L’essere sottoposto alla detenzione domiciliare non è stato sufficiente ad impedirgli di commettere reati.
Erano settimane che i Carabinieri, insospettiti dal frequente via vai di persone, effettuavano costanti appostamenti e servizi di osservazione nei pressi del condominio in cui l’uomo abita. Una lunga attività d’indagine ha permesso di monitorare la continua attività illecita posta in essere dal presunto pusher.
È così finito nel mirino dei militari della Compagnia di Trapani Gandolfo Giuseppe, 43enne in atto sottoposto alla detenzione domiciliare per una precedente condanna, arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Nella mattinata di sabato, i Carabinieri hanno dato il via alle operazioni.
I militari hanno infatti deciso di fare irruzione nell’appartamento del Gandolfo dove, a riprova della correttezza delle ipotesi investigative formulate, sono state trovate al termine di un’attenta perquisizione 22 dosi di Hashish del peso di circa un grammo l’una, nonché denaro contante ritenuto provento dell’illecita attività di spaccio.
Nel corso dell’operazione, i Carabinieri, insospettiti dal comportamento di un vicino di casa, altro soggetto già noto alle Forze dell’Ordine, hanno deciso di estendere le operazioni presso l’appartamento di quest’ultimo, dove sono state rinvenute altre 10 dosi. L’uomo è stato denunciato a piede libero.
I due sono stati quindi accompagnati in caserma per ulteriori accertamenti al termine dei quali il Gandolfo è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari in attesa di udienza di convalida, tenutasi nella mattinata di lunedì, al termine della quale il GIP ha disposto che in aggiunta alla misura già in atto, all’arrestato fosse applicato il braccialetto elettronico per una maggiore e più incisiva possibilità di controllo.