A Milano é successo che un assessore del comune, infastidito da un'auto in sosta vietata che impediva di pulire un muro di un edificio, ha imbrattato con la vernice l'auto, a mo' di pena e rimprovero. Le foto dell'assessore che punisce, Carmela Rozza, sono state pubblicate sui mezzi di comunicazione di massa.
A prima vista sembra che l'operato dell'assessore sia giusto: un automobilista menefreghista ha lasciato l'auto in sosta vietata, l'assessore lo becca e lo punisce. Ma a ben guardare l'irregolarità maggiore l'ha commessa l'assessore. Nessuno, infatti, può farsi giustizia da solo, e nemmeno può farla a beneficio pubblico. Per far rispettare le leggi violate ci sono altre leggi, che prescrivono tempi modi e sanzioni.
Se l'assessore fosse stato rispettoso delle leggi - e dovrebbe esserlo - avrebbe potuto chiamare i vigili, che potevano fare la contravvenzione ed anche far prelevare l'auto dal carro - attrezzi. Fare giustizia autonomamente, senza la mediazione di chi la deve fare, é una contravvenzione alla legge, e credo che il proprietario dell'auto, se é stata danneggiata dalla vernice dell'assessore, potrà rivalersi in tribunale contro di lui.
Il caso avvenuto é di quelli che fa pensare alla scia che potrebbero prendere gli avvenimenti, se si seguisse il primo esempio. Se un cittadino, infastidito dalle strade malandate e dalle buche che gli hanno fatto un danno alle ruote, invece di agire civilmente con l'avvocato per il ristoro del suo danno, andasse all'ufficio dell'assessore e glielo mettesse per reazione a soqquadro? O se andasse a prendere direttamente a schiaffi l'assessore al traffico?
Dino Agate