Vincenzo Maurizio Santangelo, senatore del Movimento 5 Stelle, facciamo il punto sull’attività, sia politica che in aula del Movimento 5 Stelle, tra l’altro lei per ora è impegnato su un fronte caldo a Trapani, quello sulla sicurezza. L’incendio al Cinema Diana è uno degli ultimi episodi più eclatanti. Avete fatto una raccolta firma importante e ne avete parlato con il sindaco Damiano. Ci può aggiornare sulla vostra attività?
A Trapani come in tutta la provincia i fenomeni di microcriminalità sono in costante aumento. In città a Trapani, ad esempio, sono stati presi di mira diverse attività commerciali, con furti ripetuti dei registratori di cassa, rapine o tentati furti. I cittadini stanno reagendo positivamente, si sono attivati e da questo è nata l’esigenza di portare le loro rimostranze agli amministratori locali. In tre settimane abbiamo raccolto oltre 2500 firme che abbiamo consegnato al sindaco di Trapani, e quanto prima attendiamo notizia perchè l’argomento venga affrontato in consiglio comunale. Nel frattempo abbiamo informato il Prefetto di Trapani, per cercare di sollecitare il Governo Nazionale a prendere consapevolezza della situazione disastrosa che riguarda la sicurezza del territorio trapanese. Non dimentichiamoci che Trapani è terra di mafia, a Trapani Messina Denaro è a ancora libero; le Forze dell’Ordine sono impegnate costantemente in questo ambito, in più Trapani è diventato territorio di confine, è il territorio italiano dove ci sono più immigrati in assoluto; c’è la presenza di un Cie e oltre trenta strutture per immigrati. Tutto questo non favorisce il compito delle Forze dell’Ordine che in questo momento storico sono alle prese con i tagli scellerati del Governo. Stiamo cercando a tutti i livelli di sensibilizzare per quanto possibile il Ministro dell’Interno e della Difesa.
A proposito, cosa prevede la legge di stabilità in materia di sicurezza?
Prevede tagli, solo tagli. Sono stati tagliati 13 milioni di euro al fondo straordinario del personale della Polizia di Stato; ed ancora 88 milioni di euro per la lotta alla criminalità organizzata; 317 milioni di euro all’Arma dei Carabinieri e alla tutela dell’ordine pubblico; 190 milioni di euro alla pianificazione e coordinamento delle Forze dell’Ordine e 1 milione 895 di euro per spese di funzionamento della Direzione Investigativa antimafia. Di contro, invece, abbiamo il finanziamento del Ministero della Difesa di 13 miliardi di euro per l’acquisto scellerato degli F-35; il Ministero dello Sviluppo Economico dà centinaia di migliaia di euro ogni anno per l’acquisto di attrezzature belliche. Gli unici finanziamenti vanno alle industrie belliche e vengono tagliati ancora oggi i fondi per la sicurezza, tutto ciò è inaccettabile anche dopo quello che è accaduto a Parigi.
Ascoltando queste cifre, che sono anche politiche, c’è la sensazione che si voglia investire sulla guerra anzichè sulla sicurezza, anche interna del territorio. Questi non sono solo tagli, sono un’indicazione di quello che si vuole fare.
Sono una proiezione dell’Italia da qui ai prossimi 25 anni; davanti a questa cosa invito tutti i cittadini a reagire in modo positivo e ad informarsi. Quello che noi denunciamo ormai da tre anni è sotto gli occhi di tutti. Bisogna fare rete anche nei territori di periferia, non solo a Trapani, ma anche a Marsala, e in tutti i comuni dove si vive quotidianamente il problema della sicurezza, dove avvengono continui furti in appartamento che non avendo più fondi, non possono essere fronteggiati.
Santangelo, altro tema caro a voi dei Cinque Stelle è quello dei migranti. Com’è la situazione in provincia in questo momento?
Guardi, proprio in questi giorni con la collega Valentina Palmeri abbiamo visitato alcuni centri della provincia. Ad Alcamo, il centro comunità alloggio per minori "Happy House", dove sono ospitati 11 minori. A Calatafimi, invece, il centro di accoglienza "Le Rondini" che accoglie 12 ospiti provenienti da Messina. Purtroppo continuano ad esserci i soliti problemi, legati ai tempi di permanenza e di audizione nelle commissioni competenti degli uffici di immigrazione. Devo dire che diversamente da altre strutture già visitate nel territorio, queste presentano condizioni di ospitalità accettabili. Abbiamo notato delle carenze legate all'assenza di attività ludico ricreative, e gli ospiti non vedono garantito il diritto allo studio per il servizio non continuativo del mezzo di trasporto che dovrebbe accompagnarli ad Alcamo.
Su questi problemi di natura logistica e gestionale evidenziata nelle strutture relazioneremo al Prefetto di Trapani.