Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
15/06/2015 06:10:00

Sicilia, il condono edilizio di Crocetta e le reazioni: "Imbarazzante, senza alibi"

 Ha suscitato molte polemiche la  circolare dell’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente che di fatto sblocca anche nella nostra Regione le pratiche del “condono Berlusconi” del 2003.  Si tratta di 30.000 pratiche. È il via libera alla regolarizzazione di costruzioni sorte in aree soggette a vincolo di inedificabilità relativo: non quelle a ridosso del mare ma territori protetti come le zone “Sic” e “Zps”, come altri a rischio idrogeologico o sottoposti a tutela paesaggistica. La circolare, spiega Croce, “è legata alla necessità di non soccombere davanti ai contenziosi”, visto che “ci sono almeno 30 sentenze dei giudici amministrativi che condannano la Regione”.

In realtà, la sanatoria Berlusconi prevedeva l’impossibilità di sanare immobili costruiti in aree a vincolo relativo. Ma i deputati dell’Ars, nel fare proprio il provvedimento, nel 2003 recepirono solo i termini di presentazione delle domande, e non tutta la norma. Di lì l’incertezza sull’applicazione delle disposizioni e un lungo stop per le domande presentate. Il Cga, di recente, ha stabilito che la “non sanabilità degli immobili in aree vincolate non è obbligatoria”. Le domande non esaminate da Comuni e Regione per questo motivo devono essere riammesse e controllate. Ecco cosa ha mosso l’assessore Croce. Ma in passato i suoi predecessori si sono comportati in modo diverso: medesima circolare fece Mariella Lo Bello, ma fu revocata da Mariarita Sgarlata.

“Dopo le trivellazioni e la difesa del Muos, ecco il condono edilizio: il governo Crocetta è imbarazzante e il Pd senza alibi”. Lo dice Fabio Granata, di Green Italia, stigmatizzando il provvedimento che riapre la sanatoria edilizia del 2003. “Bisogna mandare subito a casa questa giunta in mano ai peggiori interessi speculativi e che sta distruggendo la Sicilia”. “Il Pd non ha più alibi per il suo sostegno a questo governo imbarazzante e incapace: ora bisogna accelerare nella costruzione di un progetto politico alternativo a questa sinistra siciliana, succube di petrolieri, industriali e palazzinari. Altro che rivoluzione”.

“Il provvedimento a firma dell’assessore Croce smentisce non solo anni di statuizioni delle corti di giustizia ma anche la linea politica dello stesso presidente Crocetta. E, ancora una volta, questo governo incapace dimostra la propria totale schizofrenia”, attacca il presidente della commissione Ambiente dell’Ars, Giampiero Trizzino, di M5S. “Ricordo – continua Trizzino – che con la circolare 1 del gennaio 2014 l’allora assessore all’Ambiente Maria Lo Bello aveva tentato di fare cassa con lo stesso intervento scellerato del suo attuale successore alla poltrona. Circolare che fu revocata da un piu’ attento intervento dell’assessore Maria Sgarlata.  Il M5S ha sempre combattuto in prima linea contro ogni tipo di abuso edilizio, respingendo con fermezza bassi mezzi per rimpinguare le casse pubbliche come appunto la scellerata circolare dell’assessore Croce”.

“Possibile che su un tema delicato come quello delle edificazioni abusive il governo Crocetta imiti in peggio il governo Berlusconi?” si chiede Angelo Bonelli dei Verdi. “Dopo la scoperta che con una circolare sono state sbloccate 30 mila pratiche per sanatorie edilizie viene da chiedersi se la giunta Crocetta sia diventata la giunta del condono – conclude Bonelli -. Quello che sta accadendo in Sicilia è semplicemente indecente. Si tratta di una sconfitta per il territorio e per la legalità che viene profondamente umiliata: per questa ragione invieremo un esposto al governo nazionale affinché il provvedimento della Regione siciliana sia impugnato perché viola le disposizioni di legge nazionali”.