La condanna di tre rappresentanti delle forze dell’ordine accusati di aver evitato, in concorso di multare un giovane scooterista senza casco, che per di più era alla guida di un mezzo non assicurato, è stata invocata dal pm Niccolò Volpe. Imputati sono due carabinieri e un poliziotto (il padre dello scooterista) in servizio a Mazara. Due anni di carcere sono stati invocati per il carabiniere Andrea Salvatore Volpe, 45 anni, marsalese, e un anno e mezzo per il collega Fabrizio Buscemi, di 36, originario di Caltanissetta, ma anche lui residente a Marsala. I reati contestati sono abuso d’ufficio e falso ideologico. Alla guida dello scooter, il 13 ottobre 2014, c’era il figlio del 54enne sovrintendente di polizia Antonio Sorrentino. Quest’ultimo è imputato per “concorso” nei reati contestati. Per Sorrentino, il pm ha chiesto un anno e mezzo per l’abuso d’ufficio, ma l’assoluzione per il concorso in falso. Il fatto venne fuori perché il telefono cellulare del poliziotto era sottoposto a intercettazione per un’altra indagine. Sorrentino junior telefonò al padre dopo essere stato fermato per chiedere aiuto. Poi passò il telefono a uno al carabiniere Volpe, che dopo un breve colloquio con il poliziotto lasciò andare i due ragazzi. A difendere i due carabinieri è l’avvocato Stefano Pellegrino, mentre legale di Sorrentino è Gianni Caracci. L’indagine è stata svolta dalla sezione di pg Guardia di finanza della Procura.