Ho letto di recente un articolo nel quale il Rag. Leo Giacalone ed il Dott. Agostino Licari criticavano l’iniziativa del candidato Sindaco On. Massimo Grillo sul “Contratto Sociale”.
Il primo affermato professionista, Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, già vicesindaco e firmatario dell’appello dei cento pro Di Girolamo; il secondo, già consigliere comunale, funzionario del ministero dell’Economia e delle Finanze, attualmente referente della sezione operativa territoriale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nonché assessore designato dal candidato sindaco Di Girolamo al quale dovrebbe affidare, se malauguratamente eletto, l’assessorato economico.
Innanzitutto non si addice di certo a persone del loro calibro e professionalità la caduta di stile, verificatasi nel summenzionato articolo, di paragonare il candidato sindaco di parte a loro avversa ad un certo personaggio immortalato in un popolare film da un noto comico.
Capisco che siamo in campagna elettorale e qualche fallo in una partita ci può pure stare, ma scendere a tali bassezze proprio non me l’aspettavo.
Un simile paragone è ammesso tra interlocutori, non tanto sobri, di un bar (“chiacchiare ri cafè”), ma non da persone di tale rango professionale che hanno amministrato e che aspirano ad amministrare una città di novantamila abitanti.
Un simil dire comunque mi rattrista e parecchio.
In merito, invece, a ciò che più mi preme evidenziare, ovvero sulle critiche mosse al c.d. “contratto sociale”, mi sorgono dei dubbi sulla sostanza della critica mossa.
Considerate le critiche avanzate ed il loro sapere di economia e finanza, o gli intervistati sono in mala fede o al contrario mi viene da pensare ad una certa loro sprovvedutezza (parlando sempre di economia e finanza, ovviamente!).
Io, conoscendoli entrambi, propendo per la prima ipotesi e cioè che pur di spendere il loro falso dire “pro domo mea” cercano di orientare maldestramente i cittadini distorcendo i fatti e la realtà delle cose, mettendo persino in dubbio le loro capacità professionali.
Il “contratto sociale” è un’iniziativa valida e fattibile. Non è una sanatoria, né tantomeno un condono fiscale!!
Non si vuole prendere in giro nessuno, a maggior ragione i cittadini marsalesi.
E’ una proposta innovativa, socialmente lodevole e di carattere essenzialmente solidale.
Molti cittadini che hanno un basso reddito e che non hanno potuto pagare le tasse, credetemi nella nostra città ne conosco parecchi soprattutto nelle nostre contrade dove la caduta dei redditi in agricoltura ha posto sul lastrico moltissime famiglie, potranno onorare i loro debiti derivanti dai tributi comunali compiendo delle attività lavorative socialmente utili in favore dell’Ente Comune.
Mi dite dove sta la presa in giro? Mi fate capire dove sta il condono?
Si parla moltissimo di solidarietà: i programmi elettorali, specialmente quelli che si proclamano di sinistra, ne fanno un dogma e parlano e straparlano di interventi a favore delle fasce più deboli della popolazione, ma poi alla luce dei fatti sollevano delle sterili critiche sol perché magari l’idea è venuta a qualcun’altro e non a loro.
E’ questa la verità?Non voglio propendere per la seconda ipotesi ma qualche dubbio mi viene. Ed è forte.
Forse non tutti i cittadini marsalesi lo ricordano, ma anni addietro a causa di una operazione finanziaria il Comune di Marsala ha rischiato il fallimento. Fallimento che è stato evitato soltanto grazie alla grande capacità amministrativa e professionale dell’allora Sindaco Renzo Carini.
Mi riferisco alla sottaciuta operazione dei “derivati”: «interest rate swap con vendita di opzione digitale» per un valore di oltre 38 milioni di euro. Scadenza: 30 giugno 2034
Marsala, ed i cittadini tutti, ha corso un serio rischio patrimoniale se il sindaco Carini non avesse impugnato il contratto di “swap” di fronte al Consiglio di Stato e rescisso in seguito alla successiva Sentenza tale contratto con la Banca inglese.
“Il Sindaco Carini con una delibera di giunta approvata il 23 febbraio 2009 ha approvato un ‘’atto d’indirizzo” (di fatto, una disposizione operativa) con il quale si invitava il dirigente del settore Risorse Finanziarie, Nicola Fiocca, di ‘’conferire apposito incarico a professionisti esterni in possesso di specifiche ed elevate cognizioni tecniche che consentano l’esame e le valutazioni dei profili di legittimità dell’operazione di swap posta in essere dal Comune di Marsala, sia relativamente agli aspetti civilistici, sia ad eventuali aspetti penalistici, con l’obiettivo di individuare tutte le iniziative utili a tutelare l’ente davanti agli organi giurisdizionali competenti, compresa la presentazione di eventuale esposto, in danno della Banca HSH Nordbank AG e della Società di consulenza Value Solutions srl, al fine di tutelare l’integrità del patrimonio e dell’immagine dell’Ente””.
Riporto a tal proposito uno stralcio dell’articolo del CORRIERE DELLA SERA del 2 ottobre 2008 a firma di Sergio Rizzo - pagina 37.
“Soltanto uno “sprovveduto” avrebbe cambiato un mutuo a tasso fisso con uno a tasso variabile dopo che la Bce aveva già aumentato per ben due volte il costo del denaro e si stava apprestando al terzo rialzo. Ma se questo sprovveduto fosse un privato cittadino, fatti suoi.
Se invece l'autore dell'infortunio è un amministratore pubblico e i soldi sono pubblici, allora la faccenda cambia un po' .
Il Comune di Marsala, per esempio: il 28 febbraio del 2007, qualche mese prima dell' elezione dell' attuale sindaco Lorenzo Carini (centrodestra), stipula un' operazione di «interest rate swap con vendita di opzione digitale» per un valore di oltre 38 milioni di euro. Scadenza: 30 giugno 2034.”
Quale Giunta era in carica il 28 febbraio del 2007?
E dire io l’amico e compagno di scuola Renzo Carini non l’ho votato. Ne faccio ammenda!
Renzo ti giuro che per la prossima volta, qualora tu ti dovessi candidare, ti tengo nella giusta e meritata considerazione!
Beh, allora facevo la differenza tra destra e sinistra, adesso, alla luce di quanto sopra, farò la differenza tra persone per bene capaci e persone per bene sprovvedute. Per il bene della città di Marsala.
Andiamo a votare, non lasciamo che gli altri decidano per noi.
Dott. Giacomo Laudicina