Società partecipate come palazzi di cristallo. L'argomento è stato al centro delle cronache nazionali per parecchi mesi. E' il principio delle «amministrazioni trasparenti», introdotto nel 2009 dall'allora ministro Brunetta e ripresa da Raffaele Cantone, il presidente dell'Anac (anticorruzione). Lo sanno bene al Comune di Trapani che di società partecipate ne ha ben dieci. Alcune con partecipazioni residuali, altre di cui è titolare delle quote al 100%. Una di queste è l'Ente Luglio Musicale, parecchio attiva nell'ultima estate, ma in netto ritardo sui principi di «amministrazione trasparente». Sul sito ufficiale della società, non è possibile ritrovare ne il bilancio del 2014 ne quello del 2015. Ma non solo. In nessuna parte del sito vengono indicati i fornitori ne tantomeno l'importo esatto del costo del personale.
Gli argomenti, un paio di settimane fa, erano state al centro di un'intervista con Giovanni De Santis, amministratore delegato dell'Ente.
Non abbiamo ancora pubblicato i bilanci 2014 e 2015 perchè non sono ancora stati approvati dato che stiamo portando avanti un processo di revisione del bilancio 2013 (all'epoca l'ente era amministrato da Gino Bosco). Studiandolo abbiamo trovato delle incongruenze. Incassi che non trovano riscontro sui fatti documentali. Nella parte contabile ci sono alcune entrate che non trovano una consistenza reale e documentale certa. Si tratta di cifre consistenti, anche nell'orbita dei 50 mila euro, non ancora entrate, ma sulle quali abbiamo basato i nostri calcoli sinora. A giorni termineremo la revisione ed entro dicembre conto di approvare e pubblicare il bilancio 2014. Per il 2015 spero entro marzo.
Ma c'è di più. Tra i consulenti esterni individuati dal Luglio Musicale c'è una consulenza da 77 mila euro affidata a Stefano Nola lo scorso 29 aprile. Di cosa si tratta?
La consulenza assegnata all'architetto Nola riguarda il progetto di rimodulazione di Palazzo Lucatelli. Per spiegarla debbo fare una digressione. Il Luglio è proprietario al 72% della struttura, il resto appartiene al comune di Trapani. Nel 2010 il fondo Arcus (una società che fa parte del Ministero dei Beni Culturali) aveva deliberato un finanziamento di 2 milioni di euro. All'epoca il progetto approvato riguardava un teatro da 900 posti per un investimento totale di 20 milioni. Da allora la questione finì in un cassetto. Non appena è avvenuto l'insediamento ho riallannodato le connessioni con Arcus che stava cancellando il finanziamento.
Dopo cinque anni nessuno gli aveva chiesto i soldi? Ma soprattutto cosa c'entra Nola?
Esatto. Il fondo voleva togliere il finanziamento, riconquistato soltanto grazie all'intervento del senatore Antonio D'Alì. Ovviamente per rendere fattibile la realizzazione ho dovuto pensare ad un nuovo progetto, più contenuto economicamente. Bisognava trovare un professionista in grado di rimodulare il tutto in tempi brevi e la mia scelta è ricaduta su Stefano Nola. D'apprima proposi al Comune di stabilire un accordo per cui, se il finanziamento andava in porto, gli veniva pagata la consulenza. Se decadeva l'accordo con Arcus, non veniva pagato. Il Comune ha rifiutato e mi sono trovato costretto a mettere la sua collaborazione a bilancio. Abbiamo stabilito una cifra che sta a metà tra il massimo ed il minimo compenso.
Non ritiene che per consulenze di questa portata sia indicato un bando pubblico? E poi, politicamente, non ritene inopportuna la scelta viste le passate candidature (Nola nel 2012 si candidò al comune di Trapani, sotto la stessa lista civica De Santis tentava l'ingresso al consiglio comunale)?
La scelta ovviamente è stata obbligata dalle scadenze imminenti. Stavamo perdendo il finanziamento ed era necessario in tempi brevissimi un nuovo progetto. Dovevamo agire in fretta e proprio per quell'accordo che avevo in mente di proporre avevo contattato Nola che avrebbe potuto farlo gratuitamente. Siamo stati «costretti» dal Comune e adesso abbiamo un nuovo progetto, già ammesso a finanziamento dalla Arcus e approvato dalla Sovrintendenza e dal Genio Givile. Sulle illazioni politiche lascio correre. E' una scelta che rifarei. La rivendico.
Quindi qual'è stato il ruolo di D'Alì?
E' stato fondamentale. Tenga conto che senza l'intervento del Senatore avremmo perso il finanziamento già nel 2011. E' stato lui a mediare con il fondo Arcus ed'è grazie al suo ruolo che verrà finanziato il ripristino di Palazzo Lucatelli.
E cosa ne verrà fuori?
Sarà un Auditorium con annessi parecchi spazi culturali. Ci sarà un rifacimento della facciata frontale, all'interno avremo una sala da 200 posti, un ristorante da 180 posti, una biblioteca di 400 metri quadri ed una pinacoteca da 170 mq. In meno di trenta mesi sarà tutto pronto.
Marco Bova