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06/05/2015 07:45:00

Vita, nel mirino ora gli animali. Avvelenati i cani ospitati in un canile di volontari

 Vita, duemila anime circa, uno dei più piccoli comuni della Valle del Belice, ma il secondo in provincia per altitudine, dopo Erice, sembra non trovare la serenità che una laboriosa comunità, come è quella del paese di Vito Sicomo, meriterebbe di avere. Sarà una casualità, ma da quando è in carica l’attuale Amministrazione guidata dalla dinamica dottoressa in pensione Filippa Maria Galifi, meglio nota come “Fina”, la cronaca cittadina è inanellata da una lunga scia di eventi, a dir poco, incresciosi.  Protagonista qualcuno che agisce nell’ombra colpendo i membri dell’amministrazione, con un’escalation di atti intimidatori a base di minacce, lettere anonime, macchine rigate, “avvertimenti”. Nel settembre scorso, poco prima della vendemmia, vennero recisi 3500 viti nel terreno di proprietà del vicesindaco, Baldo Accardi, con un danno di decine di migliaia di euro. I resti vengono lasciati sul campo a formare una croce. Poi quella notte d’inferno del 14 Febbraio al centro sociale. “Era tutto pronto per il carnevale in maschera per i bambini – spiegarono allora i giovani dell’associazione che gestisce il locale  - ma la notte prima della festa è andato tutto a fuoco”. I vigili del fuoco venuti da Castelvetrano, per spegnere l’incendio e contenere i danni, lavorarono dalla mezzanotte all’alba. Mentre gran parte degli abitanti si chiedeva il perché di tanta violenta cattiveria, ammesso che un atto tanto barbaro potesse avere una motivazione. Un atto folle solo in apparenza. Tutto, in effetti, parve organizzato scientificamente: procurare il maggiore danno possibile. Ma la tregua sembra essere stata interrotta. La mano invisibile è ritornata a colpire. Questa volta l’oggetto di tanta cieca frustrazione sono stati cinque poveri cagnolini e un gatto. Morti avvelenati. Tre di questi e il felino allo stato randagio. Gli altri due, meticci, uno nero e l’altro colore miele, ospitati da un canile sponsorizzato dal Comune e gestito da una “Associazione di Volontari Animalisti” presieduta da Rosaria ( Sara) Lo Castro, una giovane solare che, con tanta passione e abnegazione, si dedica alla cura dei migliori amici dell’uomo che hanno il triste destino di essere abbandonati dai loro ingrati ed egoisti umani. E’ stata lei stessa a denunciare il misfatto al maresciallo dei Carabinieri di Vita Rocco Brucculeri. Diciamo subito che sia Lo Castro, sia l’assessore alla Cultura Giuseppe Renda , che del progetto è l’ispiratore, sembrano escludere qualsiasi collegamento con gli altri inquietanti episodi di cui abbiamo fatto cenno. Entrambi lo ritengono solo frutto di un bieco vandalismo fine a se stesso. Vogliamo crederlo. Del resto l’attività di questi giovani volontari dovrebbe suscitare il massimo consenso e non ostilità. Occuparsi di cani randagi in condizioni di salute precarie, spesso ricoperti di piaghe purulenti, affidarli alle cure di un veterinario, far applicare loro il micro cip, custodirli con amore e dedizione nei locali che il Comune ha messo loro a disposizione, con lo scopo finale di affidarli in adozione, credo che sia non solo meritorio, ma da incoraggiare e sostenere. Anche se la cosa, a quanto pare, susciti invidia e gelosie. “ Si stanno arricchendo” , qualche malalingua in paese va ripetendo. Alludendo a Sara Lo Castro e a Marianna Simone, le più attive dell’Associazione animalista. La fonte di cotanto arricchimento sarebbero circa tremila euro. Meno di quanto speso nell’anno 2014 per antiparassitari, i compensi a due veterinari e l’alimentazione per i cani. Somma che l’Associazione che ha rendicontato dettagliatamente e che il Comune ha deciso di