Oggi è la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. In tutta Italia si terrano manifestazioni, eventi e convegni di sensibilizzazione. La Giornata è stata istituita dall'Onu il 17 dicembre 1999, e proprio la data del 25 novembre si ricorda l’assassinio delle tre sorelle Mirabal avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana. Considerate rivoluzionarie, furono massacrate fino alla morte e i loro corpi gettati in un burrone simulando un incidente. Da quel lontano novembre del 1960 non sempre le cose sono cambiate: basta ricordare quello che accade alle bambine dell'est asiatico ma anche al nostro stesso Paese, dove la violenza contro le donne spesso si nasconde dietro le mura domestiche. Ancora oggi i dati rilevati dall’Onu ci dicono che il 35% delle donne nel mondo ha subito una violenza fisica o sessuale, dal proprio partner o da un'altra persona e che due terzi delle vittime degli omicidi in ambito familiare sono donne. Nel mondo solo 119 Paesi hanno approvato leggi sulla violenza domestica e 125 sulle molestie a sfondo sessuale. Altra discriminazione che le donne subiscono è in ambito lavorativo. I tassi di disoccupazione rimangono piu' elevati per le lavoratrici, e quelle occupate a tempo pieno nella maggior parte dei Paesi hanno uno stipendio che va dal 70% al 90% di quello dei colleghi maschi.
E in Italia, secondo i dati Istat di giugno 2015, 6 milioni 788 mila donne hanno subito nel corso della propria vita una violenza fisica o sessuale. Si tratta del 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni, quasi una su tre. Ma se negli ultimi 5 anni sono leggermente diminuite le violenze fisiche o sessuali, aumenta invece la percentuale dei figli che vi assistono. Il rapporto Eures 2014 sul femminicido ci dice che la Lombardia con 30 vittime è la regione con più femminicidi seguita da Lazio e Sicilia con 19. Per quel che riguarda i femminicidi in ambito familiare, la Lombardia è in vetta a questa triste classifica (con 24), il Lazio con 16 vittime segue precedendo la Toscana (14 vittime), la Sicilia (12 vittime) e il Piemonte (10 vittime). In Italia sul campo ci sono i Centri Antiviolenza e non mancano le leggi per combattere la violenza contro le donne ma in primis occorre una rivoluzione culturale assieme agli strumenti normativi che spesso non bastano. Un esempio di come sia difficile combattere una cultura discriminante, sessista e violenta nei confronti delle donne? La nostra redazione assieme al gruppo facebook “La pubblicità sessista offende tutti” ha più volte, con articoli e una denuncia specifica allo IAP, l’Istituto di Autodisciplina sulla Pubblicità, lanciato una campagna che mirava a far togliere quei cartelloni pubblicitari installati nei pressi dell’aeroporto di Birgi e sulla statale 115 che, per pubblicizzare un impianto di video-sorveglianza utilizzano una grande immagine con un seno prosperoso messo lì per catturare l’attenzione degli automobilisti. Ebbene, nonostante le segnalazioni, gli articoli e le denunce non è successo assolutamente nulla, i cartelloni "pubblicatari" sono sempre al loro posto e continuano a dare, purtroppo, un messaggio improprio sul corpo femminile, considerato come un oggetto.
Diverse sono le manifestazioni in programma in tutta la provincia di Trapani. A Mazara si è già svolta domenica mattina ‘Run for Women’, una manifestazione sportiva organizzata dall’Associazione Demetra e dall’Atletica Mazara con il patrocinio della Città di Mazara del Vallo con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno della violenza sulle donne e che è stata accompagnata anche dalla 1^ Podistica Mazara – 2° Memorial ‘Mimmo Catania’, alla quale hanno partecipato oltre un centinaio di tesserati con associazioni sportive e affiliati Fidal ed enti di promozione sportiva.
Marsala - Duecento sono le foto protagoniste del Concorso fotografico “Rompiamo il silenzio”, promosso dall'Amministrazione Di Girolamo in occasione della “Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne”. La mostra sarà inaugurata al Convento del Carmine alle 17. L'esposizione proseguirà fino al prossimo 5 dicembre, data della premiazione dei vincitori del Concorso.
