Alla fine, la campagna acquisti non è servita nulla. La nuova maggioranza del Sindaco di Trapani, Vito Damiano, non solo non dà prova di grande compattezza, ma anche i nuovi assessori, coloro che per per fare il grande passo con Damiano hanno dovuto rinunciare alla coerenza con le dichiarazioni di un minuto prima della nomina, non sembrano all'altezza del ruolo. L'Amministrazione Comunale a Trapani non va, il Sindaco lo sa e ha individuato i responsabili, tanto da aver mandato una lettera a tutta la Giunta, al segretario generale (così, per conoscenza...) e ai dirigenti. Dopo il bilancio, cambia tutto. Ancora una volta. Come ha raccontato il quotidiano "Il locale", diretto da Nicola Baldarotta, la lettera è perentoria, e non lascia spazio a margini di dubbio: dopo l'approvazione di conto consuntivo e bilancio, il Sindaco si riserva di adottare tutti i necessari provvedimenti per tutelare la credibilità e l'efficacia dell'azione amministrativa. Nell'occhio del ciclone sono i nuovi assessori, soprattutto: Francesco Briale (che ha fatto asfaltare le stradine della sua zona di riferimento: Xitta) , Michele Cavarretta e Piero Spina. Scrive Damiano:
“Voglio esprimere il mio disappunto perla superficialità, ad ogni livello, con cui sono stati assunti gli impegni, poi non rispettati, che hanno conseguentemente esposto l’Amministrazione a critiche da parte di interlocutori istituzionali ma, ancor peggio, hanno influito negativamente non solo sulla sua credibilità ma che,soprattutto, ne potranno condizionare il suo futuro andamento”.
Che scenari si apriranno, non è dato sapere. Al momento la maggioranza che regge Damiano è un ibrido con dentro tutto e il contrario di tutto, e, soprattutto, l'appoggio "esterno" (ma con più di un piede dentro) del gruppo che fa riferimento a Paolo Ruggirello, deputato del Pd che ormai in questa provincia, da Trapani ad Alcamo, fa e fa fare quello che vuole, al di là della linea del suo partito, costretto a tenerselo per i voti che porta in dote.
FAZIO. «Il contenuto della nota del sindaco Vito Damiano ai suoi assessori, resa nota dalla stampa – commenta Girolamo Fazio, capogruppo di Uniti per il Futuro –, ha dell’incredibile. Nell’accusarli di “superficialità” che estende “ad ogni livello” per impegni assunti “poi non rispettati” dimentica che in questa penosa vicenda egli ha un ruolo centrale, in termini di responsabilità politica ed amministrativa, nei confronti dei cittadini trapanesi. Come si suol dire il pesce puzza dalla testa. Possibile che Damiano si renda conto solo oggi, dopo quasi quattro anni, che la mancata supervisione e questo andazzo del Comune, che ha alimentato e tollerato “ne potranno condizionare il suo futuro andamento”?. Possibile che Damiano non si renda conto che non è più il caso di utilizzare formule dubitative è che un condizionamento negativo sulla prossima amministrazione, quale che sia, è già certo? Come al solito egli scarica la responsabilità sempre sugli altri».
«Le colpe – conclude Fazio – non sono mai le sue ma sempre di qualcun altro: l’opposizione, la maggioranza, gli avversari di ieri oggi suoi sodali; chiunque è colpevole ma mai un’autocritica. Oggi Damiano si lamenta in particolare, e per paradosso, proprio di quegli assessori che, provenendo dalle fila della rinnovata maggioranza che ha bocciato la mozione di sfiducia, avrebbero dovuto sostenerlo fino a fine mandato. La loro presenza nell’esecutivo, invece, come testimoniano le stesse parole del sindaco, hanno invece definitivamente affossato questa città, e gli artefici politici di tutto ciò sono l’on. Paolo Ruggirello e la sua componente PD che bocciando la mozione di sfiducia non hanno consentito di chiudere la pagina grigia della amministrazione Damiano».
Questa la replica di Ruggirello a Fazio:
"Sono, ancora, tanto evidenti quanto vani i tentativi di Fazio di influenzare in modo strumentale la riflessione pubblica facendo considerazioni errate sulla situazione politica trapanese. Intervenendo con un’assurda riflessione sulla nota del sindaco Damiano agli assessori, mi tira in ballo, per l’ennesima volta, confondendosi sul mio ruolo: sono un rappresentante politico regionale e non un consigliere comunale che partecipa alle sedute consiliari!
È insensato parlare di una singola componente individuale quando esiste un partito con una sua rappresentanza. Fazio dovrebbe rendersi conto che gli artefici politici del “suo fallimento”, in merito alla mozione di sfiducia, sono proprio i suoi stessi colleghi consiglieri, che prima hanno firmato il documento contro Damiano e poi hanno fatto venir meno il loro voto. Il suo è un tentativo di raggirare i trapanesi, illudendoli di voler portare avanti una buona iniziativa politica pur sapendo di non aver la forza numerica per concretizzarla. Fazio dovrebbe essere consapevole di aver preso un altro abbaglio, dopo aver proposto la sindacatura di Damiano, che ora ripudia aspramente. Chi fallisce un progetto deve essere capace di subire le conseguenze e non tentare di addossare la colpa agli altri, non rispettando la volontà degli elettori, con uno spreco di parole che servono solo a mostrare una debolezza già troppo evidente.
Il primo cittadino ha piena facoltà di valutare l’operato della sua giunta e scegliere eventuali provvedimenti in caso di malfunzionamenti che possano salvaguardare il benessere della città".
«L’onorevole Ruggirello – afferma Fazio – offende l’intelligenza dei trapanesi quando afferma che non può essere tirato in ballo in relazione alle vicende del Comune di Trapani. Forse Ruggirello ha dimenticato i comunicati diffusi all’indomani della mozione di sfiducia in cui menava vanto di una sua vittoria politica. È risibile quanto afferma oggi; come se i trapanesi non sapessero chi tirava le fila dietro le quinte del gruppo ex Articolo 4. Un voto a sostegno di Vito Damiano, quello del gruppo consiliare che fa capo a Ruggirello, espresso anche contro l’indicazione dello stesso partito di cui dice di far parte: il Pd».
«Forse al collega Ruggirello sfugge che la mozione di sfiducia, come fatto politico, ha segnato uno spartiacque tra chi oggi, e non nel 2012 quando non si sapeva chi fosse, sostiene Damiano e chi invece ha fatto di tutto per mettere fine a questa esperienza amministrativa. Se c’è qualcuno che cerca di smarcarsi intorbidendo i ragionamenti politici è proprio l’onorevole Ruggirello, con intero gruppo di consiglieri al seguito».