E’ stato presentato a Palermo , a Palazzo Steri, il progetto Aida (Auto immunità: diagnosi) finanziato nell'ambito del programma "Italia-Tunisia 2007/2013", per migliorare gli studi e le diagnosi delle malattie autoimmuni, come il diabete mellito, la celiachia, la sclerosi multipla, l'ipotiroidismo, attraverso l'installazione di un sistema informatico di acquisizione di immagini e dati che consentirà analisi precise e precoci sui pazienti.
L’Azienda sanitaria provinciale di Trapani è partner istituzionale del progetto, di cui è capofila l’università di Palermo, insieme all'assessorato regionale alla Salute, alla Provincia regionale di Agrigento, al ministero della Sanità della Tunisia, all'istituto Pasteur di Tunisi e all'Università di Tunisi El Manar.
"L'obiettivo generale di questo progetto - ha spiegato il direttore generale dell'Asp Fabrizio De Nicola - è incrementare la cooperazione italo-tunisina per la ricerca e l'innovazione. Come azienda abbiamo portato il nostro know-how nel settore della salute, con l'applicazione di tecnologie innovative per la diagnosi delle malattie. È la conferma come anche nel sud d'Europa si può fare ricerca e alta formazione insieme ai paesi dell'altra sponda del Mediterraneo".
Fra gli obiettivi specifici del progetto Aida quello di apportare miglioramenti ai processi organizzativi e decisionali delle politiche di salute pubblica nelle regioni coinvolte, di migliorare gli studi e la diagnosi delle malattie autoimmuni attraverso l'applicazione e la validazione di sistemi informatici e di implementare le opportunità occupazionali nel settore delle innovazioni tecnologiche applicate alla salute.
Il progetto ha visto la costituzione di un partenariato interistituzionale orizzontale fra le istituzioni sanitarie, utilizzando la cooperazione tra le istituzioni accademiche e sanitarie al fine di aumentare la sinergia tra i due paesi nell'ambito della ricerca e dell'istruzione superiore.
Il miglioramento dello studio e della diagnosi delle malattie autoimmuni, attraverso l'applicazione e la validazione di sistemi informatici, è stato ottenuto attraverso l'installazione all'ospedale S. Antonio Abate di Trapani, al Civico e al Buccheri La Ferla di Palermo e in altri cinque ospedali della Tunisia, di stazioni di refertazione per i test in "Immunofluorescenza indiretta" ( IFI ) con un software innovativo sviluppato da ricercatori dell'Università di Palermo. E’ stato anche creato un database di immagini dei test in IFI, con refertazione di circa 20.000 dati che oggi costituisce il più grande database IFI pubblico del mondo.
Per l'ASP di Trapani ha coordinato il progetto l'UOC di Patologia clinica del S. Antonio Abate, diretto dal dr. Mariano Lucchese, che ha contribuito con circa 3.000 immagini.
“E' stata anche effettuata – ha aggiunto Lucchese - la validazione di Sistemi Informatici Esperti per aiutare la diagnosi IFI, le cui performance sono state pubblicate su riviste scientifiche internazionali e presentate in occasione di recenti congressi internazionali in Italia, Svezia e Germania”.