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28/05/2015 02:30:00

"Un aiuto alla famiglia di Nino Via". Interrogazione di Santangelo

 Il sen. Vincenzo Santangelo dei 5 Stelle ha presentato un’interrogazione con cui chiede assistenza e sostegno per i familiari delle vittime di crimini violenti. «La sera del 5 gennaio del 2007 – ha detto - il mio concittadino Antonino Via all’età di 22 anni perse la vita per cercare di salvare un collega in balia di tre banditi. Questo atto di eroismo che è valso a Nino, nel giugno del 2007, una medaglia d’oro al valor civile. Ma la famiglia è stata lasciata sola pur avendo palesi difficoltà economiche che non le consentono di avere la giusta assistenza legale. Lo Stato garantisca la giusta assistenza e sostegno alle vittime di gravi reati». Ecco il testo dell'interrogazione:

la sera del 5 gennaio 2007 a Trapani, nella via Orti, il ventiduenne Antonino Via, all'epoca magazziniere presso il centro commerciale GEA, è stato ucciso dopo essere intervenuto per aiutare un collega vittima di una rapina perpetrata durante la chiusura. Nella motivazione del conferimento della Medaglia d'oro al merito civile alla memoria si legge che Antonino Via, "con generoso slancio e grande determinazione, nonostante il manifesto pericolo per la propria incolumità, non esitava ad intervenire in soccorso di un collega aggredito da due banditi che, sotto la minaccia delle armi, tentavano di sottrargli l'incasso della giornata. Nel corso della violenta colluttazione con uno dei rapinatori veniva raggiunto da un colpo di pistola, sacrificando la giovane vita ai più nobili ideali di altruismo ed umana solidarietà";
per l'omicidio la Corte di cassazione ha condannato in via definitiva 2 persone provenienti da Marsala, Orazio Montagna e Giovan Battista Della Chiave, i quali erano stati individuati come esecutori materiali della rapina e dell'uccisione, nell'ambito delle indagini condotte dal comando provinciale dell'Arma dei Carabinieri, comando di Trapani. La drammatica vicenda scosse, all'epoca, l'intera comunità della città di Trapani;
per la testimonianza di coraggio ed elevato senso civico offerto dalla vittima del delitto, sono stati conferiti alla memoria di Antonino Via numerosi riconoscimenti, oltre alla citata Medaglia d'oro al valor civile (8 giugno 2007): una Medaglia d'oro per atti di eroismo conferitagli dalla Fondazione Carnegie (1° dicembre 2007); un diploma di benemerito dell'istituto tecnico industriale, Leonardo Da Vinci di Trapani. Il nome di Antonino Via è, infine, stato iscritto nell'albo d'oro delle persone illustri di quella istituzione scolastica (1° aprile 2009) presso la quale il giovane aveva conseguito il diploma;
considerato che:
i familiari superstiti di Antonino Via, oltre al dolore per la terribile uccisione del giovane, hanno dovuto sopportare, successivamente al delitto, numerose difficoltà di ordine economico e tragico, sia con riferimento alle spese da sostenere per il processo che in termini di un effettivo risarcimento per l'enorme danno sofferto. La loro vicenda, analoga a quella delle famiglie di molte altre vittime di crimini violenti, pone ancora una volta la centralità della questione dell'assistenza e sostegno alle vittime di gravi reati, superando la frammentazione del quadro normativo attuale;
poiché le vittime di reati violenti intenzionali, in molti casi, non possono ottenere un risarcimento dall'autore del reato, in quanto questi risulta non possedere le risorse necessarie per ottemperare a una condanna al risarcimento dei danni oppure può non essere identificato o perseguito, occorre, a giudizio degli interroganti, prevedere un più ampio fondo di solidarietà al fine di assicurare l'indennizzo o il risarcimento in favore delle vittime o, in caso di morte, ai loro familiari. Appare necessario, altresì, affrontare in modo organico il problema della tutela delle vittime di reato oltre la fase meramente processuale, assicurando il coordinamento degli interventi e l'efficacia dei servizi di assistenza sia a livello nazionale che in ambito regionale e locale;
l'articolo 24 della Costituzione italiana sancisce che "La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento" e stabilisce che "Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione". Numerose direttive europee (tra tutte le 2004/80/CE e 2012/29/UE) impegnano gli Stati ad assicurare un più forte e coerente sostegno alle vittime di reato. A parere degli interroganti uno strumento utile a tal fine potrebbe essere l'ulteriore estensione o comunque il rafforzamento del patrocinio a spese dello Stato, istituto già oggi capace di intercettare una fascia consistente della popolazione italiana, con una tendenza incrementale dei richiedenti testimoniata da molte analisi pluriennali relative alle domande di accesso al beneficio. Il Consiglio d'Europa ha più volte incoraggiato gli Stati membri a sviluppare il sistema del cosiddetto "Legal Aid", appositamente adottando raccomandazioni e risoluzioni finalizzate a garantire un miglior accesso alla giustizia per gli aventi diritto;
al fine di evitare che tali vittime, oltre a subire le inevitabili conseguenze fisiche e psicologiche derivanti dalla violenza dell'offesa subita, non trovino neanche ristoro economico della sofferenza patita, il Consiglio d'Europa ha adottato nel 1983 la "Convenzione europea relativa al risarcimento delle vittime di reati violenti", volta ad introdurre o a sviluppare regimi di risarcimento da parte dello Stato sul cui territorio i reati violenti sono stati commessi. A tale convenzione hanno fatto seguito ulteriori direttive, che il nostro Paese ha tardivamente o solo parzialmente recepito, motivo per il quale la Commissione europea ha dovuto avviare una apposita procedura di infrazione, tenuto conto del fatto che la legislazione italiana prevede fondi per l'indennizzo delle vittime di alcuni specifici reati, peraltro con modalità ed importi difformi,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia al corrente dei fatti di cui in premessa e quali iniziative abbia posto in essere o intenda assumere per risolvere le relative problematiche;
quali iniziative siano state assunte per sottoscrivere, ratificare e, soprattutto, dare effettiva attuazione alle convenzioni europee e direttive comunitarie concernenti il risarcimento delle vittime di reati violenti, anche attraverso l'introduzione di un sistema generale di risarcimento a favore delle vittime di reati violenti e delle loro famiglie impossibilitate a conseguire dai loro offensori il risarcimento integrale dei danni, nel caso frequente in cui l'autore del reato non possa risarcire il danno ovvero nel caso, anch'esso non rarissimo, in cui questo rimanga ignoto;
quali misure intenda assumere per riconoscere alle vittime dei reati intenzionali violenti e, in caso di decesso ai loro familiari, il diritto al rimborso delle spese sostenute in sede processuale e il diritto al gratuito patrocinio ovvero per modificare il limite di reddito previsto dall'articolo 76 del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n.115, reperendo a tal fine le idonee risorse;
quali iniziative intenda intraprendere ai fini del coordinamento a livello nazionale, regionale e locale dei servizi di orientamento, assistenza e sostegno, assicurando altresì l'informazione e, ove necessario, la protezione delle vittime e dei loro superstiti nelle strutture di accoglienza presenti sul territorio, prima, durante e dopo il processo penale, promuovendo con urgenza i necessari interventi finalizzati a superare ritardi e vuoti normativi.