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15/09/2015 09:20:00

Marsala. E' morto Pino Amodeo. Le sue battaglie dalla sanità alle spiagge

 La città di Marsala perde un difensore dei diritti dei cittadini. E’ scomparso all’età di 65 anni, il dottor Giuseppe Amodeo, molto conosciuto in Città per essere stato per tanti anni sindacalista della funzione pubblica. Pino Amodeo (come lo chiamavano gli amici), laureato in Legge, era in pensione da poco più di tre anni. Entrò al Comune nel lontano 1977 come agente di polizia municipale.
Transitò, successivamente, nei ranghi amministrativi e concluse la sua carriera il 31 dicembre del 2011 come Istruttore direttivo, funzionario responsabile di Palazzo VII Aprile. Alla moglie Carla Lipari, ai figli Francesco Bruno e Renato Eduardo esprime il suo profondo cordoglio il Sindaco Alberto Di Girolamo assieme alla Giunta Municipale.
“Sono vicino ai familiari di Pino che conoscevo bene e che era una persona seria, corretta e preparata – sottolinea Di Girolamo”.
Per tanti anni Pino Amodeo, che negli ultimi anni aveva rivestito anche la carica di Presidente provinciale dell’Adoc, ha lottato con grande carattere e caparbietà contro un malattia inesorabile. I funerali si svolgeranno domani. Pino Amodeo negli anni, nonostante la malattia, si è impegnato per denunciare ingiustizie e fatti di mala amministrazione. Dalle spiagge trattate male alla sanità. Sono tanti gli interventi fatti per sollecitare interventi all'ospedale Paolo Borsellino.
L'ultimo intervento due mesi fa, quando al suo ennesimo, ultimo, appello le istituzioni non hanno risposto. “Oggi però impera l'assoluto silenziocome se i problemi della sanità trapanese ed anche siciliana fossero stati tutti risolti” , scriveva Amodeo che poi denunciava “Le lunghe ed estenuanti attese per le prenotazioni, nei pronto soccorso o per effettuare alcuni esami specialistici o diagnostici, con la discriminante che se paghi puoi eseguirle subito, gli spostamenti dei reparti, dei centri di diagnosi specialistiche o di analisi da un ospedale all'altro in modo irrazionale che provoca altissimi costi ai cittadini, costretti così a girovagare per il territorio, le strutture ed i mezzi fatiscenti ed obsoleti, il sovraffollamento di alcuni reparti, la penuria di personale e la loro mortificazione professionale a causa delle carenze e soprattutto dell'assenza di un criterio meritocratico, la disorganizzazione, le bugie sulla radioterapia ancora oggetto di un assurdo campanilismo, la oncologia lasciata ancora alla improvvisazione quotidiana, sono tutti problemi annosi che rimarranno tali e quali finchè dominano i principi del risparmio e dei tagli indiscriminati ma soprattutto quello della inamovibilità degli incapaci”.