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23/06/2015 06:05:00

Marsala, rebus deleghe. Il Sindaco Di Girolamo: "Non se ne parla per ora"

 Venerdì tre luglio ci sarà la prima riunione del nuovo consiglio comunale. Ma è ancora un rebus la definizione della Giunta, l’assegnazione delle deleghe, e soprattutto, l’assegnazione della carica più ambita, quella del vice sindaco (75% dell’indennità del primo cittadino).
E’ tutto in alto mare, perchè la vicesindacatura la pretendono tutti. La vuole Enzo Sturiano, gli è stata anche offerta dal Pd durante le trattative faticose per la costruzione del cartello elettorale che ha sostenuto il Sindaco Di Girolamo, ma Sturiano stesso, che venerdì 3 Luglio farà da gran cerimoniere (è presidente uscente e presiederà la riunione come consigliere più anziano in termini di voti presi) a Sala delle Lapidi, non è intenzionato a restare in Giunta. Vuole fare il presidente del consiglio comunale, non si fida di Di Girolamo. Se dovesse optare per la vicesindacatura ha il timore che tra sei mesi, ai primi contrasti, potrebbe essere mandato via per il venir meno del rapporto di fiducia con il Sindaco. Di Girolamo, lo ha fatto ben capire in questa campagna elettorale, non è uomo da mediazioni. Quando decide una cosa, la fa. Quindi Sturiano aspetta. Punta all’elezione alla presidenza, solo dopo si dimetterà da assessore. Questa strategia crea qualche malumore nel suo "gruppo". Più di una volta, infatti, Sturiano aveva fatto intendere ai suoi che si sarebbe dimesso dal consiglio, liberando così un posto in più per i non eletti. 

Il fatto è che la pretesa di Sturiano mette in tensione la maggioranza. Gli accordi erano altri. I socialisti reclamano per loro il posto di presidente del consiglio comunale. Il Pd lo ha promesso a Nino Oddo e Nino Oddo lo ha promesso ad Oreste Alagna, che era stato sul punto di candidarsi con Massimo Grillo. E solo con la sirena dello scranno più alto a Sala delle Lapidi ha fatto marcia indietro. Inoltre, se Sturiano si prende la presidenza del consiglio, il posto in Giunta lo reclamano in molti, da Roberta Pulizzi a a Ignazio Passalacqua. Sturiano il nome ce l’ha, è quello di Giovanna Benigno. Ma gli alleati dicono: non può avere la presidenza del consiglio per lui e un assessorato per chi dice lui, deve scegliere.  E quindi che si fa? Si mettono in ballo altre cose: il Cda di Marsala Schola, la presidenza della commissione Bilancio, altre cosucce. Il Sindaco Alberto Di Girolamo va per la sua strada. Del presidente del consiglio non gli interessa molto (“decidono i partiti” ha detto ai suoi), per le deleghe vuole aspettare. “Anche qualche settimana”, dice. Qualche settimana? Si. Per il Sindaco di Marsala non c’è fretta. “Siamo già tutti al lavoro, il Comune era fermo da un anno, in pratica, e ho deciso che continueremo a lavorare di squadra io e tutti gli assessori, senza deleghe, ma cercando di capire insieme il da farsi. E’ tutto prematuro, non è che se un assessore ha una delega, allora lavora con un solo dirigente e basta, qui tutti dobbiamo imparare a conoscere a fondo la macchina amministrativa, parlando con tutti di tutto”. Il Sindaco, comunque,  avrebbe l’intenzione di nominare vice sindaco Clara Ruggieri, anche se pare che l’ex docente voglia rifiutare. Già il suo nome è servito per tacitare, dopo il primo turno, i tanti nomi che bussavano alla porta di Di Girolamo salire sul carro del vincitore e avere  un posto di assessore, e giocare di nuovo la carta Ruggieri potrebbe essere rischioso. L’indiziato numero uno potrebbe essere Agostino Licari, che già da questi primi giorni appare come il Sindaco ombra della città, a cui spettano le funzioni e le decisioni amministrative più delicate. “Tutti fanno tutto” dice il Sindaco in queste ore. Ed è qualcosa di più di un semplice voler prendere tempo. Il Sindaco Di Girolamo vuole capire fino in fondo le capacità dei suoi assessori, e inoltre, in questi giorni, sta venendo fuori una situazione finanziaria del Comune niente affatto florida dal punto di vista economico, e molto disorganizzata dal punto di vista strutturale, con settori, come la solidarietà e i servizi sociali, che negli ultimi anni sono stati depotenziati.