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14/04/2015 06:25:00

Marsala. Pino Milazzo: "Grillo non voleva tornare. Di Girolamo l'ha convinto a candidarsi"

Pino Milazzo, consigliere comunale a Marsala, fino a qualche settimana fa sosteneva le ragioni e la bontà della candidatura a sindaco di Alberto Di Girolamo e la vostra alleanza. Adesso non è più così, Massimo Grillo si candida a sindaco, lei è un fedelissimo del “celeste” e come sostiene la bontà della sua candidatura?

Grillo è un politico con esperienza.

C’è chi fa del sarcasmo, che c’è aria di “rinnovamento”. Tra 10 anni potremmo avere Pietro Pizzo candidato sindaco a Marsala.

Non sono la stessa cosa. Grillo è anagraficamente giovane, ma con grande esperienza.

Era dal 2006 che non faceva politica. Dopo 9 anni di purgatorio siamo qua, quanto ha atteso questo momento, Milazzo?

Non nascondo una cosa. Che subito dopo le dimissioni di Giulia Adamo con alcuni amici abbiamo cercato di dire a Grillo di candidarsi. Lui non ne voleva sapere niente. Noi non siamo stati capaci, ma alla fine Alberto Di Girolamo è stato capace a farlo candidare. Quando dicevo ad Alberto che Grillo non faceva più politica era vero.

Delegava sempre lei per gli accordi, gli incontri, la preparazione di coalizione e lista.

E Di Girolamo con il suo comportamento è stato capace a farlo tornare.

Alle primarie del Pd voi del gruppo Futuro per Marsala avete votato Di Girolamo però.

Noi non siamo andati a votare. Non ho indirizzato nessuno.

E chi ha votato per Di Girolamo?

Bisogna chiedere a lui dove è andato a prendere tutti quei voti. Noi non abbiamo espresso indicazioni.

Ma c’erano già delle interlocuzioni, no?

Ci eravamo visti prima delle primarie, sì. Andare a fare un’alleanza con il Pd, parlandone anche con Grillo, era nei nostri programmi. Poi quando hanno ufficializzato le primarie non è che l’abbiamo presa bene.

Voi cosa volevate?

Preferivamo scegliere un candidato condiviso di coalizione, senza primarie. Al massimo primarie di coalizione si potevano fare. Quando il Pd ha fatto quella scelta noi abbiamo preso le distanze. Dopo le primarie ci siamo rivisti con Di Girolamo.

E cosa avete chiesto?

Quale fosse il progetto politico per la città di Marsala. Se il sindaco vuole fare i marciapiedi, le strisce pedonali, riparare le buche, sono cose buone ma è poco per un sindaco, gli assessori che fanno? Può fare tutto lui, senza assessori, e si riducono le spese.

Di Girolamo dice che si ridurrà l’indennità del 30%. Grillo invece no. Si vede che non è il Grillo dei 5 Stelle.

Chi lavora ha diritto a un compenso. Io ho fatto l’assessore per quattro anni, per tre anni mi sono messo in aspettativa dall’ente per cui lavoro. Percepivo la mia indennità da assessore e basta, l’ultimo anno sono tornato al lavoro e facevo l’assessore part-time. Posso dire che in quell’anno non ho fatto niente. Non di può fare l’assessore per due ore al giorno. Il lavoro si fa bene.

Era assessore nella giunta Renzo Carini.

Anche se di fatto facevo il vice sindaco.

Magari sarà vice di Massimo Grillo se dovesse diventare sindaco?

Posso dare un contributo alla mia città anche da semplice consigliere comunale.

Il progetto politico di Di Girolamo non l’ha convinta dunque.

Non è mai stato tirato fuori, questo è il fatto.

Ma adesso Di Girolamo fa i tavoli tematici.

Sì, ma a noi ci lasciava con un sì, con un no, con un poi vediamo. Secondo me se siamo bravi adesso questa città può tornare ad avere deputati regionali e nazionali eletti. E non è vero che questo non passa anche attraverso un sindaco.

Quindi lei dice che il progetto politico di Di Girolamo non era abbastanza entusiasmante, si parlava di piccole cose. Ma qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso?

Quella conferenza stampa nella sede del Pd.

Che conferenza stampa non era. Lì c’era Grillo ed è stata rovinata la festa davanti ai vertici regionali e provinciali del Pd. Quanto ha goduto?

Bastava solo, dopo quella conferenza, che Di Girolamo dicesse che Grillo si poteva risparmiare quell’intervento e fare chiarezza, aggregare, non cacciare. La politica è mediazione.

