Il commissariamento dell’Ato Belice da parte della Regione Siciliana è servito per il traghettamento alla nuova SRR, Società di Regolamentazione dei Rifiuti.
Un passaggio che non può che portarsi dietro i debiti mastodontici della Belice Ambiente da un lato, garantendo il posto di lavoro degli operatori ecologici dall’altro. E’ evidente che nessuna gestione commissariale potrà mai sanare i 54 milioni di debiti che da un bel po’ accompagnano la società d’ambito. Nemmeno quella di Sonia Alfano, che si è trovata ad amministrare una realtà sostanzialmente distrutta dalle clientele e dalle “attenzioni” elettorali, con un personale assolutamente sovradimensionato rispetto alle effettive esigenze.
E non c’è soltanto la raccomandazione per i posti disponibili, ma anche svariati passaggi dal part time al tempo indeterminato, attraverso le vertenze di lavoro. Posti che non c’erano e che sono stati creati col trucchetto dei ricorsi. Scelte che nessun imprenditore avrebbe mai fatto per la propria società. Ma le responsabilità degli undici sindaci soci della Belice Ambiente si perdono nei meandri delle competenze pubbliche, delle quote societarie e dei pacchetti di voti. Ed oggi la politica si trova a dover gestire ciò che da tempo gli è sfuggito di mano.
Oggi il paradosso sta nel dissenso su alcune scelte del commissario Alfano, come quella di aver comprato tre auto compattatori di seconda mano a 59 mila euro, facendo risparmiare la società di 240 mila euro in due mesi. Secondo alcuni non avrebbe dovuto farlo, perché avrebbe indebitato la società.
Ma cosa avrebbe dovuto fare con un parco mezzi mal ridotto ed in parte ostaggio delle officine che pretendono il pagamento delle riparazioni (che per altro ammontano a circa 900 mila euro annue)?
Eppure nel 2013 i sindaci hanno dato un calcio alla possibilità di rinnovare i mezzi attraverso un finanziamento di 5 milioni e 700 mila euro, scegliendo con tanto di delibera, di non partecipare al cofinanziamento. La partecipazione dei comuni soci era dell’ordine del 10%: 570 mila euro.
“Nel marzo del 2013 i comuni soci, a maggioranza dei presenti – aveva spiegato Sonia Alfano, rispondendo al consigliere Perricone, in assemblea a Castelvetrano nel maggio scorso – hanno deliberato negativamente in merito alla compartecipazione e al cofinanziamento dei mezzi in argomento, rinunciando ad un’importantissima possibilità di poter rinnovare il parco mezzi”.
Certo, quello dei mezzi è un problema rilevante, ma le criticità sono tante e hanno radici molto profonde, che risalgono alla nascita della Belice Ambiente, costituita nel dicembre del 2002 con sette membri nel consiglio di amministrazione ed un solo operaio. In poco meno di due anni c’erano già 750 mila euro di debiti, senza aver raccolto ancora un solo sacco di spazzatura.
Intanto ci si avvicina al 30 giugno. L’Ato non ci sarà più, perché sostituito dalla SRR. I debiti invece rimarranno e, se l’approccio di gestione della cosa pubblica non cambia, rimarranno anche le inefficienze e gli sprechi.
Egidio Morici