Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
31/05/2015 21:30:00

Migranti, in migliaia nel Canale di Sicilia. Il Papa: "Non lasciamoli soli"

 Ventidue operazioni di soccorso con oltre quattromila migranti tratti in salvo. Questa è solo la "conta" della giornata di ieri. E oggi tre gommoni carichi di migranti sono stati soccorsi al largo della Libia da una nave della Marina militare e da un mercantile. A bordo 311 migranti, mentre è arrivata la richiesta di aiuto da altri due gommoni in difficoltà.

Un bollettino quotidiano e un lavoro ciclopico per salvare vite umane. Al bilancio di ieri vanno aggiunti anche 17 corpi recuperati dalla Marina militare. E il Papa è tornato a gridare con forza contro l'indifferenza rispetto a questo dramma quotidiano. "Lasciare morire i nostri fratelli sui barconi nel canale di Sicilia è un attentato alla vita", ha detto incontrando l'associazione Scienza & Vita.

 

Come l'aborto, come l'eutanasia. Il Vaticano è intervenuto con forza per criticare le recenti decisioni dell'Europa in materia di flussi. "Il sistema delle quote per i migranti non è umano", ha detto il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. "L'Europa - ha aggiunto - non ha mai avuto un programma, è sempre stata lì a rattoppare le urgenze".

 

Giunti a Palermo oltre 400 migranti: il video dell'arrivo al porto

 

 

Il premier Matteo Renzi, dal canto suo, è invece fiducioso sul fatto che l'Europa raggiunga un'intesa. L'immigrazione "è un tema che riguarda tutta la Ue, sono ottimista che si troverà un buon accordo". E torna sulla tragedia in cui hanno perso la vita almeno 900 immigrati: "Noi andremo a recuperare quel barcone e daremo sepoltura alle vittime. Se vi fosse qualcuno che può inabissare a 300 metri di profondità in mare la propria coscienza, io sono certo che l'Italia e Europa non possano".

Di immigrazione ha parlato anche il ministro dell'Interno Angelino Alfano, mettendo in evidenza che c'è "una questione libica non ancora risolta. Fino a quando non sarà risolta sarà difficile fermare gli sbarchi di migranti". Ma sulla critica del Vaticano al sistema delle quote, Alfano replica: "Colgo l'aspetto solidale di una ripartizione equa di un peso che non può gravare solo sull'Italia". Ma il sistema della ripartizione dei migranti tra i diversi Paesi europei non piace all'interno della stessa Ue tanto che l'eurocommissario all'Immigrazione, Dimitris Avramopoulos oggi ha voluto ribadire, in un tweet, che "quarantamila persone bisognose di protezione da ridistribuire nell'Ue come segno di solidarietà, non è certamente troppo".

Intanto sono centinaia i migranti che si apprestano a sbarcare sulle coste italiane. La Nave Spica della Marina Militare si dirige verso il porto di Pozzallo, nel Ragusano, con a bordo un migliaio di migranti, quasi tutti eritrei, compresi circa 200 minorenni. E' giunta al porto di Cagliari la nave militare Hassen battente bandiera tedesca con a bordo 880 migranti soccorsi al largo della coste libiche; i migranti viaggiavano a bordo di un barcone e sei gommoni in balia delle onde.

La nave militare inglese 'Bulwark' ha attraccato al molo San Cataldo del porto mercantile di Taranto per lo sbarco di 747 migranti salvati nelle ultime ore in mare nello stretto di Sicilia. Si tratta, in particolare, di 84 donne, 633 uomini e 30 minori, di cui 11 bambini non accompagnati.

È invece arrivata al molo Quattro Venti del porto di Palermo la nave militare irlandese "El Eithne" con a bordo 410 migranti tratti in salvo ieri nel Canale di Sicilia. Tra loro ci sono 36 donne, di cui 2 in gravidanza. I migranti provengono da Siria, Palestina, Somalia, Sudan, Marocco, Nepal, Togo, Bangladesh, Pakistan, Egitto, Libia, Etiopia, Ciad e Ghana.