abbiamo delle modalità che sono leggermente diversi. Per me è fondamentale non solo l’obbiettivo ma anche la modalità. La filosofia de “il fine giustifica i mezzi” io non la sposo. Ci sono opinioni contrastanti se anche il Movimento 5 Stelle debba o no far propria questa prassi. Io da adesso non mi pongo più il problema e non seguo questa filosofia. Per me il raggiungimento degli obbiettivi deve essere possibile solo se le modalità rispecchiano i miei valori, altrimenti non riuscirei più a dire “siamo diversi dagli altri”.

 

Quali sarebbero i compromessi, Forti?

 

Nel momento in cui si ha paura di non ottenere la certificazione, e quindi accetto di unirmi ad un altro gruppo che, ad esempio, non stimo, già questo è un compromesso etico.

 

Ma l’ha detto lei, se non vi unite, Il Grillo e gruppo di Peppe Gandolfo, c’è il rischio di non ottenere la certificazione dal Blog di Grillo.

 

Per come sono fatto io avrei accettato il rischio.

 

Quindi ognuno per la sua strada.

 

Io non sono d’accordo al compromesso “morale”. L’etica nella politica è tutto. C’è chi dice “eh, ma quella persona è incensurata, non le si può dire niente”. Sì ma una cosa è la responsabilità penale, un’altra è quella etica. E in politica è altrettanto importante.

 

In parole povere, Forti, le se ne va perchè c’è il gruppo di Peppe Gandolfo? Sarebbe rimasto se il Grillo di Marsala fosse rimasto per la sua strada.

 

Non voglio demonizzare il gruppo di Peppe Gandolfo.

 

Però?

 

Il perdono cristiano prevede la riappacificazione di fronte un pentimento. Gandolfo e il suo gruppo faceva parte de Il Grillo di Marsala fino a quasi un anno fa. Poi per votare un referente scoppiò una bomba, e la votazione venne annullata perchè si notarono dei magheggi nelle iscrizioni delle persone. In seguito all’annullamento di quel voto quel gruppo decise di uscire e costituire un nuovo meetup.

 

Ognuno per sè.

 

Noi de Il Grillo di Marsala abbiamo continuato a lavorare sul campo, in strada, a fare attività.

 


E Marsala 5 Stelle?

 

Si è limitato ad esistere. L’unica attività che hanno fatto è stata quella su internet, di proselitismo, mirata ad ottenere un maggior numero di iscritti aventi tutti quanti diritto al voto. Le due modalità per me sono del tutto incompatibili. Il Grillo di Marsala che sposa i valori del Movimento 5 Stelle e lavora per strada. Poi c’è l’altro gruppo, che nonostante fosse stato invitato a lavorare insieme a noi in questi sei mesi, non si è fatto vedere fino a questo momento, fino alle elezioni amministrative. Nel momento in cui compaiono, e viene detto che se entrambi i gruppi sono separati non possono ottenere la certificazione, io mi sento sotto ricatto non lo accetto. Non voglio dire che io sia dal lato del giusto, e loro nel torto. Semplicemente sono fatto in modo diverso, non digerisco queste modalità e me ne vado.

 

Peccato, perchè aveva cominciato a muoversi bene. Aveva fatto il giro delle tv locali, il suo manifesto è stato ripreso da testate nazionali.

 

Sono contento di tutto quello che ho fatto. Ho lanciato un messaggio. Ho cercato di far capire che la politica dovrebbe essere affrontata in maniera diversa. Non ci si deve preoccupare della divisione delle poltrone, della torta. Servire il popolo è una cosa nobile.

 

Aveva proposto anche di rinunciare all’indennità.

 

E’ stata molto apprezzata. Avrei rinunciato per destinarla a borse di studio per i giovani. C’è anche qualcuno che sta proponendo di far girare a tutti i candidati un prestampato da sottoscrivere affinchè si impegnino a rinunciare o a tutto o a una parte dello stipendio. La stessa cosa per la proposta “Pane e libri”. Non è che esiste il copyrigth. Spero che qualcuno le sposi queste idee, sono per la collettività.

 

Forti lei è un membro storico dei 5 Stelle di Marsala. Come ne esce da questa vicenda, è deluso?

 

Di certo, come diciamo dalle nostre parti, non mi “ballano i pupi”. Non sono contento. Però la accetto col sorriso. Siamo tutti utili, nessuno è indispensabile. Nel momento in cui ci si rende conto che non si può portare più nulla di costruttivo all’interno di un gruppo bisogna avere la dignità anche di fare un passo indietro. Se mi fossi tappato il naso e fossi andato contro il mio Dna etico avrei finito per diventare un ipocrita.

 

La porta è chiusa? Non farà più attività per i 5 Stelle?

 

Se rimangono così, no. Con le modalità di scelta, di voto a cui ho assistito.

 

Che modalità?

 

Ad esempio in sede di votazione, qualcuno prima di votare guarda come vota un altro soggetto.

 

Non è più “uno vale uno”.

 

Queste persone poi non si fanno vedere in attività concrete, in piazza, per strada. Si fanno vedere solo alle riunioni in cui c’è da votare. Guardano come vota il capo branco e votano in base a quello che dice lui. Io cose simili non sono assolutamente in grado di digerirle. “Rebus sic stantibus”, se le cose stanno così io me ne sto tranquillamente fuori. Poi se dovessero cambiare potrei tornare sui miei passi.