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03/05/2016 06:15:00

Trapani, le minacce per l'animalista Enrico Rizzi

 Continuani le minacce all'animalista di Trapani Enrico Rizzi, giornalmente impegnato a denunciare le situazioni più diverse, dal vigile urbano che omette di soccorrere un gattino sino ai combattimenti clandestini tra i cani.  Rizzi dallo scorso hanno gode di un regime di sorveglianza e tutela disposto dalla Prefettura di Trapani. L'ultimo episodio è accaduto all'una di sabato notte.

Rizzi in compagnia di un amico e della compagna, decide di entrare all'interno di una pizzeria d'asporto sita nella Via Manzoni. Appena entrato, riconosce subito un pluri pregiudicato, amico di un altro pregiudicato trapanese che ha denunciato lo scorso anno e che si trova adesso sotto processo per maltrattamento di animali (l'uomo spegneva le sigarette nella testa del suo pitbull).

Anche il pluripregiudicato lo riconosce e comincia a parlare con altri suoi amici. Gli occhi sono fissi sul giovane animalista. Dopo pochi secondi corre al primo piano della pizzeria per poi scendere tenendo la mano destra in tasca. Il rappresentante animalista capisce che la situazione sta per precipitare e per non mettere in pericolo l'incolumità della sua compagna, del suo amico e di se stesso, tenta una via di fuga. L'uomo lo nota e comincia a rincorrerlo, prendendo qualcosa dalla tasca ma senza che nessuno riuscisse a vedere di cosa si trattasse. Rizzi riesce a chiudersi con la sua compagna dentro l'auto. Il suo amico rimane fuori (fortunatamente non gli è accaduto nulla). Il pregiudicato a quel punto lo "invita" con i suoi gentili metodi a scendere dall'auto. "ESCI FUORI MERDA". Poi tenta di forzare la maniglia della macchina. Sono le 01:10 e a quel punto Rizzi chiama la sala operativa della Questura di Trapani con una telefonata diretta al 113, chiedendo l'immediato intervento delle volanti.

Passano pochi secondi e sulla strada transita una macchina dei carabinieri. Rizzi a quel punto mette in moto e lampeggiando con i fari, fa cenno alla radiomobile di fermarsi. Ciò avviene a distanza di appena 150 metri. Rizzi spiega l'accaduto invitando i carabinieri ad intervenire per identificare subito il pregiudicato e per mettere in sicurezza l'amico, ma la risposta dei Carabinieri è agghiacciante:

"Non possiamo intervenire perchè non è competenza nostra questa strada. Deve chiamare di nuovo il 113". Rizzi insiste ed assieme a lui anche la compagna chiedono l'immediata identificazione del soggetto che ha tentato di aggredirlo, minacciandolo. Inoltre, giù si trova ancora l'amico rimasto coinvolto. Niente da fare, i Carabinieri si allontanano con l'auto di servizio come nulla fosse accaduto.

Rizzi a questo punto richiama il 113 e spiega quanto vergognosamente accaduto. Solo dopo 5 minuti giungono sul posto ben tre auto dei carabinieri, tra cui quella che era andata via. Il pluri pregiudicato risulta anche in stato di ebrezza e viene per fortuna identificato.