Lei che nel presepe di Grillo è uno dei pastorelli più vicini. Quando è stato il momento in cui lei ha capito che il no di Grillo poteva diventare un sì per la candidatura a sindaco?

Dopo le dichiarazioni che Di Girolamo ha fatto a Grillo. Quando dice che non sapeva che con Pino Milazzo c’era Massimo Grillo dice una bugia. Perchè Grillo è venuto con me diverse volte nella sede del Pd prima di quella conferenza stampa per dare un contributo alla coalizione. Non può dire che non sapeva che Grillo faceva parte del movimento.

Lo dice anche il deputato regionale Antonella Milazzo.

Sbaglia anche lei. E’ stato bravo Alberto Di Girolamo a far scattare la molla in Grillo e farlo candidare.

La città andava verso un candidato unico, come ha detto Salvatore Lombardo.

Allora è meglio così.

Lei si è seduto al tavolo di Lombardo?

No. Nessuno di noi.

Ma tutti dicono che eravate su due tavoli.

Ho lavorato solo in un tavolo, quello di Di Girolamo.Dopo la conferenza stampa tra Lombardo e Grillo è nato un dialogo.

Non si parlavano da 15 anni.

Questa è una bella cosa.

In conferenza stampa Grillo ha detto che il sindaco “lo sa fare”. Non è azzardato come slogan?

Il sindaco deve volare alto. Le semplici cose le devono fare assessori e dirigenti. Il sindaco deve andare a Palermo ogni giorno, una volta a settimana a Roma, e quando possibile a Bruxelles. Grillo lo può fare.

Ha la tessera Millemiglia?

Perchè sà dove bussare, ha tanti contatti. Se un sindaco non ha tanti contatti e non sa dove bussare oggi non può fare il sindaco.

Quante liste avrete?

Sei. Ci sono diverse sigle che si uniscono in un unica lista.

Grillo ha detto che non si parla con i singoli consiglieri comunali ma con i movimenti già strutturati. Se l’era presa con Una voce per Marsala, eppure eravate tutti lì, all’opposizione in questi anni.

Non è per i ragazzi di questo gruppo, con cui abbiamo lavorato assieme. Ma di una lista che nasce dall’oggi al domani vogliamo sapere qual è il progetto politico per la città. Ci serve solo per garantire il consigliere comunale.

Enzo Sturiano, presidente del consiglio comunale, ha scelto di stare con Alberto Di Girolamo. C’era la possibilità di averlo con voi in coalizione però.

Sarebbe stato accettato, da sei potevamo diventare sette liste.

Ha seguito il diktat di Paolo Ruggirello.

Ha fatto il passo indietro dalla candidatura a sindaco per agevolare Ruggirello che mira ad essere candidato del Pd alle nazionali. Ma non credo che voleva fare questo. Dopo tutto quello che si sono detti Di Girolamo e Sturiano però sarà un po’ difficile per loro due.

E Nicola Fici? E’ intenzionato a non ricandidarsi. Perchè non lo convincete ad aderire alla vostra coalizione, visto che avete già qualche dissidente del Pd.

Di Girolamo ha detto che è un bambino giovane e ha tempo per fare politica. E’ un peccato, dovrebbe essere valorizzato Fici. Sarei felice di averlo con me in coalizione. Ha dimostrato di essere un bravo consigliere comunale. Mi fa strano che Alberto Di Girolamo non gli abbia dato il giusto merito.

La sua lista è pronta, Milazzo?

Sì.

Ma dicono tutti così, invece sappiamo che c’è la caccia ai tappabuchi.

E’ pronta ed è buona.

Da due consiglieri.

Anche tre.

Poi chi c’è con voi?

Udc. So che hanno una buona lista. Progettiamo Marsala, c’è il gruppo di Lo Trovato.

Che facciamo con Paolo Ruggieri, assessore, vicesindaco?

Non lo so. Ha fatto anche lui l’amministratore. Poi c’è Sicilia Democratica.

Di Antonello Parrinello, avvocato e anche lui fedelissimo di Grillo, e di Antonio Parrinello, grande manovratore della candidatura del “celeste”. Chi altro c’è con loro?

Non lo so, avranno la loro lista.

Poi c’è la lista di Enzo Domingo.

Oltre i Colori. So che ha la lista pronta. Si è portato i candidati di Forza Italia. E poi la lista di Pino Ottoveggio, Amare Marsala.