19.30 - Non passa la mozione di sfiducia al sindaco. Vito Damiano resta sindaco di Trapani grazie al voto dell'aula. La mozione di sfiducia per passare aveva bisogno di 20 voti favorevoli. Ci sono stati 15 voti favorevoli e 11 contrari.
18,15 - Parla il consigliere Nino Grignano del Pd: "Viviamo oggi l'ennesima pagina di un romanzo noioso. Vito Damiano non è diventato Sindaco per caso, ma grazie allo stesso Fazio che oggi si propone come Sindaco perchè dice che è ancora giovane".
18,00 - In un italiano a tratti incerto sta parlando il consigliere Franco Briale, che, curiosità, è oggi citato sul Fatto Quotidiano in un articolo che racconta di alcuni retroscena trapanesi dell'inchiesta su Bulgarella - Unicredit. A proposito, pare che Mimmo Fazio ce l'abbia con Damiano, dicono i suoi detrattori, perchè voleva fare il suo vice sindaco. "Tutti abbiamo responsabilità" dice Briale difendendo il Sindaco Damiano.
17,45 - Ha preso di nuovo parola il consigliere comunale e deputato regionale Mimmo Fazio, che ha detto: "Sono obbligato a ricandidarmi a Sindaco di Trapani, dopo dieci anni per riparare i disastri fatti da lei". Se dunque passa la mozione di sfiducia (ma è difficile, il pallottoliere dice che Damiano sarà salvo dai 20 voti contrari per un pugno di consiglieri) c'è già un candidato Sindaco, Mimmo Fazio, che è stato Sindaco di Trapani per dieci anni prima di Damiano, da lui stesso poi sostenuto nelle elezioni del 2012, prima della rottura all'indomani dell'elezione.
17,20 - Sta parlando il capogruppo di Forza Italia, Guaiana: "Siamo sottoposti a sollecitazioni continue per staccare la spina a questa amministrazione"
17,05 - Francesco Salone racconta un retroscena sulle dimissioni di La Pica da consigliere comunale: "Si dimette - dice - per un accordo politico con il primo dei non eletti della sua lista. Accordo probabilmente siglato sotto la decisione del Senatore D'Alì. Infatti al suo posto sale Peralta, sempre uomo del senatore".
16,55 - "Il consiglio comunale ha prodotto una relazione sulla Trapani Servizi e sul sistema di raccolta dei rifiuti in città. Lei cosa ne ha fatto di quella relazione, Sindaco?" si chiede il consigliere Vincenzo Abbruscato, che fu presidente della commissione che ha indagato sulla società. "Lei non ha fatto luce sulle vicende che abbiamo scritto. Perchè? Perchè si ferma sempre nel momento più bello? Perchè ha perso tutto questo tempo per capire che chi lo ha voluto Sindaco lo ha scaricato, senza spiegare alla città cosa era successo. Siamo fuori tempo massimo".
16,35 - Sono ripresi i lavori del consiglio comunale di Trapani dedicati alla mozione di sfiducia verso il Sindaco Vito Damiano. Sta parlando Vincenzo Abbruscato, del Pd, partito che arriva alla mozione spaccato, dato che il gruppo di Ruggirello non voterà la sfiducia. "Ho il dubbio su come lei sia diventato Sindaco - dice Abbruscato - perchè ho il sospetto che lei sia diventato Sindaco perchè un gruppo di persone glielo ha chiesto, dato che era in pensione, dicendo: Vito mio, poi ci pensiamo noi". Abbruscato ricorda poi come il Pd avesse già presentato una mozione di sfiducia, che non arrivò alle firme necessarie, nel Maggio 2014.
14,40 - La seduta è stata rinviata di un'ora, perchè dopo la pausa in aula non c'era ancora il numero legale per procedere.
13,40 - Facciamo il punto, adesso c'è la pausa. Il consigliere comunale Mimmo Fazio è intervenuto in mattinata per presentare la mozione, attaccando il suo programma, non applicato, e ha ricordato tutti gli aspetti negativi - a suo parere - dell'Amministrazione Comunale targata Damiano, come l'aumento della Tares, l'andamento della Trapani Servizi rispetto alla Srr Trapani Nord, e altri episodi. Fazio sembra già in campagna elettorale. Così come Francesco Salone, che è intervenuto dopo di lui. Molta lunga la replica di Damiano, si è difeso punto per punto, accusando di inadempienze la scorsa amministrazione. Poi, alla fine, parole pesantissime: "Ammetto le mie incapacità, tra queste quella di farmi comandare, di relazionarmi con gruppi politici e imprenditorali che non rappresentano la collettività. Se la sfiducia passa vado a casa, se non passa la mozione, dovrebbero dimettersi i consiglieri che l'hanno promossa". Damiano ha annunciato che procederà anche ad un rimpasto. La Pica ha ribattuto: "E' voto di scambio!".
