Un tormentone di questi giorni: il bel tempo. Sui social sembra non si parli d’altro. Il bel tempo in Sicilia, questo inverno mite che tutti ci invidiano. Su Instagram i filtri applicati sapientemente danno un tocco di antichità al mare piatto, colgono le sfumature nei tuffi a mare dicembrini, esaltano la luce che batte sulle nostre coste. Su Facebook, poi, sono immancabili i selfie al sole, con i commenti: che Natale, che temperature, che bello, che paradiso (la foto che correda questo articolo, ad esempio, ritrae il mare di Mondello lo scorso 26 Dicembre).
Il tutto, però, viene caricato da note e battute particolari. Perché questo fior fiore d’estate dicembrina in Sicilia è coincisa con la pubblicazione dell’annuale classifica sulla qualità della vita nelle città italiane, che vede ancora una volta le città siciliane agli ultimissimi posti. Quindi, da questa galleria di cartoline di tarda estate del 2015 (tendenza alla quale non si è sottratto neanche il presidente della regione siciliana, Rosario Crocetta, ricordate? ) ne è venuto fuori un corollario, un rosario di didascalie con commenti sarcastici o di fotomontaggi che accostano la nebbia e lo smog di Milano di questi giorni (Milano è la seconda città in Italia per qualità della vita, secondo i dati del Sole 24 Ore) con il bel tempo delle nostre parti. Il tutto condito con espressioni colorite, del tipo: “Come minchia fanno queste classifiche?”. “Preferisco l’ultimo posto di Palermo che il primo di Milano!”. Qualcuno, dato che il complottismo sta alla rete come la marmellata al cornetto, ipotizza addirittura che ci sia tutta una manovra: lo fanno apposta a mettere le città siciliane ultime, perché vogliono che restiamo emarginati. Se qualcuno facesse un’inchiesta su come fanno queste classifiche, ah!, chissà cosa scoprirebbero! Chissà, la colpa è dei Savoia. Magari Pino Aprile, re delle ricostruzioni filosuddiste, potrebbe scriverci il seguito di “Terroni”. Come le fanno ste classifiche sulle città? E’ mai possibile che da noi, che viviamo in pa-ra-di-so, si sia agli ultimi posti, e a Milano, dove hanno lo smog e la nebbia, la classifica dica che siano ai primi posti?
C'è stato anche chi, in questo interessante dibattito sui social, cogliendo l'opportunità dei giorni di semi - ozio festivo, ha proposto: facciamo un video, picciò, un video di quattro o cinque minuti, riprendiamo le saline, Erice, Mozia, noi che facciamo il bagno a mare a Favignana a Capodanno, i templi di Selinunte, un piatto di cuscusu, picciotti miei, le belle tavolate per le feste, riprendiamo con il drone la bella spiaggia di Mondello, e insomma, facciamo un video, e lo mandiamo a tutti i giornali, così li sputtaniamo, questi che fanno le classifiche sulla qualità della vita e che ci mettono ultimi per invidia, rancore, calcolo, per complotto, perché non vogliono che la Sicilia cresca.
Facciamolo sto video, picciotti miei. Facciamolo. Vendichiamo l’onore della Sicilia nostra.
Io mi immagino esattamente la scena, il dialogo, magari in chat, tra i volenterosi organizzatori del video promozionale di riscatto siculo.
“Ci vediamo, noi della compagnia. E ci organizziamo. Allora, appuntamento tutti per parlarne a casa di Peppe?”
“Picciò, Francesca non può venire. A Trapani non c’è posto negli asili nido e, insomma, cummatte ca nica, e non la può lasciare a nessuno”.
“Vabbè. Ciccio c’è?”
“Ciccio? Ciccio è di Paceco. Come fa a venire a Marsala, dato che non guida? Pare che c’è la corriera….”
“Ok, vero. Renzo viene?”
“Renzo non ce la fa. Accompagna sua nonna all’ospedale a Palermo per una visita. E lo sapete: si sa quando si entra, ma mica sai quando esci...tra l’altro due mesi fa, per la stessa visita l’hanno dovuta rimandare, la cristiana, dopo che hanno aspettato una mattinata sana, perché si era rotta la macchina per fare la Tac”.
“Mia nonna a fine mese va a Verona, a curarsi….”
“Non distraiamoci, picciotti, pensiamo al video. C’è Ezio. Ezio è uno che con la videocamera fa miracoli”.
“La videocamera? Gliel’hanno rubata mentre passiava. E’ andato a fare la denuncia...ohh….due ore di fila perché non c’era un poliziotto libero. Dice sono pochi e sempre in giro…”
“Mariella?”
“No, Mariella lavora”
“Ma come? Se l’avevano licenziata?”
“Si, ma l’hanno presa in nero, mischina, otto ore al giorno, trecento euro. E bona ci finio…”
“Ma noi questo video lo dobbiamo fare! Come si vive bene dalle nostre parti! Basta anche Carlo che si mette alle saline a prendere il sole...con quella faccia che fa lui…!”
“Carlo non vuole venire. Sta a casa con i suoi perché tra poco parte, qua non può più studiare, hanno chiuso il corso di laurea, e si è iscritto a Bologna…”
“Vabbè picciò… e allora… Antonio viene?”
“Antonio deve organizzare la mangiata di Capodanno a casa dei suoi a mare”.
“Ma la casa, quella abusiva, non gliela avevano abbattuta?”
“Si….aspetta e spera, dice che lui ha gli agganci giusti. Anche perché casa sua è attaccata a quella dell’onorevole, che è pure abusiva…”
“Quindi manco Federica, viene, la sua zita…”
“No, Federica, poveretta, deve stare con la madre: ha l’Alzheimer, e dal Comune non mandano nessuno ad aiutarli, a casa, hanno l’inferno…”.
"Allora niente, picciotti miei, lo facciamo l’anno prossimo, stò video. Appena esce la prossima classifica sulla qualità della vita, glielo facciamo vedere noi! Adesso devo chiudere perché c'è quello venuto a svuotare la fossa settica...".
Alla prossima, picciotti miei. Nel frattempo, speriamo che piova presto. Per levare la diversità. E buon 2016.
Giacomo Di Girolamo