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03/07/2015 18:55:00

“Non fu malasanità”. Assolto medico di Salemi a processo per omicidio colposo

 Il giudice monocratico Riccardo Alcamo ha assolto con formula piena dall’accusa di omicidio colposo un medico del Pronto soccorso dell’ospedale di Salemi (Dorotea Luppino, di 54 anni) che il 14 agosto 2007 dimise una donna di 56 anni dopo una visita e un elettrocardiogramma. Dopo circa mezz’ora, però, la paziente fu colta da infarto e morì. A difendere la dottoressa Luppino è stato l’avvocato Stefano Pellegrino. La paziente deceduta, Maria Antonietta Di Stefano, era stata accompagnata al Pronto soccorso salemitano dalla figlia dopo avere accusato dolori al petto e al braccio sinistro. Dopo l’elettrocardiogramma, la dottoressa Luppino, somministrandole delle gocce di ansiolitico, disse alla paziente che poteva tornare a casa. Ma mezz’ora dopo la donna si sentì di nuovo male. La figlia, di gran corsa, in auto, la trasportò nuovamente in ospedale, dove però la Di Stefano arrivò che già non respirava più. E a nulla servì il massaggio cardiaco e la defibrillazione. Scattò, quindi, la denuncia dei familiari e l’indagine dei carabinieri, poi sfociata nel processo, nel quale i parenti della vittima si sono costituiti parte civile. “In caso di patologie acute, sia cerebrali che cardiache - ha, però, sostenuto l’avvocato Pellegrino - la morte è improvvisa e inevitabile. D'altronde anche la Procura, in sede di indagini preliminari aveva chiesto l’archiviazione”. Il gup, però, dispose il rinvio a giudizio del medico.