13,30 - Non c'è stata la pausa, continua il dibattito. "La città di Trapani non la vuole più signor Sindaco - dice il consigliere La Pica - se ne faccia una ragione. Io ho buttato l'anima per lei, ho cercato di difenderla in ogni modo, di creare una maggioranza intorno a lei, ma senza risultato. L'abbiamo abbandonata, Sindaco, nel momento in cui non ha voluto più parlare con noi".
13,20 - Finito l'intervento del Sindaco, tocca al dibattito. Il presidente Bianco propone un limite di ben 30 minuti a consigliere. Tante le proteste dei consiglieri firmatari della mozione, che accusano Bianco, vicino al Sindaco, di voler fare perdere tempo. Con 30 minuti a consigliere, infatti, il dibattito potrebbe durare, se parlassero tutti, 15 ore. Vero è che molti non parleranno. Si discute tra l'altro se è il caso di sospendere il consiglio per pausa pranzo fino alle tre.
12,30 - Punti salienti della replica di Damiano: La mozione è frutto di una Diffamazione personale, feroce e volgare, che ha condizionato illegalmente l'opinione della cittadinanza.
- La stampa non deve entrare nella vicende amministrative.
- Le associazioni, sorte come funghi, non hanno voce nella questione.
- I dissesti stradali sono problemi diffusi in tutte le città, non è responsabile il sindaco.
- Le lamentele dei cittadini su acqua, pulizia stradale e immondizia non costituiscono i problemi della città nè ragioni di cattiva amministrazione.
12,20 - "Mi si è data la colpa anche di inadempienze della Regione Siciliana, soprattutto per il taglio dei contributi alle istituzioni culturali - dice Damiano - quando la colpa è dei nostri deputati regionali, assenti e incapaci, e della politica locale. Vi dimenticate le difficoltà in cui ho trovato l'ente Comune al mio insediamento, ulteriormente aggravato dai successivi tagli di Stato e Regione".
12,10 - Parla il Sindaco di Trapani, Vito Damiano: "Contro di me una spudarata campagna di delegittimazione, mi hanno accusato di tutto, con un accanimento vergognoso, con toni da da stadio, anziché con responsabilità e serietà. Ci sono state anche contro di me squallide azioni di volantinaggio, così come la richiesta di maxi schermo, quasi ci fosse una tifoseria che deve assistere alla vittoria finale. Ma se passa la mozione di sfiducia, chi vince?. La mia unica colpa è quella soltanto di non aver dato spazio e visibilità al mio predecessore". Il riferimento è a Mimmo Fazio. "Mi hanno amoralmente incolpato di tutto, dalla moria delle palme per il punteruolo sino all'erosione delle spiagge. E' tutta colpa secondo alcuni dell'inerzia del Sindaco".
11,55 - Lunga rassegna di Salone delle disfunzioni della Giunta Fazio, dal verde pubblico alle condizioni del plesso scolastico Buscaino - Campo "vandalizzato perchè lei, Sindaco, non ha fatto attivare il servizio di videosorveglianza". Un'altra occasione mancata è, per Salone, il "decreto del fare", non recepito dal Comune di Trapani.
11,45 - Terminato l'intervento di Fazio parla il consigliere Francesco Salone. Anche lui sta ripercorrendo quanto era previsto dal programma del Sindaco Vito Damiano e quanto non è stato realizzato. "Solo parole vuote" dice Salone. "Ci sono lamentele giornaliere fondate e quotidiane dei cittadini sui rifiuti, e il decoro urbano".
11,35 - Damiano ha preso per i fondelli la città di Trapani, sta dicendo Mimmo Fazio. "Voleva continuare sulla scia della precedente amministrazione, la mia, dicendo pure che voleva migliorarla. Poi dopo una settimana che era Sindaco mi ha detto: togliti dalle scatole, offuschi la mia immagine. E ha distrutto un Comune, non funziona più niente, le risorse umane sono totalmente allo sbando".
11,30 - Sta parlando Mimmo Fazio: "Per tre anni e mezzo vi sembra che abbiamo avuto un'Amministrazione Comunale? Scordatevelo" dice Fazio illustrando la mozione di sfiducia in un intervento molto concitato. Intanto, c'è una novità politica. Damiano segna punti a suo favore, con i primi colpi di scena: i tre consiglieri di Articolo 4 passano al gruppo misto: non voteranno la sfiducia; Ninni Passalacqua, del Pd, è assente. Anche lui non voleva votare la sfiducia.
10,50 - E' cominciato il consiglio comunale di Trapani dedicato alla sfiducia al Sindaco Damiano. Il voto finale è atteso alle 20 e 30. In queste prime battute si sta discutendo sul modo di affrontare la seduta straordinaria di oggi. La mozione dovrebbe essere illustrata in un'ora di tempo da Francesco Salone, e il Sindaco Damiano dovrebbe replicare con un'altra ora di tempo. Dopo ci saranno gli interventi dei consiglieri comunali. Ma quanto devono parlare i consiglieri? Si dice 30 minuti l'uno. E allora il dibattito potrebbe durare....15 ore! Ecco perchè si sta cercando di ridurre il tempo a 10 minuti a consigliere, ma Mimmo Fazio è contrario.
