Il giornalismo deve fare da pungolo. Deve fare domande e pretendere risposte. Deve alzare l’asticella, ogni tanto. E lo deve fare soprattutto il giornalismo locale - quello concentrato sul territorio, che cerca, con le poche risorse che ha, di setacciare e raccontare ciò che succede accanto a noi. E che però viene visto come quello che non ha, come dire, i “titoli” per introdurre temi e chiedere trasparenza da parte di chi amministra. Di fare inchiesta, ecco.
Qualche giorno fa abbiamo scritto della grande partita che di qui a breve si giocherà, che è già cominciata in realtà, sulla gestione della raccolta rifiuti a Marsala. Entrano in gioco diversi fattori - politici, economici, ambientali - il cui risultato ricadrà per i prossimi anni su noi cittadini. E’ una partita che si apre con l’istituzione dell’Aro, l’ambito raccolta ottimale, che permetterà al Comune di Marsala, e agli altri che hanno deciso di costituire l’Aro, una maggiore autonomia decisionale sulla raccolta dei rifiuti. Una autonomia che non c’è stata negli ultimi anni, quando si subivano decisioni prese altrove.
Bisogna ricordare poi che c’è un processo in corso, scaturito da un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, sulla gestione dei rifiuti ritenuta illecita a Marsala e in Provincia di Trapani. Processo in cui sono imputati i vertici locali di Aimeri, Ato e Sicilifert.
In questo scenario di preparazione all’Aro, per noi capire quali saranno le scelte che si prenderanno di qui a breve, è importante e ci tocca stare in guardia. Facciamo quel che possiamo, sia chiaro. Non siamo i servizi segreti, e non è nostro compito neanche atteggiarci in questo modo. Raccontiamo quello che sappiamo. E, se ci permettete, se il presidente del Consiglio Comunale di Marsala, Enzo Sturiano, in un momento decisivo sul fronte dei rifiuti, va ad Ecomondo a Rimini, per noi è importante. E’ importante sapere anche con chi ci va. Abbiamo rilanciato una questione, sollevata in consiglio comunale. E’ lecito, in sostanza, chiedersi se i viaggi di Sturiano, o di qualsiasi altra carica pubblica di questa città, sono per fini istituzionali, con chi sono fatti, con quali soldi vengono pagati.
Bene. La nostra non era una illazione, o cultura del sospetto. Semplicemente cultura della trasparenza. Stiamo parlando della seconda carica della città, e al momento anche quella più pagata. Lo stipendio del Presidente del Consiglio comunale è di 3.169 euro lordi al mese. Sturiano ha pagato il viaggio con i suoi soldi, quindi. Lo ha detto lui stesso, nel corso di una telefonata, dopo la nostra inchiesta, con chi vi scrive. Una telefonata che è cominciata così.
A: “Pronto”
S: “Pronto, eo pronto sugno, a farivi varva e capiddre…un saccio si cu viatre ha tuinnare a quannu avìa 18 anni”
Tradotto: “sono pronto a farvi barba e capelli… non so se con voi devo tornare a quando avevo 18 anni”.
Ora, per chi non mi conosce, io sono un tipo che va al risparmio, su molte cose. Non chiamatemi tirchio, sono uno che cerca di ottimizzare le risorse (poche) che ha. Ebbene, da un po’ di anni anche vedo gli effetti della calvizie. Da circa 5 anni, quindi, non vado dal barbiere. Ho un rasoio elettrico e ogni mese faccio da me, rasatura, barba e capelli. Grazie, per la proposta, al Presidente del Consiglio Comunale, seconda carica della città. Al massimo, se il prezzo è buono, potrei accettare, visto che ogni tanto il cozzo rimane sghembo.
Sia chiaro, quella di Sturiano non è una minaccia. Ci mancherebbe. E’ il suo modo di fare, e come lui ce ne sono tanti in giro. Anche con meno potere. E di telefonate più o meno ‘confidenziali’ e dal tono acceso ne riceviamo parecchie, ogni giorno. Non è nostro modo di fare quello di riportare in pubblico telefonate private, e non è neanche questo il centro del discorso. Ma di questa mi ha colpito il tono e - per dirla in termini giornalistici - l’”attacco”.
E mi ha fatto pensare molto al nostro ruolo, questo tono scomposto della seconda carica della città. Ecco non dimentichiamo questo, i ruoli. Perchè, a differenza di altre parti del mondo, da noi sembra che debba essere il giornalismo a dare spiegazioni, o nel peggiore dei casi giustificazioni, al potere e non viceversa.
Ripeto, negli Stati Uniti Hillary Clinton ha quasi dovuto rinunciare alla candidatura alla presidenza per aver mandato alcune mail dalla sua casella di posta privata anzichè da quella istituzionale del suo ufficio, e che Ignazio Marino si è dimesso da Sindaco di Roma anche in seguito a delle spese non pertinenti con le carte di credito del Comune. Altrove, in altre realtà, le maggiori cariche della città danno trasparenza massima del loro stato patrimoniale, del loro reddito, dei loro viaggi - ricevuta per ricevuta - e anche di chi viaggia accanto a loro. Ma non per cultura del sospetto, è per cultura della cosa pubblica. Sturiano e tutti gli altri politici locali che famelici girano intorno ad ogni rimasuglio di posizione di potere in questa città hanno ben presente cos’è la Cosa Pubblica? O se ne intendono solo di barba e capelli? In questo caso stiano tranquilli, per lo shampoo, ci pensiamo noi…
Francesco Appari