E’ una festa natalizia ammiratissima, quella di quest’anno a Castelvetrano. Il sindaco non nasconde la sua soddisfazione sul risultato del direttore artistico Piero Bua. “Lo conosciamo tutti, conosciamo il grande entusiasmo – ha sottolineato Errante – con il quale affronta le nuove sfide, la capacità di trasmettere ai suoi collaboratori quella gioia e quella passione che negli anni lo hanno reso protagonista di tante iniziative, ma questa volta crediamo si sia proprio superato”.
Su questo non si può che concordare, visto anche il costo della manifestazione: 100 mila euro. Anzi 104 mila, per la precisione.
E’ quanto indicato dall’associazione culturale “La Compagnia de i Guardiani del Giglio”, nel piano finanziario della kermesse “Collaboriamo insieme per un sogno – il Natale di Castelvetrano-Selinunte”.
Si è superato. Decisamente.
Il Comune però ha contribuito con “soli” 10 mila euro. Vorrà dire che il resto del finanziamento (al di là delle risibili risorse finanziarie della stessa associazione) dovrà essere intercettato altrove. Per esempio, molto ottimisticamente, dalla Regione Siciliana.
Anche perché i collaboratori sono tanti, forse più di mille secondo gli organizzatori. Dai club service alla Croce Rossa, dalle associazioni culturali, sportive e ricreative agli imprenditori, gli esercenti, gli artigiani. E poi ancora: ristoratori, albergatori, artisti, semplici cittadini.
Insomma un Natale maestoso e un po’ pretenzioso, che si propone perfino di gettare “le basi per riportare la città in auge”. Della serie “buone prospettive per il futuro”. Per gli anni a venire i Guardiani del Giglio scrivono nel progetto che “la manifestazione si estenderà contemporaneamente su tutto il territorio castelvetranese ed il turista potrà scegliere le località con i percorsi già tracciati negli anni antecedenti, in completa autonomia”, attraverso degli info-point “mascherati in scatole regalo”.
Intanto per quest’anno sono previste parate, spettacoli, mostre, gare, fiere, sagre, mercatini, concorsi a premi, alberi giganti e presepi, fino all’illuminatissima “ricostruzione scenica della casa di Babbo Natale”, nell’ex chiesa del Purgatorio nel sistema delle piazze. E per Santo Stefano, il pranzo natalizio con gli anziani nella navata centrale.
Inoltre, vista anche la collaborazione di alcuni giornalisti del territorio, c’è pure l’ufficio stampa. Serve – come si legge nel progetto – a curare l’immagine dell’ente organizzatore prima, durante e dopo lo stesso evento”.
Poi troviamo: 500 manifesti da affiggere nelle città della provincia, 5000 locandine, 10000 opuscoli informativi e 4 gigantografie da 6 metri per 3, da mettere in punti strategici della Sicilia. Soltanto per il materiale promozionale e pubblicitario è indicato un costo di 5 mila euro.
E se succede qualcosa, un imprevisto? Nel piano finanziario c’è anche la voce “spese per imprevisti”. Costo? Altri 5 mila euro.
Certamente il Comune di Castelvetrano non sarebbe stato nelle condizioni di poter finanziare di più rispetto a quei 10 mila euro, visti i grossi problemi finanziari che lo hanno spinto a chiedere nuovamente aiuto alla solita cassa depositi e prestiti. Gli stessi problemi finanziari che probabilmente lo hanno spinto a fare ricorso in Appello ad una sentenza che ha condannato il Comune ad un risarcimento di 300 mila euro ai familiari di quella ragazza schiacciata dalle ruote del trattore di un carro allegorico nel febbraio del 2006.
Si chiamava Antonella Tranchida e aveva 15 anni. La sentenza del Tribunale di Marsala è del 26 gennaio scorso e ha accertato anche le responsabilità del Comune e della Bua Production (nella persona di Piero Bua, oggi direttore artistico di questa festa natalizia), “nella causazione dell’evento mortale occorso alla minore”. Un giudizio civile (non ci sono condanne penali) e un risarcimento in solido con terzi, al quale la giunta Errante ha deciso di ricorrere in Appello.
Intanto, proprio nell’ottica del risparmio, sarebbe interessante rinunciare a qualcosa. Per esempio, i botti, previsti nel progetto per il 6 gennaio a chiusura dell’evento.
Anche perché ci sono quasi 500 firme raccolte dall’associazione animalista Lida Trapani, in una Petizione dove si chiede ai sindaci della valle del Belice di adottare “un’ordinanza con la quale vietino categoricamente su tutto il territorio comunale di loro competenza, a pena di sanzione amministrativa, l’utilizzo di fuochi artificiali, razzi, botti e altri strumenti pirotecnici che, per le loro particolari caratteristiche, possono causare gravi danni alle persone, mettendo a rischio l’incolumità dei cittadini e che, a causa del fragore molesto e il fumo anomalo, possono portare gli animali domestici e selvatici a comportamenti anomali causando forte stress, disorientamento, panico e finanche la morte.”
Scoppio dei petardi che per altro sarebbe già vietato nelle piazze e vie principali di rilevanza storica dallo stesso regolamento comunale. Pare però che i botti dell’epifania (durante il falò della befana) siano previsti in piazza Dante, che invece non avrebbe particolare rilevanza storica.
Anche in assenza di un’ordinanza, babbo natale potrebbe fare questo piccolo regalo agli animali?
Pensi almeno alle sue renne.
Egidio Morici