Flavio Coppola, consigliere comunale a Marsala, dell’Udc. E chi lo doveva dire che a Marsala esisteva ancora l’Udc. Dopo i momenti bui vi siete ricomposti?
Alla guida del partito c’è una persona che nutre la stima della gente che è Giovanni Sinacori. Ci interfacciamo ogni giorno. E fuori dal consiglio ci riuniamo spesso. Siamo un gruppo affiatato.
Però avete perso le elezioni.
Ci siamo fatti una ragione.
Era colpa di Massimo Grillo, vi ha fatto perdere lui?
Non so a chi attribuire la colpa. C’è stato più un voto contro Grillo che un voto a sostegno di Di Girolamo.
Grillo dice che dalla parte avversa ha ricevuto attacchi personali, le risulta?
Sì e poi ha scatenato una serie di meccanismi che ha portato l’elettore a non attenzionare i due progetti.
Che giudizio dà sull’amministrazione Di Girolamo?
Il sindaco in certi momenti è disarmante. Viene difficile attaccarlo per certe attività che ha messo in campo.
Perchè è disarmante?
Perchè dice che non è colpa sua. E ha ragione per certi versi, veniamo da un periodo commissariale. La politica ha fatto poco in questi anni. Questo ha portato danni notevoli alla città.
Rispetto a questo stallo che c’era in città secondo lei Di Girolamo ha dato una svolta, un cambio di marcia, dei segnali di ripresa?
E’ presto per vedere segnali di ripresa. Loro sono un po’ parsimoniosi. E’ anche vero che il sindaco ha subito disatteso il suo programma cercando di aumentare la Tasi.
Il sindaco, quando avete bocciato l’aumento della Tasi, vi ha detto “bravi”.
E io gli ho detto che doveva dirlo a quelli della maggioranza.
E perchè l’ha detto a voi?
Non so cosa si aspettava da noi. La delibera l’ha bocciata la maggioranza. Noi abbiamo fatto l’opposizione e non avremmo mai condiviso un aumento della tassa. Andare a fare un bilancio che per sei mesi è stato già impegnato, si lavora in dodicesimi, ci sono nuove direttive sia a livello nazionale che regionale, nuovi tagli, mi rendo conto che non è una cosa semplice. Il sindaco doveva convocare tutte le forze politiche.
Anche d’opposizione?
Anche.
Ora viene il Natale, soldi non ce ne sono per gli addobbi, è stato chiesto l’aiuto dei privati, e ritornano le casette. Voi avevate qualche idea sulle casette?
Giovanni Sinacori aveva proposto un paniere di prodotti De.Co, di prodotti locali, da promuovere. Invece si scopre che si è fatto un bando. Volevamo essere coinvolti per evitare che capitasse ancora che davanti a un negozio che vende borse ci sia una casetta che vende pure borse. Questo è successo negli anni passati. In via Roma bisogna mettere i prodotti per promuovere il territorio. A Villa Cavallotti poi si può fare una fiera, un mercatino natalizio.
Tende la mano all’amministrazione, Coppola. Parlando si possono trovare altre soluzioni.
Trovo poi esagerato il prezzo di chi vuole prendere la casetta. 400 euro di affitto, il trasporto, la luce. E’ un po’ complessa la cosa.
Ma se non si parla neanche delle casette di Natale figuriamoci per cose più importanti…
Tra maggioranza e opposizione non c’è dialogo. Noi siamo attenti alle cose che riguardano la città. Grazie all’Udc è passato il prelievo per l’approvazione della costituzione dell’Aro. Non capivamo se maggioranza e amministrazione si erano parlati su questo punto. Ma non si può venire a dire che non sapevano di cosa si trattava. Era una proposta partita dal commissario. L’amministrazione ha deciso di sposarla. E’ inutile che molti della maggioranza dicono “dobbiamo vedere”.
Anche il presidente del consiglio comunale Enzo Sturiano tentennava.
Noi per sette anni abbiamo subito quello che è stato deciso con l’Ato. Oggi c’è una fase nuova, il legislatore ha capito di aver fatto un errore. I Comuni possono organizzarsi la raccolta, il trasporto e personale.
Che costerebbe, secondo le stime, al Comune di Marsala circa 8 milioni di euro l’anno. Anche se non c’è un piano finanziario.
Noi al momento paghiamo oltre 14 milioni, perchè ci sono altri servizi. Se torniamo indietro di qualche anno spendevamo 5 milioni di euro. Oggi paghiamo di più e sono le stesse tonnellate di rifiuti. Bisogna capire dove è stato l’aumento di costo. Ho redatto un emendamento con cui invitavamo il sindaco a confrontarsi con la città e le associazioni di categoria sul nuovo piano d’intervento dei rifiuti. Spero che l’amministrazione faccia bene su questo punto. E’ un’aspetto che non riguarda solo l’oggi. Ne riparleremo poi tra sei o sette anni se abbiamo sbagliato.
In consiglio comunale avete fatto approvare l’ordine del giorno sul baratto amministrativo. Che era un punto del vostro programma. C’erano stati scontri anche con Massimo Grillo in campagna elettorale.
E’ stata una proposta un po’ derisa in campagna elettorale dai concorrenti. Però è stato votato da tutti adesso.
Grillo ha detto che se si lavora su alcuni punti non ci sarà maggioranza e opposizione, ma ci saranno maggioranze variabili.
Non parliamo di entrare in maggioranza.
Ma in maggioranze variabili?
Non mi piace definirle maggioranze variabili. Noi sulle tematiche che riguardano il futuro della città vogliamo confrontarci con l’amministrazione. Il baratto amministrativo è una nostra proposta. Sul piano d’intervento sull’Aro faremo una nostra proposta. L’amministrazione affiderà l’incarico ad un esperto, ma dopo aver recepito alcuni indirizzi dalle forze politiche. Vogliamo confrontarci anche sul piano regolatore.
Che da 30 anni deve essere approvato.
Nel 2012 era ancora all’ordine del giorno. Ora non se ne sa più niente.
Ma non serve più il piano regolatore.
Non è proprio così. Ci sono in trattazione alcune varianti, c’è il nuovo porto. Il piano regolatore del porto sarà invertito. Al di là del piano regolatore che magari non verrà mai votato, vorrei capire qual è l’idea di sviluppo dell’area costiera del sindaco e dell’amministrazione.
Pensa che non ce l’abbiano le idee?
Se non ce l’hanno le devono trovare. Rischiamo di avere un porto non funzionale alla zona antistante e viceversa quella zona non sarà utile al porto.
Lei aveva proposto di mettere una delle nuove farmacie nei pressi del nuovo porto.
Aerostazioni, stazioni ferroviarie e porto possono essere messe a prescindere.
Che fine ha fatto quel protocollo d’intesa che il Comune, sotto l’amministrazione Carini, fece con il ministero della Difesa sulle aree dismesse dell’aeronautica militare? Il comune si prendeva l’area dei capannoni nervi, in cambio l’aeronautica poteva rivendere quella grande area di via Circonvallazione cambiando destinazione d’uso con grandi guadagni per il Comune attraverso oneri di urbanizzazione.
Il termine del 28 febbraio 2013 era perentorio e non si è dato seguito al lavoro di Renzo Carini. Ci ha lavorato per anni e ora bisogna ricominciare tutto da capo.
Che figuraccia…
E’ stata la prima convenzione del genere in Italia.
Carini si era fatto anche la foto con il ministro La Russa.
Carini era stato molto abile. Ci aveva pensato anche l’ex vice sindaco Leo Giacalone, ma non c’era ancora la normativa. Adesso è tutto vanificato.