In questi anni di sindacatura Damiano ha brillato l’assenza di un governo della città, sintomo dell'incapacità politica di tutto l’apparato che è chiamato ad amministrare Trapani. Il trasversalismo del Consiglio Comunale, segnato da cambi di bandiera, accordicchi di salute pubblica tesi al mantenimento delle poltrone ed all'assegnazione di assessorati; l'incapacità scientifica di non proporre soluzioni strutturali, restituisce la sensazione sempre più tangibile che cosiddetti "poteri forti" abbiano in pugno Trapani oggi più che mai, e che l'abbiano condotta sull'orlo di un baratro per poi, eventualmente, gestirne clientelarmente la ricostruzione, clientele favorite proprio dalle soluzioni emergenziali.
In una querelle che vede tutte le forze politiche spaccate tra tattica e strategia, ma concordi nel non voler cedere terreno e spazio di un millimetro, la grande assente è la proposta politica, a medio e a lungo termine. Una proposta politica di cui rimprovero l'assenza in primo luogo al mio partito, Sinistra Ecologia e Libertà che - se sul piano nazionale porta avanti una strenua e puntuale opposizione e in Sicilia rimbomba il solitario impegno del deputato nazionale Erasmo Palazzotto - risulta invece assente sui territori. E che registri oggi il fallimento di Sottosopra, laboratorio di sinistra unitaria, timidamente lanciato anche a Trapani. Mesi addietro, fui smentita ed accusata a mezzo stampa dal Presidente Provinciale di Sel Trapani Franco Giglio e negli organismi dal segretario regionale Massimo Fundarò, che dicevano di star "ricostruendo un partito forte in Provincia". Chiedo quindi, oggi, dove sia Sinistra Ecologia e Libertà a Trapani, dove si sta scrivendo una pagina travagliata per la Città e di malapolitica. Chiedo dove sia stata sulle grandi problematiche, strutturali e non , che questa Amministrazione (non) ha affrontato. Chiedo se intenda lanciare una proposta politica di alternativa a Fazio e a Ruggirello per Trapani. E, soprattutto, come intende farlo. Ricordo al segretario regionale Massimo Fundarò, alcamese e non apolide (troppo impegnato in questi giorni in questioni interne al partito nel sovvertire arbitrariamente i deliberati assembleari regionali ), che "Trapani non è terra di conquista" ma neanche di cessione di sovranità e di baratto. In questa fase per me incresciosa e tristissima, scritta dal mio partito per la mia Città (e per la quale ripetutamente ed in molti modi ho chiesto sostegno, dal nazionale al regionale al provinciale desparecido), la mia posizione personale e come dirigente politico (che esprimo perchè sul mio personale impegno sento gravare una responsabilità) è di totale sostegno alla linea tracciata dal Consigliere Enzo Abbruscato, sia sul merito che sul metodo - che auspica future primarie per la scelta dei candidati a sindaco - rispetto alla condotta politica che si dovrebbe tenere da qui in avanti. Altresì, non posso che condividere la linea del Pd di Trapani dettata dal coordinamento Comunale guidato dal segretario Francesco Brillante, al netto dei tatticismi e dalle nuove adesioni (Ruggirello e Art.4) al partito, che restano nella loro discussione interna. In questo momento di gravità assoluta, l'unico fine cui tendere è il bene ed un cambiamento di rotta per la Città, senza prospettive a perdere (Trapani 2012) o tattiche di conquiste o rendite di posizione (Salemi e Mazara del Vallo 2014). Non è il momento di perdersi in tattiche e strategie, in spaccature e distinguo, in baratti di bassissimo cabotaggio. La cittadinanza ha già sfiduciato il Consiglio e bocciato in più occasioni le proposte fini a loro stesse delle pseudo alternative. Oggi, la parola d'ordine, deve essere di ricostruzione e rilancio di Trapani. ValentinaAssemblea Nazionale SEL