11,00 - In attesa del consiglio comunale aperto di questo pomeriggio, interviene l'avvocato Renzo Carini. Ex Sindaco di Marsala, dal 2007 al 2012, Carini è stato colui che ha avuto l'intuizione dell'attivazione delle procedure previste dalla Legge Burlando per risolvere l'annosa questione del porto, e ha attivato la procedura ad evidenza pubblica che poi ha portato, dopo un iter lungo cinque anni, alla firma dell'accordo di programma tra Comune di Marsala, Regione Sicilia e Myr. "Sono felice che l'attuale consiglio comunale e l'Amministrazione Comunale di Marsala possono avviare i lavoro del nuovo porto - dichiara Carini alla nostra redazione - e così si può anche sfatare il famoso detto dialettale che dice: Se Marsala avissi u porto Trapani fussi morto. C'è solo una punta di rammarico, e cioè che magari l'iter si sarebbe potuto completare molto prima ma sappiamo tutti com'è andata". Il riferimento di Carini è alle resistenze di Giulia Adamo, il Sindaco che prese il suo posto e che osteggiò il progetto che oggi vede l'ultimo step politico. "L'importante - dice Carini - è che tutti, chi più e chi meno..., potremo dire un giorno di aver dato il nostro contributo per una svolta economica per la nostra città".
07,00 - L’ultima volta è stata “la festa grande” di Giulia Adamo. E il consiglio comunale di Marsala si “apriva” per parlare del progetto di messa in sicurezza del porto, quello pubblico. “Quella di oggi è una giornata di festa grande per la città di Marsala”. Esordiva così, nel gennaio 2014, l'ex sindaco Giulia Adamo a Sala delle Lapidi. Era il gran giorno del porto. Il gran giorno del consiglio comunale aperto sul porto di Marsala. Festa grande. Festa grande per tutti. Poi il progetto pubblico è finito nel dimenticatoio, con i soldi che secondo l’ex sindaco erano pronti per Marsala. Ma nei mesi successivi arrivava la smentita: non c’erano i 50 milioni di euro.
Oggi a Sala delle Lapidi tornano i microfoni aperti, torna il porto, alle 16.30. Non quello pubblico, ma il progetto della Myr, con una seduta aperta che servirà a raccogliere pareri e impressioni, per far conoscere il progetto alla città. Il Marina di Marsala nei giorni scorsi ha avuto la firma all’accordo di programma del presidente della Regione Rosario Crocetta, del sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo, dell’amministratore della Myr, Massimo Ombra, e degli altri enti interessati.
I consiglieri dovranno ratificare quell’accordo di programma, in una seduta aperta che sembra lontana anni luce dal caos dell’epoca Adamo. Ratificato l’accordo si concluderà il lungo iter del porto della Myr, con l’azienda che potrà cominciare lavorare.
In questi giorni però i consiglieri stanno cercando di capire, di fare osservazioni, ci sono piccole resistenze e voglia di mettere paletti su alcune questioni. Una di queste è ad esempio quella dell’escavazione dei fondali, che spetterebbe alla Myr, nella parte che interessa i pescherecci. Il progetto infatti prevede che là dove in questo momento c'è il porticciolo turistico verranno ormeggiati pescherecci e gli aliscafi. E c'è bisogno di scavare i fondali. Proprio su questi aspetti si sono incontrati commissioni e Myr nelle scorse ore. L’accordo però dovrà essere ratificato dal consiglio comunale così com’è, oppure bocciato.
“Poiché l'accordo di programma firmato tra Regione, Comune e MYR, comporta la variazione del Piano Regolatore Portuale, è necessario che l’adesione del sindaco allo stesso sia ratificata dal Consiglio Comunale entro trenta giorni, a pena di decadenza - dice Massimo Ombra, amministratore della Myr. Nessun emendamento è dunque possibile. Le commissioni congiunte e il consiglio comunale aperto servono dunque ai consiglieri per prendere coscienza di un piano regolatore che ha già avuto il consenso unanime di tutti gli attuali operatori portuali e nel quale si inserisce anche il Marina di Marsala”.
Alla seduta di oggi sono stati invitati tutti i parlamentari nazionali e regionali eletti in provincia, le massime autorità del territorio, il Prefetto, il Presidente del Tribunale, gli ex sindaci, le Forze dell’ordine, le associazioni di categoria, gli ordini professionali, la Sovrintendenza, la Rete Ferroviaria Italiana e via di seguito. “Vogliamo che ci sia massima trasparenza attorno ad un progetto imponente che verrà illustrato in aula anche attraverso la proiezione di slide e che prevede, come sappiamo, nuovi investimenti, nuovo lavoro e positive ricadute per l’indotto - dichiara il presidente del consiglio comunale Enzo Sturiano. Ed è proprio dal mare e dal Porto, a parere di questa Presidenza, che deve essere avviato il rilancio di questo territorio, con benefici per i diversi settori, dal turismo al commercio, all’agricoltura”.
L’iter della Marina di Marsala è stato lungo e tortuoso nato durante l’amministrazione comunale guidata da Renzo Carini, che ebbe l’intuizione di poter sfruttare la Legge Burlando per permettere a società private di realizzare infrastrutture importanti per la collettività. Un iter che si è poi bloccato con la scadenza del mandato di Carini, con l’arrivo di Giulia Adamo, per le note diatribe tra gli Ombra e l’ex sindaco. Salvatore, fratello di Massimo, era avversario elle amministrative del 2012 di Adamo. L’iter si fermò a poche firme dall’arrivo a destinazione. Ma questa è acqua passata. Oggi si firma l’accordo di programma, poi dovrà essere ratificato dal consiglio comunale entro trenta giorni. L’ultimo scoglio, poi, dice Massimo Ombra, “possiamo cominciare i lavori”.
Il progetto della Marina di Marsala è stato approvato definitivamente il 10 aprile 2014 dalla conferenza di servizi istituita dal Comune dopo mesi di stop all’iter. In quel periodo infatti ad amministrare la città era Giulia Adamo, competitor di Salvatore Ombra (fratello di Massimo) alle elezioni, che prediligeva la strada del progetto pubblico di messa in sicurezza del porto piuttosto che il progetto privato.
Aveva fatto spaventare tutti, la Myr, ad un certo punto, quando ha chiesto un risarcimento danni nei confronti del Comune di Marsala per le lentezze burocratiche nell'iter sul porto privato. Aveva fatto spaventare il sindaco di allora, Giulia Adamo, i funzionari, i dirigenti, e tutta la città. Perchè la richiesta era enorme: 8 milioni di euro. Non solo al Comune ma anche agli altri enti che facevano parte della conferenza di servizi. Il Tar poi ha deciso di non accogliere la richiesta della società di Massimo Ombra. Negli ultimi mesi poi il progetto ha ottenuto dal Ministero dell’Ambiente il parere favorevole sulla valutazione d’impatto ambientale e sulla valutazione ambientale strategica. Due passaggi indispensabili. La Marina di Marsala prevede oltre mille posti barca, anche per yacht fino a 75 metri di lunghezza, e un’ampia offerta di servizi turistici. E cioè, un’area attrezzata con una serie di strutture per i diportisti: minimarket, club-house con piscina, piazza panoramica, negozi specialistici, ristorazione, lounge bar, teatro sul mare.