Sempre a Mazara - l’Associazione Demetra e la Polizia di Stato con il patrocinio della Città di Mazara del Vallo organizzano il convegno: “Aspetti psicologici e sociali relativi alla violenza di genere ed al femminicidio”. La manifestazione si svolgerà dalle ore 9,00 al Teatro Garibaldi. Al convegno prenderanno parte il Sindaco di Mazara Cristaldi, Alberto Di Pisa, Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Marsala, Don Vincenzo Greco, Vicario generale della Diocesi di Mazara e Antonio Squillaci, dirigente del Commissariato di P.S. di Mazara, Marco Strano, criminologo e psicologo investigativo, Paola Barranca, pedagogista, Maria Cristina Passanante, psicologa e Mario Tumbiolo esperto di tradizioni popolari.
A Castelvetrano il Rotary Club Castelvetrano Valle del Belice, il Lions Club Castelvetrano, il Kiwanis Club, la FIDAPA, la FILDS e l’associazione Palma Vitae, nella giornata dedicata alla “lotta contro la violenza di genere”, presentano il progetto multidisciplinare proposto dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani con l’Istituto Superiore di Sanità, che si propone di realizzare un’efficace prevenzione del fenomeno, attraverso la formazione di trenta studentesse e venti insegnanti nel corso dell’anno scolastico, con l’obiettivo di migliorare le loro abilità, le loro capacità e l’autostima attraverso tecniche precipue, atte ad arginare danni psico-fisici irreparabili.
In tema con l'impegno e la giornata di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne è il nuovo impegno professionale per la modella marsalese Giulia Accardi. La giovane marsalese, reduce dall’esperienza di Miss Italia, è l’attrice protagonista del cortometraggio “L’Amore da qui non passa” di Dario Tindaro Veca. “Un lavoro emozionante - afferma Giulia - tenuto conto che, assieme al piacere di essere diretta da Dario Veca, c’era anche l’impegno a trasmettere un messaggio sociale a difesa delle donne. Spero di esserci riuscita”. Il filmato aprirà il convegno che si terrà nella “Real Cantina Borbonica” di Partinico.
Un intervento e un appello alle istituzioni nella Giornata internazionale contro violenza sulle donne arriva dalla segretaria confederale della Uil Trapani Antonella Parisi:
"In provincia di Trapani non esistono centri antiviolenza aderenti alla Rete di Relazioni promossa dalla Regione Sicilia per contrastare la violenza di genere, il che significa che c'è ancora molto lavoro da fare in questo territorio a tutela di chi è vittima di violenza".
Il dato allarmante emerge dallo studio del “Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere 28 maggio 2015” della Regione Sicilia.
“È importante non dimenticare le dimensioni della violenza contro le donne nel nostro Paese – afferma -, i cui numeri continuano oggi ad essere allarmanti. Per quel che riguarda i centri di ascolto presenti sul territorio Parisi sottolinea come "eccezion fatta per quello gestito dalla ex Provincia Regionale di Trapani, si tratta di strutture private e gestiti da persone di buona volontà insieme a professionisti volontari che fanno quello che possono, ma che non sempre riescono a garantire un aiuto concreto proprio a quelle donne che più di altre avrebbero bisogno di essere seguite in un percorso che vada oltre l’ascolto, e che possa svolgersi in ambienti protetti. Le case di accoglienza, private e convenzionate, sono, infatti, insufficienti e spesso riservate principalmente alle mamme con minori".
La responsabile Pari Opportunità Uil si rivolge, dunque, alle istituzioni locali chiedendo “come le stesse stiano affrontando tale emergenza, quali iniziative, quali investimenti stiano promuovendo ai fini di un miglioramento della capacità di accoglienza e prevenzione del fenomeno”.
“Rivolgo, infine, un appello alle scuole - conclude Parisi - perché introducano nei propri piani formativi, i princìpi di educazione alla parità di genere e dunque di prevenzione delle violenze e delle discriminazioni, previsti dalla legge 107/2015 di recente approvazione. La scuola, infatti, può essere fondamentale per superare il modello culturale maschilista, che non concepisce le donne in posizioni di pari potere, e che riproduce anche in famiglia una concezione dei rapporti fondata sulla gerarchia e sul possesso”. In questo contesto lo sportello di ascolto per Mobbing & Stalking della Uil indende porsi come un piccolo tassello di quella che dovrebbe essere una grande rete di protezione per le donne e non solo.