10,00 - E' il giorno della discussione a Trapani, in consiglio comunale, della mozione di sfiducia al Sindaco, Vito Damiano. Per mandare a casa il primo cittadino servono 20 voti. Una cifra che potrebbe raggiungersi, grazie ai voti del Pd e del Psi che si uniscono a quelli dei firmatari. Dalle 10.30 a Palazzo Cavarretta si discuterà la mozione. . Dei 13 firmatari della mozione (i 5 di “Uniti per il Futuro” capeggiati dall’ex sindaco Mimmo Fazio, Salvatore Pumo, Franco Ravazza, Pino Ruggirello e Nino Bianco, i 3 “Ricostruttori” con Francesco Salone, Vito Mannina e Giovanni Vassallo, i 3 di Forza Italia con Giuseppe Guaiana, Totò La Pica e Nicolò Lamia e gli indipendenti Peppe Marino e Tiziana Carpitella), soltanto 12 saranno presenti in aula. Già certa l’assenza, infatti, dell’azzurro Nicola Lamia. Scrive il Giornale di Sicilia:
Ma si tratta di una assenza “giustificata” in quanto Lamia, componente della direzione nazionale Aics, è impegnato a Castellammare di Stabia per la direzione nazionale, convocata il 30 settembre (una settimana prima dell’indicazione della data per la sfiducia al sindaco), nel corso della quale, poi, riceverà anche la Stella d’argento al merito sportivo, conferitagli da Giovanni Malagò, presidente nazionale del Coni. E l’assenza di Lamia rischia di diventare un caso politico, dato che Peppe Guaiana, capogruppo degli azzurri a Palazzo Cavarretta, ricordando il ruolo rilevante che Forza Italia ha svolto per la presentazione della mozione, evidenzia come “coloro che, a vario titolo, non vorranno cogliere l’opportunità della sfiducia, “non faranno altro che rinunciare ad un loro preciso dovere civico e per i componenti del partito, il loro distinguo in termini di assenza, o il loro voto contrario, sarà interpretato come una presa di distanza e comporterà un notevole danno di immagine al partito stesso”.
Ad ogni modo, nel caso in cui la mozione non dovesse passare, il gruppo consiliare di Forza Italia perderebbe Totò La Pica il quale questa mattina annuncerà le sue dimissioni da consigliere.
CIVES. Il Movimento Cives, evidenzia l'importanza politica dell'appuntamento consiliare e come sia dovere fondamentale di tutti i consiglieri presenziare. Il voto, qualunque esso sia, esprimerà le priorità dei consiglieri ed il loro interesse per Trapani ed il suo futuro. Scrive in una nota Piero Spina:
La mozione, firmata da tredici consiglieri comunali, é frutto principalmente delle evidenti carenze e deficienze mostrate dal punto di vista politico ed amministrativo dal sindaco e dalle sue giunte ma anche, si teme, della volontà di chi ne ha sostenuto l' elezione ed ora vuole "certificare" dinnanzi ai potenziali futuri elettori la sua presa di distanza dal Damiano. Né meno "ambigua" la posizione di chi, pur rappresentando la più grande componente della opposizione all'amministrazione Damiano, ha necessità, per "rappresentarsi" unito all'esterno, di decisioni calate dall'alto delle proprie direzioni politiche, senza alcuna certezza dell'allineamento agli ordini di scuderia da parte di tutti gli iscritti. Quanto al fronte dei firmatari, desta perplessità l'unità d'intenti fra rappresentanti di componenti politiche che sono distanti anni luce tra loro in qualsiasi altra vicenda politico-amministrativa. Le considerazioni che precedono portano a credere che, alla fine della fiera, tutto si risolverà in un nulla di fatto politico, di cui saranno ben chiari attori principali e comparse. Nel merito, al contempo, non sfuggono ai più gli aspetti negativi, censurabili e, a volte, deprecabili dell`attività di governo sino ad oggi svolta (o, forse meglio, non svolta); gli aspetti sostanziali della mozione, elencati dettagliatamente nel corpo della stessa, trovano il Movimento Cives sostanzialmente concorde con la necessità di affrontarne le relative problematiche in un dibattito consiliare schietto ed il piú possibile partecipato, che consenta l'enucleazione coram populo delle posizioni contrapposte. Il Movimento Cives, dunque, preso atto delle ambiguità politiche di fondo insite nella mozione che si andrà a votare, nel lasciare al Consiglio Comunale ed ai suoi componenti tutti la dovuta autonomia nella rilevante decisione che si appresta a prendere, rimarca comunque la necessità di un rilancio dell'azione politica nell'interesse della città e ciò a prescindere dallo scenario che uscirà fuori all'esito del voto del prossimo giovedì. Il Movimento Cives sarà comunque presente in consiglio il giorno 22 con il suo direttivo ed i soci che potranno partecipare, per avere diretto riscontro delle dinamiche politiche che si svilupperanno e consentire sin da subito di mettere a disposizione degli interlocutori più validi il proprio contributo per il rilancio di Trapani.