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29/06/2015 16:34:00

Rubate offerte nelle chiese di Terrenove-Bambina e Petrosino

 Ladri in azione anche nei luoghi sacri. Il denaro contenuto nelle cassette delle offerte è stato, infatti, rubato in due chiese: quella di contrada Terrenove-Bambina a Marsala e quella di Petrosino. Complessivamente, il bottino ammonterebbe ad alcune centinaia di euro. Tutto in monetine, naturalmente. Ad agire potrebbero essere stati tossicodipendenti in cerca di denaro per l’acquisto della dose quotidiana o altri disperati. Il parroco di Petrosino propende per questa seconda ipotesi. Qualcuno, insomma, che, essendo disoccupato e non sapendo più come tirare avanti, ha deciso di varcare la soglia della chiesa per arraffare il contante donato dai fedeli durante la messa. A Terrenove-Bambina, per entrare in chiesa, è stata fracassata una vetrata artistica costata circa tremila euro. Ed è questo, a giudizio del parroco, il vero danno. “Non abbiamo i soldi per rifarla – dice il prete – se qualcuno in difficoltà economica ci avesse chiesto i soldi delle offerte, li avremmo dati”. Non c’era bisogno, insomma, di fare quel danno. Anche in considerazione del fatto che la parrocchia non riesce neppure a trovare le risorse per altre importanti opere di manutenzione dell’edificio sacro. Sia a Terrenove-Bambina che a Petrosino, pare, non siano stati portati via altri oggetti di valore, come arredi sacri, etc.. Ciò rafforzerebbe l’ipotesi che ad agire non siano stati tossici o ladri “professionisti”, ma disperati in cerca solo di un po’ di denaro da spendere al supermercato. Non è la prima volta che ladri fanno ingresso nelle chiese marsalesi. Nell’aprile 2008, ad esempio, un furto sacrilego venne messo a segno all’interno della chiesa della Madonna del Rosario di contrada Spagnola, dove di notte ignoti, forzando un’apertura secondaria, rubarono un paio di candelabri in ottone, il supporto in legno dorato di una grossa candela e, naturalmente, il denaro contenuto nella cassetta delle elemosine (forse, una cinquantina di euro). A scoprire il furto, la domenica mattina, poco prima della messa, fu il parroco, don Sergio De Vita, al quale non restò altro da fare che sporgere denuncia. Lo stesso prete, il giorno prima, aveva segnalato un’altra incursione notturna. In quel caso, però, i ladri non erano riusciti a portare via nulla. Ma il danno maggiore non fu il furto, anche se i due candelabri hanno un certo valore, se non altro storico, bensì la devastazione degli infissi. Nei due blitz notturni, infatti, i malviventi, per entrare in chiesa, dal lato della sagrestia, forzarono prima una finestra e poi alcune porte interne, provocando danni per diverse centinaia di euro.