Il Tribunale di Marsala ha assolto l’ex sindaco di Pantelleria Alberto di Marzo dall’accusa di omissione di atti d’ufficio. A chiedere l’assoluzione era stato anche il pm Niccolò Volpe. “Anche se una serie di omissioni – ha detto il pm - ci sono state, ma queste sono iniziate nel 2006. Responsabilità, quindi, credo debbano essere ricercate in primo luogo in capo alla precedente amministrazione comunale e poi ai tecnici”. La Procura aveva contestato all’ex sindaco di Pantelleria la mancata tempestiva adozione di provvedimenti per rendere innocua la copertura in eternit di un magazzino nell’area che il Comune aveva preso in affitto per depositare temporaneamente i rifiuti urbani. A Di Marzo si contestava di non essersi attivato dopo la nota inviata al Comune, il 20 gennaio 2011, dall’allora sostituto procuratore Dino Petralia. Nota che di Marzo, però, ha sempre sostenuto di non aver ricevuto. “La prima comunicazione della Procura di Marsala relativa al centro di stoccaggio rifiuti di contrada Kazen non l’ho ricevuta – ha dichiarato l’ex primo cittadino durante il processo - Quando è arrivata la seconda, mi sono subito attivato. La nota che, invece, mi fu trasmessa è stata quella con cui la Procura lamentava il fatto che gli uffici non si erano attivati. A questa nota io risposi lo stesso giorno in cui arrivò, il 22 settembre 2011”. A difendere l’ex sindaco dell’isola sono gli avvocati Stefano Pellegrino e Maurizio D’Amico. In precedenza, l’ultimo guaio giudiziario di Alberto Di Marzo è datato 22 maggio 2012, quando fu posto agli arresti domiciliari dai carabinieri con l’accusa di corruzione. Il successivo 19 luglio, dopo aver confessato, preferì patteggiare la pena (il gup lo condannò ad un anno e mezzo di reclusione) e tornare, così, in libertà.