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03/11/2015 06:20:00

Marsala. Il Pd comincia a muoversi per il dopo Di Girolamo alla segreteria

C’è sempre meno gente alle riunioni del Partito Democratico di Marsala. Un clima mesto, non c’è più la partecipazione di prima nella sede dei democratici. Una volta c’era un segretario e basta. Adesso c’è un segretario sindaco, che impegnato com’è nell’amministrare la città trova sempre meno tempo per tenere i rapporti con i suoi. E da qui nascono poi bisticci tra Alberto Di Girolamo e il gruppo dei democratici. Come quello sulla Tasi, che ha mandato in confusione ormai un mese fa il Pd, con una spaccatura tra quelle che erano le intenzioni del sindaco segretario e il voto contrario di quasi tutto il gruppo del Pd. Giovedì alla riunione di partito si è parlato anche di questo. Il sindaco e il suo vice Agostino Licari hanno fatto una sorta di “mea culpa”, hanno detto che c’è stato un errore di comunicazione. Ma Di Girolamo ha anche chiesto maggiore collaborazione al suo partito. Annuiscono i consiglieri, ma sia quelli del Pd che gli altri chiedono di essere coinvolti di più, anche se adesso le acque si sono calmate, in attesa della prossima burrasca chiamata “Bilancio”. “E’ pronto, oggi pomeriggio la giunta lo adotterà - ci ha detto ieri Agostino Licari, assessore al Bilancio e vice sindaco - e poi verrà trasmesso in consiglio”. Perchè, appunto, questo bilancio ancora non l’ha visto nessuno.
Ci saranno tagli importanti, revisione delle spese. “Continuiamo nell’ottica di recupero delle somme che servono per far quadrare i conti”, spiega il vice sindaco. In questi giorni circolava l’indiscrezione di un taglio netto ai contributi per gli indigenti a fine anno, gli ottanta euro scarsi di contributo natalizio. “Vengono rivisti in parte i contributi agli indigenti, ma abbiamo azzerato quelli alle associazioni culturali e sportive” continua Licari che, dicono i ben informati, in queste settimane si sarebbe lamentato di un certo “isolamento” nei suoi confronti da parte del partito. Diversi componenti del Pd non hanno gradito la sua dichiarazione fatta a Tp24.it: “sono un tecnico, non sono stato nominato perchè del Pd”. Per molti è stata vista come un lavarsene le mani delle sorti del partito democratico di Marsala, avrebbero schivato la richiesta di aiuto (“se è un tecnico perchè vuole il nostro aiuto”). “Non mi sento isolato - dice lui - il sindaco è segretario del Pd e mi ha scelto a prescindere dalla mia appartenenza al partito, ma per le mie competenze”.
Si è parlato della situazione amministrativa, alla vigilia della presentazione del bilancio, per non cadere nell’errore Tasi. Ma non è stato mostrato il bilancio.

La riunione di giovedì scorso potrebbe essere un primo punto di inizio per il percorso (che già si prevede pieno di polemiche) verso la nuova segreteria cittadina del Pd. Alberto Di Girolamo da statuto del Pd non può essere sindaco e segretario cittadino del partito.
Il Pd a questo punto si avvia a fare un direttorio per gestire la futura fase congressuale per eleggere il nuovo segretario. Ma già ci sono divergenze su come dovrà essere il direttorio. Si parla di un direttorio composto dal sindaco, da Antonella Milazzo, deputata regionale, da un rappresentante per ognuna delle correnti di partito (area sindaco, area Anna Maria Angileri, area di sinistra). A Di Girolamo però non andrebbe a genio questa soluzione e vorrebbe un direttorio più a sua immagine. Anche di questo si è parlato nel covo dei democratici. “Al momento non pensiamo a congressi. Si è parlato di rafforzare la segreteria”, aggiunge Licari.
Ma le dinamiche del Pd Marsalese sono legate a filo stretto con quelle del Pd provinciale e regionale. A Palermo e Trapani si giocano partite importanti che, come accaduto in passato, possono avere gli effetti a Marsala. Giochi di palazzo per obbiettivi a lungo raggio. Anche per questo nè il Pd provinciale nè quello Regionale sono intervenuti sulla crisi politica di Marsala dopo la vicenda Tasi. In realtà le manovre sono altre. E riguardano Marsala come Trapani. Qui sia a Baldo Gucciardi che a Paolo Ruggirello che a Antonio D'Alì conveniva a Trapani tenersi Damiano, ed è per questo che non è stato sfiduciato.
Gucciardi vuole impedire la candidatura a sindaco di Dario Safina, pupillo di Camillo Oddo. Paolo Ruggirello vuole fare contare i suoi voti in vista di una candidatura alla Camera. D'Alì, è ovvio, vuole impedire il ritorno di Fazio a sindaco di Trapani. Il nesso con Marsala? Che la segreteria del Pd possa diventare merce di scambio per altri accordi politici.
Si rischiano implosioni e uno dei pericoli per questo gruppo che gestisce il potere dentro il Pd viene da Sicilia Futura, che è il movimento, nato dalle ceneri di Sicilia Democratica, fatto dai "renziani" non del Pd, insomma quello che mette dentro i "verdiniani" e altre formazioni di centro. Dentro questo progetto ci sono Massimo Grillo e tanti altri, che cercano di scalzare la vecchia classe dirigente. In questo gioco cerca di entrare anche Enzo Sturiano, presidente del consiglio comunale di Marsala, uomo di Ruggirello ed ex articolo 4. Questo è solo l’inizio, però.