Pino Milazzo, consigliere comunale del gruppo Futuro per Marsala, siamo agli sgoccioli per la scelta su con chi stare alle prossime amministrative.
Siamo alle battute finali.
Si dovrebbe votare il 10 maggio.
Dicono così, ancora non c’è il decreto ufficiale.
Nell’attesa, lei e il suo gruppo siete andati direttamente dal segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, a fare cosa?
C’era anche il segretario provinciale del Pd Campagna, il deputato regionale Milazzo. Visto quello che era successo nel Pd di Marsala in passato si volevamo rassicurazioni precise sul candidato. Hanno confermato che è Alberto Di Girolamo, vincitore delle primarie, e non si torna indietro. C’è stato un terrorismo politico attorno alla candidatura del segretario del Pd marsalese.
Avete avuto le rassicurazioni, quindi appoggiate Di Girolamo, è confermato? Salta il sogno Massimo Grillo sindaco.
Confermato. Ci siamo incontrati nei giorni scorsi e manca poco per definire la coalizione a sostegno di Di Girolamo. Futuro per Marsala è coordinato da Pino Milazzo, Grillo non ha partecipato a nessuna riunione. Certo, c’è vicinanza, ma lui è stato chiaro: non è della partita.
Però ci avete provato a farlo candidare.
Noi non abbiamo interesse ad entrare nel Pd attraverso il sindaco di Marsala. Se avessimo voluto entrare nel Pd l’avremmo chiesto. Ma non attraverso un sindaco, sia chiaro.
Parla a nome di Futuro per Marsala e anche dell’Udc? Che fanno loro, sono nella coalizione con voi?
L’Udc si fa rappresentare da Giovanni Sinacori.
Però camminate in coppia.
Sì, abbiamo questa coalizione fatta da qualche mese.
Questa federazione di centro, o moderati, o meglio “centrini” che farà? Viene a cadere?
Quella non è una federazione di centro. E’ una macedonia, tutto un miscuglio. Ci sono frutti tropicali, frutti nostrani. Non si capisce più cosa sia.
Quindi vi separate.
Non può più esistere una coalizione che vede parte del Pd, e altre sigle. Poi se Stefano Pellegrino accetta la candidatura, cosa che non succederà secondo me, potrebbe arrivare anche Forza Italia, poi Articolo 4.
Stefano Pellegrino aveva aperto qualche spiraglio alla sua candidatura parlando di governo di salute pubblica.
Non serve a niente un governo di salute pubblica, non significa nulla, se ci sono i movimenti e le liste che possono rappresentare la politica. Di solito si fa il governo di salute pubblica in momenti eccezionali. Lo avevo chiesto io ai tempi del sindaco Adamo, per arrivare a fine legislatura.
Voi farete lista con l’Udc o andate da soli?
Soli. Abbiamo già la lista pronta.
Milazzo, in consiglio comunale ha parlato di Via Piano Alagna? Che succede?
E’ una storia che va avanti da 15 anni. Appena insediato come assessore nella giunta Carini andai alla Regione, dopo aver ricevuto una delegazione di cittadini di quella via che mi dicevano che era impossibile transitarla, e ho avuto la fortuna di ottenere il decreto di variante urbanistica di quella strada per fare i lavori. Sono arrivato a Marsala felice e pronto per lavorare per quella strada,con un finanziamento che risaliva ad anni prima di circa 150 mila euro. Ho dato subito input agli uffici per un progetto esecutivo, dovevamo andare in gara d’appalto.
Poi si è fermato tutto?
Io nel frattempo mi ero dimesso, e questa strada non veniva mai realizzata. Vado a chiedere informazioni e riesco a scoprire che nel momento della stipula del contratto con l’impresa emerge che la variante è scaduta ed ecco l’inghippo. Bisogna fare l’iter dall’inizio.
In consiglio comunale ha parlato anche dell’incrocio a Paolini.
E’ una scempio. Quello che hanno lasciato è incredibile. Un progetto che avevo lanciato e poi mi si era sabotato in consiglio comunale. Ma si fa sabotaggio politico nei confronti di Marsala.
Cosa c’era che non andava?
Che l’incrocio diventasse piazzetta. Io mi sono opposto, Paolini non si può permettere di non avere un centro sociale per tutti. E’ tutto uno scempio.
Pino Carnese in consiglio comunale se l’è presa con i dirigenti e ha detto “ci state facendo rimpiangere addirittura Giulia Adamo”. Se lo dice lui...
Ma paghiamo anche dei difetti di programmazione del lavoro oggi. Quando io ero assessore ho lasciato tutte le carte in regola. Adesso è tutto abbandonato.