Fa ancora molto discutere ad Alcamo la sentenza con la quale l'ex senatore del Pd di Alcamo, Nino Papania è stato condannato a otto mesi con la condizionale per concorso in voto di scambio. La sentenza è stata emessa dal gup di Trapani, Lucia Fontana. Con l'esponente politico, sono stati condannati, a pena oscillanti tra 6 ed 8 mesi, altre quattro persone: Massimiliano Ciccia, Giuseppe Bambina, Giuseppe Galbo e Filippo Renda. Il gup ha riconosciuto un risarcimento simbolico alle centinaia di parti civili e una provvisionale di diecimila euro a Niclo Solina, il candidato sindaco di Alcamo del movimento Abc che, alle ultime amministrative, sfiorò la vittoria per una cinquantina di voti. Sindaco venne eletto Sebastiano Bonventre (Centrosinistra).
"La sentenza ha assolto il nostro assistito dalla imputazione per la quale era stato tratto a giudizio: concorso esterno in associazione a delinquere semplice". Lo affermano i legali dell'ex senatore Nino Papania - Nino Mormino, Vincenzo Catanzaro e Pietro Riggi - i quali aggiungono che "con sorpresa abbiamo appreso che il nostro assistito invece è stato condannato per la ipotesi di voto di scambio, reato per il quale nessuna contestazione era stata mai sollevata, e rispetto alla quale accusa mai ci siamo difesi in quanto mai accusati. Aspetteremo di leggere le motivazioni per cercare risposte alle nostre più che giustificate perplessità giuridiche che ha suscitato la lettura del dispositivo della sentenza".
Il giudice ha riconosciuto che truccare con la compravendita del voto il risultato elettorale produce un danno e così ai 112 elettori che si erano costituiti parte civile il gup ha riconosciuto un danno da risarcire di 100 euro ciascuno.
Il Comune di Alcamo, costituitosi anch'esso parte civile, avrà invece un risarcimento di 4 mila euro. Tutte spese a carico dei condannati che dovranno anche pagare le spese legali e processuali. La vicenda giudiziaria ruota attorno alla costituzione di una serie di associazioni accreditatesi poi al banco delle opere di carità, al fine di procacciarsi così pacchi di alimenti da distribuire agli indigenti al fine di comprarne il voto.
Tra i primi ad esprimere soddisfazione per l’esito il movimento Alcamo Bene Comune costituitosi parte civile al processo: “Il giudice ha anche stabilito che gli imputati sono sospesi dal diritto elettorale per tutta la durata della pena e una grande vittoria è stato anche il riconoscimento alle parti civili di un risarcimento per i danni subiti. ABC quattro anni fa si è fatta portavoce di un forte desiderio di cambiamento maturato nella cittadinanza alcamese che, chiamata alle urne, ha risposto in maniera chiara e decisa con il suo voto. Sfiorare la vittoria – e soprattutto apprendere poco dopo che quella vittoria è stata strappata a noi e a tutti agli alcamesi con pratiche illecite di scambio – ci ha spinti a reagire con profonda indignazione e a cercare giustizia nelle sedi appropriate” fanno sapere intanto da Abc.
“Era stata infatti messa in atto una macchinazione volta ad alterare la volontà politica dei cittadini facendo leva sui loro bisogni primari e sfruttando un notevole disagio sociale per il perseguimento di fini personali e politici. Per la prima volta in Italia più di cento privati cittadini – appartenenti e non al movimento ABC – si sono voluti costituire parte civile insieme all’allora candidato Sindaco Niclo Solina, che fu sconfitto al ballottaggio per soli 39 voti, per manifestare lo sdegno e il disappunto nei confronti di questo sistema illecito e immorale. Oggi per noi arriva l’ulteriore conferma di aver combattuto una battaglia giusta, a tutela e a garanzia del corretto funzionamento della democrazia; questo ci motiva e ci dà la spinta per continuare a lottare e a credere in una città diversa” concludono dal movimento.