Caos in Sicilia, il commissariamento sui rifiuti è davvero alle porte. Il governo nazionale sta già predisponendo gli atti. Venti giorni, un mese al massimo. Scaduti invano i termini assegnati alla Regione nell’agosto scorso, l’esecutivo capeggiato da Renzi è pronto a esercitare i poteri d’emergenza. Formalmente sarà un provvedimento concordato fra Roma e Palazzo d’Orleans, e non è ancora stata scelta la figura cui sarà conferito l’incarico (particolare non secondario), ma il dossier Sicilia, sui tavoli di Palazzo Chigi e del ministero dell’Ambiente, è ormai indifferibile. Protesta l’Anci Sicilia: "I Comuni non possono essere ostaggio dei privati".
Si passa a una nuova fase, come annunciato sabato dal sottosegretario Davide Faraone (il tramite fra il governo e l’assessorato all’Ambiente) che aveva parlato di interventi choc. Il commissario (o i commissari) avranno il compito di fare ciò che la Regione in questi mesi non ha fatto. Cioé: ridefinire la perimetrazione degli ambiti territoriali ottimali (Ato) e ridurne il numero da 18 a 5 (forse di meno); rendere operativi gli stessi Ato. Promuovere una revisione delle leggi regionali che organizzano il servizio, determinano forme e criteri di gestione, determinano le tariffe per i cittadini.
CINQUE STELLE. “L’ordinanza del governo? Ci sono obiettivi irraggiungibili per l’esecutivo-Titanic che ci ritroviamo. La verita’ e’ che si vuole creare il caos per accelerare su scelte criminali come gli inceneritori”. Cosi’ il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle all’Ars, che boccia “senza attenuanti”, sottolineano i grillini, “l’ordinanza tirata fuori dal cilindro del governo, che rischia di creare il caos nella gia’ caotica situazione dei rifiuti e intanto ripesca i soliti, immancabili, commissari”.“Si procede – afferma Valentina Palmeri – con il modello commissari per la gestione delle Srr regionali. Il rischio concreto e’ che le poche discariche attive per ricevere i rifiuti vengano chiuse e inizi l’esportazione in altre regioni o all’estero, sul modello Napoli. Ridurre le Srr da 18 a 5 e modificare la legge regionale 9 del 2010 non sono obiettivi che questo scalcinato esecutivo puo’ raggiungere. E’ evidente che ci troviamo di fronte ad un subdolo disegno politico per aggravare ulteriormente la precaria gestione dei rifiuti al fine di accelerare l’autorizzazione ad incenerire”.
“Un anno fa – continua la deputata – Contrafatto e Crocetta lanciarono lo stesso allarme sostenendo che bisognava portare i rifiuti fuori, l’obiettivo vero era quelli di ottenere il commissariamento. E’ passato un anno e l’allarme si e’ dimostrato falso. Allora la Sicilia disponeva di capacita’ di abbancamento per 2 anni circa. C’era tutto il tempo per dispiegare una strategia efficace. Oggi, dopo un anno passato inutilmente, nulla e’ cambiato. Se il governo continuera’ solamente a chiedere la proclamazione dell’emergenza, senza fare nulla tra un anno l’emergenza finira’ con l’essere reale. In sostanza la raccolta differenziata decresce, le discariche aumentano, il governo vuole poteri speciali per poter operare extra-ordinem, mettendo in campo gli inceneritori, che in condizione di pianificazione e legislazione ordinario non si potrebbero realizzare. Dall’approvazione della legge Ronchi del 1997 che introduceva la differenziata come modalita’ di raccolta e di gestione, in Sicilia un comitato d’affari, impedisce che si passi dal modello discarica-inceneritore alla riduzione e alla valorizzazione dei rifiuti”.
Dall’assessore regionale Vania Contrafatto, la deputata vorrebbe sapere “che fine faranno tutti quei comuni che stanno completando l’iter delle gare o hanno gia’ provveduto agli affidamenti provvisori, se conosce la situazione degli impianti privati che non sono competitivi rispetto ai prezzi delle discariche, cosa prevede in concreto per abbassare i prezzi di conferimento che appaiono troppo elevati per avviare la raccolta differenziata, e, inoltre, dove sono finiti i 200 milioni di euro dell’Opcm 3887/2010, assegnati per la Regione Siciliana per gli impianti di compostaggio in Sicilia”.
Inoltre, Palmeri chiede pure cosa ha da dire l’assessore Contrafatto relativamente “ai templi biblici dell’Urega (ufficio regionale per l’espletamento di gare per l’appalto di lavori pubblici) per le gare dei vari piani degli ambiti di raccolta ottimale (Aro) dei comuni”. Molto critico sull’ordinanza anche il deputato Giampiero Trizzino: “Lo avevamo gia’ capito da tempo – afferma – che il governo Crocetta non avrebbe portato alcuna vera rivoluzione soprattutto in quei settori dove la Sicilia, davvero, sente il bisogno di voltare pagina. Mi chiedo cosa sia cambiato rispetto alle amministrazioni Cuffaro e Lombardo se in emergenza eravamo allora e in emergenza siamo oggi. Crocetta ha avuto tre anni per depositare il nuovo piano regionale dei rifiuti ed invece ancora una volta (per l’ennesima volta) i siciliani ricevono un’ordinanza emergenziale che manterra’ il sistema in uno stato di caos che ormai ha assunto caratteri endemici”.