rimborsare parzialmente. Per pareggiare il bilancio ci per fortuna interviene qualche privato con offerte volontarie. Nata nel 2013, questa Associazione di volontari in questo biennio ha provveduto, tramite una rete nazionale di animalisti, a fare adottare qualche centinaio di cuccioli in po’ in tutta Italia. Abbiamo scoperto così l’esistenza di un mondo a noi sconosciuto. Di gente disposta a spostarsi in aereo pur di adottare un cane. E’ il caso di Thor, un corso tigrato, ci dice Sara, trovato nelle campagne di Polizo, tutto ricoperto di piaghe, e dopo essere stato curato e guarito, affidato ad una coppia di olandesi, scesa in Sicilia nel maggio scorso. Come anche di un’altra coppia di pisani, che, resisi conto che il cane preso in adozione soffriva il mal d’aereo, ha deciso di ritornare in Toscana in automobile. Quando non sono gli adottanti a venire a prenderli, ci pensa l’Associazione alla spedizione dell’animale. Per Roma o Milano il costo è di 100 euro per il biglietto per la “madrina di volo” ( così viene denominata l’accompagnatrice del cane) più 20 euro per il “trasportino” ( il contenitore del cane). L’ultimo viaggio è avvenuto a Pasqua: due cuccioli hanno raggiunto un diciannovenne di Milano. Ma, come dicevamo sopra, a qualcuno tutto questo non è andato giù! E così, con un potente veleno, ha condannato a morte cinque animali. Colpevoli solo di esistere. Due di questi si trovavano custoditi all’interno del canile. Li ha trovati esanimi in una pozza di sangue, Sara. Quando nel pomeriggio è andata ad accudirli, come fa quotidianamente, si è trovata davanti uno scenario di morte, in contrasto con la primavera trionfante. Dall’eccidio, si è salvato miracolosamente un terzo ospite, rintanatosi istintivamente in una stanza al piano superiore. L’episodio non fa retrocedere di un passo non solo Sara Lo Castro, ma anche l’assessore Giuseppe Renda, che proprio sul problema del randagismo aveva predisposto un progetto dal titolo “IL MIO AMICO FEDELE”. Mentre ce lo illustra, precisa che si tratta di un problema che causa enormi disagi ai cittadini e che a dispetto degli esigui bilanci comunali esso va affrontato con decisione. “Ecco – ci dice- noi abbiamo studiato un modo per trasformare il fenomeno del randagismo da problema a risorsa, di salvaguardia, di tutela, di sicurezza ma anche economica”. Da qui il progetto. Il cui scopo è la tutela assoluta dell'animale, sicurezza, responsabilizzazione dei cittadini, l’adozione.Per questo abbiamo previsto di procedere alla microchippatura gratuita dei cani per i residenti del comune di Vita, servizio in convenzione con il Comune di Salemi che ha messo a disposizione i locali e i veterinari dell'ASP.” L’idea di Renda ci sembra innovativa e per certi versi rivoluzionaria. Fino a questo momento i comuni hanno, di tanto in tanto, incaricato ditte specializzate per la cattura dei randagi per poi affidarli a canali privati. Il tutto comporta costo insostenibili. Da qui il progetto di avviare Centro di Adozione, gestito interamente da volontari di associazioni animaliste, che accudiranno e provvederanno all'adozione dei cani custoditi. Un progetto quindi che dovrebbe procurare tutta una serie di vantaggi. Per l’animale. Economici e amministrativi per l’Ente, ma anche sociali. Consentendo a chi fa degli animali una ragione di vita, una passione forte, di lavorare facendo ciò che più gli aggrada. Consentendo a chi vorrebbe adottare un cane di farlo con il giusto tempo, educando i bambini tramite i volontari alla cura ed al rispetto ed anche alle responsabilità verso questo animale. Il sindaco Galifi, l’assessore Renda, Sara e Marianna ci credono fermamente e non sono disposti a retrocedere di un millimetro. La mano seminatrice di morte se ne faccia una ragione.

Franco Ciro Lo Re