“Noi diremo la verità sempre, come abbiamo detto in commissione, accerteremo le responsabilità di chi ha consentito a questo disastro, diciamo così per distrazione, e recupereremo il tempo perduto. Questo ve lo garantisco”. Lo ha affermato il ministro Graziano Delrio sul viadotto Himera dell’A19, a Catania, a margine della giornata conclusiva dei lavori della prima Conferenza mobilità sostenibile promossa dall’Anci. “Io sono un grande sostenitore della verità – ha aggiunto Delrio – quindi capisco che trenta giorni in più sono considerati un ritardo, ma ci sono 40 anni di incuria e di abbandono rispetto alle infrastrutture che dobbiamo recuperare. Quindi chiediamo ai cittadini siciliani di fidarsi del nostro lavoro. Abbiamo avuto qualche settimana di ritardo nell’istruttoria della protezione civile regionale che ha trasmesso i dati anche rispetto alle altre emergenze – ha proseguito il ministro – ma la recupereremo nei prossimi giorni perché i progetti sono già in stato di avanzata esecuzione dal punto di vista tecnico. Poi si partirà rapidissimamente”. “Abbiamo rallentato un po’ questa fase istruttoria – ha concluso Delrio – anche perché abbiamo voluto valutare anche il recupero dell’altra carreggiata perché questo consentirebbe ovviamente una riduzione dei disagi a tutti i livelli e poi perché abbiamo anche aspettato la commissione d’inchiesta”.
Delrio ha trasmesso alla Procura competente e all’Anticorruzione di Raffaele Cantone un dossier sull’autostrada A19 Palermo-Catania. Nel dossier, gli ispettori inviati dal governo avrebbero scritto nero su bianco che la frana che ha danneggiato il viadotto si poteva evitare.Sotto accusa la gestione della Protezione civile regionale e dell’Anas nel controllo e monitoraggio del distacco di parte della collina che a Caltavuturo avevano segnalato da oltre dieci anni. Secondo gli ingegneri Salvatore Acampora, Carlo Ricciardi, Giovanni Coppola e Andrea Tumbiuolo la gravità della situazione era nota dal 2005 come emergenza da comunicazioni inviate tra i vari enti e ritrovate in archivio.
“Il nostro lavoro non è mai quello di scaricare la colpa verso gli altri, ma di risolvere i problemi. Se tutti facessimo questa parte credo che l’Italia ne trarrebbe un grande beneficio”, ha detto ancora Delrio sui rapporti dell’Esecutivo Renzi e il governatore della Sicilia Rosario Crocetta. “Ho sempre dato – ha aggiunto Delrio, a margine della conferenza nazionale sulla mobilità dell’Anci – massima collaborazione al governatore Crocetta, tanto è vero che abbiamo raggiunto gli obiettivi della spesa europea nel 2014, partendo da un grande ritardo. Sanno bene i siciliani e coloro che lavorano alle Regione Siciliana, che sono sempre stato vicinissimo a loro”.
FONDI EUROPEI DISSIPATI. Un miliardo e mezzo di risorse comunitarie della programmazione 2007-2013 dissipate in consulenze e progetti, poco funzionali ad arginare il rischio idrogeologico in Sicilia benché destinati a questo. È la denuncia contenuta in un esposto alle procure di Termini Imerese, Caltanissetta e Messina, sottoscritto da oltre 600 cittadini, del gruppo #adessobasta, nato su facebook dopo il crollo di un pilone del ponte Himera, lungo l’autostrada A19 Palermo-Catania, che due mesi fa ha spezzato in due la Sicilia. «Nell’esposto – ha detto l’avvocato Aldo Caruso, in conferenza stampa nella sede della libreria Modus Vivendi, a Palermo – riferiamo all’autorità giudiziaria cosa abbiamo scoperto sugli enti competenti preposti al controllo del territorio. Consultando la documentazione sul sito della Regione, abbiamo individuato un uso dissennato per studi e consulenze e proggetti di risorse comunitarie per attività di prevenzione, monitoraggio, controllo e gestione del rischio idrogeologico. Chiediamo alla magistratura di verificare se ci sono estremi di reato». «Dal 2007 ad oggi – aggiunge Maria Sole Vizzini di #adessobasta – non è chiaro come siano utilizzate queste somme per mettere davvero in sicurezza il territorio e rendere normale la viabilità in Sicilia». «Abbiamo – anche inviato – ha aggiunto – una diffida alla Regione siciliana in cui chiediamo l’apertura di un’attività ispettiva interna e chiarezza e trasparenza sulla gestione delle somme».