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01/10/2015 06:50:00

Salemi, i migranti che giocano nella Polisportiva e il calcio come metafora della vita

 Scriveva Jean Paul Sartre che “Il calcio è metafora della vita”. Come non condividerlo? La conferma ci viene data dalla parabola discendente che ha avuto il mondo calcistico di questa martoriata città di Salemi. Dai fasti di una volta, agli ultimi gradini di oggi. Non mi riferisco solo all’età dell’oro degli anni ‘60/70. Di quando cioè l’”U.S. Salemi” era una delle squadre più blasonate militando nel mitico campionato di Promozione e disputando accesi derby con la vicina Folgore di Castelvetrano o finali incandescenti con squadroni quali l’Orlandina o l’Alcamo . Già. Perché quelli erano i tempi in cui a guidare la squadra c’era chi i soldi li scuciva davvero, spinto solo dall’ambizione di dotare la città di una squadra degna di rappresentarla al meglio su tutti gli stadi della Regione. Seguirono gli anni in chiaro-oscuro. Poi, dopo una dignitosa parentesi di sette anni della presidenza di Antonio Nuccio, la decadenza lenta e inesorabile. Dall’Eccellenza retrocessa nella categoria inferiore, addirittura per un anno non riuscì a trovare i fondi per l’iscrizione, fino ai giorni nostri in cui, solo per l’intervento “salvifico” del sindaco Venuti, è riuscita sul filo di lana a conquistare l’iscrizione nella Prima categoria. Hanno voglia a piangere i tifosi. Il mondo del calcio non è l’interfaccia della società, la metafora della vita, come si è detto? Ad una città giunta al capolinea deve per forza di cose corrispondere una realtà calcistica ridotta al lumicino. Sbaglia chi pensa che debbano essere i politici a reggere le sorti di una squadra di calcio. Semmai è vero il contrario. Spesso è la squadra che vince sui campi ad essere il trampolino di lancio per il suo presidente. Spesso a mettersi alla testa di un club calcistico sono industriali, finanzieri. Insomma chi possiede i capitali e li investe nell’industria del calcio/spettacolo, certamente non per perderci. A quanto pare a Salemi sono finiti i tempi in cui qualcuno sia disposto a “rischiare”. I numerosi sportelli bancari esistenti, le qualificate aziende vitivinicole non amano il calcio, a quanto pare. Così pure i tanti che si fregiano della qualifica di “imprenditori”. E’ così, ancora una volta, si è reso necessario l’intervento “provvidenziale” dell’Amministrazione comunale al fine di garantire l’iscrizione nel Campionato di Prima Categoria alla neonata “ASD Polisportiva Calcio Salemi”. Un bizzarro modo di debuttare, ma tant’è! Dopo la gestione di Dario de Luca, dimessosi nel giugno scorso, a causa di non soddisfacente supporto ricevuto dagli sponsor e dall’amministrazione comunale, si temeva l’estinzione del calcio agonistico. Ma dopo trattative laboriose, a cui non sembra essere stato estranea l’interessamento del sindaco, le sorti del calcio salemitano sono state affidate ad un gruppo marsalese, capitanati da Francesco Mistretta e Massimiliano Chirco con il supporto del vicepresidente Giuseppe Piazza. Il debutto non è stato felice avendo perso in trasferta col Cinque Torri di Trapani. Mentre il primo impatto con i tifosi locali è fissato per il 4 ottobre contro l’Atl. Trappeto. Unici dirigenti salemitani ripescati dalla vecchia società sono Gandolfo e Piazza. Obiettivo: il ritorno in Promozione. La squadra vede in porta il giovane salemitano Parisi proveniente dal settore giovanile dell’Adelkam, mentre in difesa Giglio, Gandolfo, Robino, Galuffo e i quattro giovani Marino, Presti, De Marco e Saad ; a centrocampo il Artale di Alcamo, Angileri e Oddo di Marsala e Gaspare Benenati (dal Città di Partanna), e i giovani salemitani Fatallah e Pedone. In attacco i salemitani Dario e Raffaele Cangemi, il debuttante Robino e Daniele Stabile e Pannitteri. Sono14 in tutto i salemitani a indossare la maglia giallorossa. Che ci sia stato l’intervento attivo del sindaco Domenico Venuti ce lo conferma egli stesso quando in un comunicato quando afferma che bisogna incoraggiare lo sport quando si fa strumento di integrazione e di inclusione sociale. “Grazie anche all'ausilio dell'amministrazione comunale la nuova società- ha chiarito- ha ottenuto l'iscrizione al campionato di Prima categoria. “ Scrivendo una lettera alla Figc con cui ha chiesto di prendere in considerazione la richiesta del nuovo club di ripartire dal campionato di Prima categoria. Alla base della richiesta del Comune c'è l'intenzione da parte del club giallorosso di svolgere un ruolo importante nel sociale in città: la Asd Polisportiva Calcio Salemi, infatti, è nata con “l'intento di valorizzare i giovani salemitani e favorire l'avviamento allo sport dei ragazzi appartenenti alle fasce sociali più deboli, a cui non verrà richiesto alcun pagamento mensile. La società, che ha avviato una collaborazione con il prestigioso club di calcio giovanile Adelkam, tenterà inoltre di avviare allo sport e di far vestire la maglia del Salemi ad alcuni giovani migranti ospiti delle comunità d'accoglienza presenti sul territorio.” Il responsabile del settore giovanile è Giovanni Lo Monaco. "Le intenzioni del nuovo club sono quelle di svolgere un ruolo importante nella realtà sociale salemitana – ha sottolineato Venuti - ed è sulla base di questi buoni propositi che l'amministrazione comunale ha voluto dare il suo sostegno alla richiesta di iscrizione al campionato di Prima categoria. Il calcio a Salemi quindi non scomparirà? Scriveva Jorge Luis Borges, il grande poeta argentino: “Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada lì ricomincia  la storia del calcio”. Vogliamo credere che il miracolo si rinnovi sullo splendito prato verde del San Giacomo. l filosofo-scrittore Edilberto Coutinho un giorno disse che: “Il calcio, come la letteratura,se ben praticato  è forza di popolo. I dittatori passano sempre, ma un  gol di Garrincha è un momento eterno  non lo dimentica nessuno”. Ben detto professor Coutinho. Un dribbling, un gol di Garrincha o Francesco Totti può essere un ricordo infinito. Quasi una rivoluzione. Non ci tocca allora che sperare tanto in questi 14 atleti salemitani e nel giovane africano pronti ad indossare, da domenica prossima, la maglia giallorossa.

 

Franco Ciro Lo Re