E' sempre emergenza ad Erice per i furti e le rapine in vetta. La situazione è così grave gli ericini hanno deciso di rivolgersi direttamente al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con una lettera che sarà inviata nei prossimi giorni. “Da qualche anno – si legge nella nota – noi, pochissimi abitanti, siamo terrorizzati dai furti, che in questi ultimi mesi si sono moltiplicati; quasi una famiglia su due ha ricevuto tali sgradite visite. Gli autori di tali gesti agiscono indisturbati, sconquassando porte e finestre e, qualche volta, malmenando seriamente i malcapitati per rubare il più possibile”. “Abbiamo bisogno di non sentirci abbandonati dalle istituzioni”, hanno tuonato gli ericini nella loro lettera al presidente Mattarella, che è possibile sottoscrivere ad Erice fino a domenica prossima presso la gioielleria Bettina di via Cordici, oppure presso il negozio di Titti Catalano in via Guarnotta. La sottoscrizione è rivolta, oltre che ai residenti ed ai proprietari di case, anche “agli amanti del meraviglioso borgo di Erice”, a cui si chiede un sostegno che possa dare voce ai “muntisi” che purtroppo, da un po’ di anni a questa parte, percepiscono sempre più una condizione di solitudine.
L’allarme furti ad Erice è stato al centro della riunione del Comitato ordine e sicurezza tenuta giovedì in Prefettura su richiesta del sindaco Giacomo Tranchida, che ha chiesto il potenziamento dei controlli. L’amministrazione comunale della Vetta è stata autorizzata ad istallare delle telecamere particolari, che si vanno ad aggiungere a quelle già in funzione nel borgo medievale, ma in grado di leggere le targhe dei mezzi.
In settimana dovrebbe poi essere convocata una seduta straordinaria e aperta del Consiglio comunale di Erice. Il Sindaco Tranchida chiede, dal canto suo, di poter visionare in tempo reale alla stazione dei carabinieri le immagini riprese dal sistema di vedeosorveglianza e più uomini e mezzi per cercare di arginare furti e rapine aumentati negli ultimi mesi. Il sistema di videosorveglianza è oggi collegato con la questura di Trapani. «Abbiamo faticato e non poco - afferma Tranchida - per conseguire i necessari strumenti, grazie anche alla tecnologia avanzata, per poter sostenere logisticamente le forze dell'ordine. Occorre, però, capire se lo Stato, nelle sue articolazioni operative, ha o meno intenzione di esserci con uomini e mezzi". “In questi mesi – ha sottolineato Giacomo Tranchida – nonostante il dispiegamento di ulteriori servizi di vigilanza, con la realizzazione anche di posti di blocco e accertamenti in capo agli automobilisti in transito da e per Erice centro storico, alle pregresse azioni criminose in danno dei villeggianti si sono sommati furti e rapine presso le abitazioni dei residenti. Bisogna puntare sulla tecnologia”.
Lo scorso 8 Maggio, per citare uno degli ultimi episodi, i ladri hanno agito in pieno giorno, svaligiando la casa di un' impiegata comunale, Francesca Rimpici, che era al lavoro. Hanno portato via oggetti preziosi, per lo più gli argenti di famiglia, che, probabilmente, sapevano essere custoditi numerosi nell' abitazione dell' impiegata. Una recrudescenza criminale che negli ultimi tempi sta mettendo a dura prova la cittadina della Vetta già meta di un importante movimento turistico. Per compiere il colpo, i malviventi incuranti della eventuale presenza di persone all' interno delle abitazioni vicine a quella presa di mira, si sono arrampicati sui tetti e sono entrati nella casa poi svaligiata attraverso una finestrella del pozzo luce.