E' attesa per oggi a Trapani la sentenza per l'imprenditore Massimo Tempesta, 45 anni, accusato di estorsione. Avrebbe costretto gli operai dipendenti a restituire parte della busta paga e del trattamento di fine lavoro (tfr). Il sostituto Andrea Norzi ha chiesto la condanna a 4 anni e 2 mesi di reclusione.
Davanti al Gup sono imputati anche la segretaria della società Maria Antonietta Barraco, di 56 anni, e il capo del personale, Pietro Di Bella, 37 anni. La prima, assistita dall'avvocato Giuseppe Scarcella, ha chiesto di patteggiare ed il suo difensore ed il pm hanno concordato una pena di 2 anni con la sospensione condizionale. Il rappresentante dell'accusa, invece, ha chiesto l'assoluzione per Di Bella, difeso dall'avvocato Katiuscia Strade, che aveva chiesto l'abbreviato condizionato al proprio interrogatorio.
Altri indagati in questa vicenda, con varie imputazioni sono Giacomo Barraco, consulente del lavoro, 61 anni, Giovanni Stinco, 37 anni, che ha chiesto la misura alternativa della "messa alla prova", Francesco Tempesta, 19 anni, Antonino Castiglione, 37, e Maria Vincenza Mangione, 43.