In Sicilia sarà istituito un “registro” o un “elenco” delle unioni civili? Su questo diverso approccio giuridico si è soffermata a lungo l’Ars durante l’esame del disegno di legge sulle unioni civili. Un dibattito di circa due ore, conclusosi con l’approvazione dell’articolo 2 che prevede, appunto, l’istituzione di un “registro delle unioni civili” presso l’assessorato regionale alla Famiglia. Nel corso della seduta sono intervenuti diversi esponenti del centrodestra sollevando dubbi di costituzionalita’ sull’impianto del ddl.
Poi è stato lo stesso presidente dell’Ars a prendere la parola: “Dobbiamo esitare una buona legge, senza forzature. Gli uffici del parlamento regionale segnalano che in effetti puo’ sorgere qualche problema giuridico, scegliere se istituire un “registro” o un “elenco” è tutt’altro che secondario in relazione all’ambito di competenze”.
L’istituzione di un “registro”, infatti, secondo alcuni parlamentari potrebbe interferire con ambiti che sono di esclusiva competenza statale e che dunque non possono essere disciplinati da norme regionali. Contrario alla modifica il presidente della commissione Affari istituzionali Antonello Cracolici, che ha difeso l’impostazione data in commissione: “E’ importante che sia un ‘registro’ nel quale il cittadino decide di iscriversi e non un ‘elenco’ nel quale si viene iscritti in determinate circostanze”.
E’ stata poi la volta dell’assessore alla Famiglia Bruno Caruso: “Se le unioni civili sono strettamente connesse ai servizi e alle competenze regionali non credo possano sorgere problemi con questo disegno di legge”. Il dibattito sull’articolo 2 è andato avanti per un paio d’ore durante le quali il centrodestra ha più volte chiesto di votare il rinvio in commissione del ddl. Al momento del voto, però, solo 16 deputati si sono espressi per il rinvio: l’esame è dunque ripreso in aula con la votazione di un emendamento del centrodestra che chiedeva di sostituire la parola ‘registro’ con la parola ‘elenco’. Rispetto a questo emendamento si è dichiarato a favore – a sorpresa – anche l’assessore Caruso, mentre fra i banchi della commissione si registrava la ferma contrarietà di Cracolici. Alla fine l’aula ha bocciato l’emendamento e poco dopo ha approvato l’articolo 2 nella versione iniziale sul quale e’ scritto il termine “registro”.