Sono oltre 400 gli emendamenti presentati alla manovra in discussione all’Ars e che deve essere approvata entro domani, 30 Aprile.
Nel corso della seduta il governo e la maggioranza hanno subito un nuovo ko. Tre volte è stato chiesto il voto segreto e per tre volte, all’Ars, i franchi tiratori hanno fatto festa, mandando ko la maggioranza – della quale fanno parte – che sostiene il governo presieduto da Rosario Crocetta.Dopo il taglio di 200 mila euro ai consulenti del presidente della Regione, l’aula ha votato, sempre con il voto segreto, un emendamento al bilancio a firma del M5S che riguarda tagli da 214 mila euro destinati al noleggio e il leasing di autoveicoli per la Regione. Le somme sono state stanziate invece per le borse di studio per la lotta alla mafia. L’emendamento è stato votato con 35 voti a favore e 29 contrari. È stato approvato, inoltre, un emendamento soppressivo a firma di Giovanni Greco che riduce a solo 100 mila euro le cifre relative alle somme istituzionali del presidente della Regione. Il presidente Giovanni Ardizzone, sentiti i capigruppo, ha rinviato l’Aula ad oggi alle 15.Nel corso della seduta Giorgio Ciaccio, deputato del M5S, ha dichiarato: “Chiediamo al presidente Crocetta di non andare più in tv. Chiediamo anche che venga abolita il privilegio delle attuali pensioni dei deputati, che scatteranno dopo 4 anni e sei mesi di legislatura, a prescindere dal fatto che dopo quel periodo il deputato torni o meno a lavorare. E si riducano gli stipendi dei deputati a 6 mila euro lordi”.
L’Assemblea regionale siciliana ha anche approvato il bilancio internoper l’anno finanziario 2015, con un taglio alla spesa di 2,86 milioni di euro rispetto al 2014. La spesa complessiva ammonta a 158 milioni di euro.“La diminuzione interessa per intero la spesa corrente anche a causa della consistente riduzione delle spese relative al trattamento economico dei deputati e del personale in servizio”, si legge nella relazione.
Intanto, la giunta regionale siciliana, su proposta dell’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, ha deliberato di attribuire ulteriori 153 milioni di euro sul Patto di stabilità a favore di comuni, dei liberi consorzi e delle città metropolitane “per dare ulteriori possibilità a tali enti di intensificare la spesa, soprattutto per gli investimenti”. “Tale provvedimento consente ai comuni e ai territori delle ex province di poter utilizzare somme attualmente in loro possesso, che non possono essere spese per i limiti del Patto”, si legge in una nota.
Oggi tutte le sigle sindacali dei dipendenti regionali hanno indetto uno sciopero generale che, a causa dell’interruzione sull’autostrada Palermo-
Catania, si articolerà in due sedi: una nel capoluogo siciliano ed una a Catania. I sindacati contestano le misure di contenimento della spesa previste dal disegno di legge di stabilità, che prevede il prepensionamento di circa 2.500 dipendenti con i requisiti in vigore prima della riforma Fornero e, comunque, con una pensione non superiore al 90% delle retribuzioni degli ultimi cinque anni. Per rientrare in questa categoria, gli interessati dovranno presentare domanda entro 60 giorni dalla pubblicazione della legge sulla Gurs.
Per approvare il disegno di legge di stabilità ormai restano a disposizione poche ore. L’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, replicando durante la discussione generale, ha chiesto all’Aula di dare il via libera alla Finanziaria così come è stata approvata dalla commissione Bilancio, «perché è stato un miracolo mettere i conti in equilibrio, considerato che si partiva da un disavanzo di circa 3,5 miliardi».
Ma per il capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone, «Baccei, nella stesura del bilancio, non ha compiuto alcun miracolo, bensì ha trovato qualche furbo escamotage contabile che apparentemente crea la tenuta dei conti, ma che il prossimo anno si tradurrà in aumento del disavanzo per un ulteriore miliardo. Possono ancora essere fatti altri risparmi, anche all’Ars, da destinare ai forestali».
Secondo, Nello Musumeci (Lista Musumeci), «rischiano di essere persi i 10 milioni di euro che la Protezione civile aveva assegnato alla Sicilia per procedere a studi sulla prevenzione dai rischi sismici. Occorrevano solo due milioni di compartecipazione da parte della Regione siciliana, ma nessuna voce in tal senso è indicata nel bilancio di previsione».